Speciale Settimana delle Culture Digitali 2025

Domande per costruire futuro

In occasione della Settimana delle Culture Digitali 2025, abbiamo voluto proporre una riflessione autentica su due grandi sfide del nostro tempo: l’intelligenza artificiale e il patrimonio culturale digitale.

Due giornate, il 5 e il 6 maggio, per interrogarci insieme su come abitare consapevolmente il mondo digitale, mettendo al centro l’umano, la memoria, la responsabilità.

In questo speciale, proponiamo due interviste che sintetizzano il senso e la visione dei documenti di riferimento: il Manifesto per una AI CULTURA e il Focus sul Patrimonio Culturale Digitale.

Un percorso che ci guida alla ricerca di domande autentiche, per educare alla partecipazione, alla cittadinanza attiva, alla libertà come responsabilità.

Intervista 1: Manifesto per una AI CULTURA

AI Cultura: un Manifesto per abitare consapevolmente il tempo dell’intelligenza artificiale

Domanda:

La Settimana delle Culture Digitali si apre il 5 maggio con un tema di grande attualità: l’intelligenza artificiale. Come nasce l’idea del Manifesto per una AI CULTURA?

Risposta:

La Settimana delle Culture Digitali nasce da una domanda radicale: come possiamo abitare in modo consapevole, critico e creativo il nostro tempo digitale? Il 5 maggio, con l’avvio di una riflessione per un Manifesto per una AI CULTURA, vogliamo interrogare l’intelligenza artificiale non come semplice oggetto tecnico, ma come sfida culturale, educativa ed etica.

Domanda:

Qual è il messaggio principale che volete trasmettere con questa iniziativa?

Risposta:

Vogliamo proporre una visione dell’AI che metta al centro l’umano, che riconosca nell’intelligenza artificiale una straordinaria occasione di crescita culturale, ma anche una responsabilità collettiva da assumere con lucidità, spirito critico e coraggio.

Domanda:

C’è una ispirazione particolare che guida questo percorso?

Risposta:

In questo cammino ci guidano i nostri Maestri: Antonio Ruberti, Stefano Rodotà e Dino Buzzetti. Tre visioni che ci hanno insegnato a pensare la cultura come progetto (Ruberti), la cittadinanza digitale come diritto (Rodotà) e la conoscenza come processo critico (Buzzetti).

Domanda:

Che tipo di partecipazione chiedete a chi interverrà il 5 maggio?

Risposta:

A chi parteciperà non chiediamo risposte preconfezionate, ma domande autentiche. Perché educare oggi significa insegnare a domandare bene, a costruire significati, a generare futuro. Con questo spirito, invitiamo tutti a orientare i propri interventi su contributi concreti, capaci di aprire prospettive, suscitare nuove domande, proporre visioni per costruire una grammatica condivisa per educare alla libertà e alla responsabilità nell’era dell’Intelligenza Artificiale.

Intervista 2: Focus sul Patrimonio Culturale Digitale

Patrimonio Culturale Digitale: memoria condivisa, cittadinanza attiva

Domanda:

Il 6 maggio il focus si sposta sul Patrimonio Culturale Digitale. Qual è il filo conduttore di questa seconda giornata?

Risposta:

Il 6 maggio, con il focus sul Patrimonio Culturale Digitale, rilanciamo l’idea che la memoria condivisa è un diritto fondamentale, e che ogni cittadino ha il dovere e la possibilità di contribuire alla costruzione del senso collettivo.

Domanda:

Come si collega questo tema a quello affrontato il 5 maggio?

Risposta:

Sono due facce della stessa medaglia: da una parte, una cultura dell’AI che mette al centro l’umano; dall’altra, una cultura del digitale che fa del patrimonio una piattaforma di cittadinanza attiva.

Domanda:

Anche in questo caso, i Maestri che avete scelto sono una guida?

Risposta:

Sì, ancora una volta ci accompagnano Ruberti, Rodotà e Buzzetti. Tre riferimenti che ci insegnano che cultura, cittadinanza e conoscenza sono processi vivi, partecipativi e critici.

Domanda:

Che tipo di contributo vi aspettate da chi parteciperà il 6 maggio?

Risposta:

Chiediamo ai partecipanti di orientare i propri interventi in coerenza con la visione delineata nei documenti di riferimento, capaci di aprire prospettive, suscitare domande, proporre risposte. L’obiettivo è costruire insieme una grammatica condivisa per educare alla libertà e alla responsabilità anche nel campo del Patrimonio Digitale.


“Educare oggi significa insegnare a domandare bene, a costruire significati, a generare futuro.”