SIPBC Molise organizza una conferenza sul tema “NICOLA FELICE E NICOLA FENICE: DUE IDENTITÀ PER UN SOLO PITTORE” – Sabato 27 maggio, ore 18.30


SIPBC ONLUS-MOLISE, socia della nostra Associazione. organizza una conferenza sul tema “NICOLA FELICE E NICOLA FENICE: DUE IDENTITÀ PER UN SOLO PITTORE” tenuta da Stefano Vannozzi, Restauratore di beni culturali nel giorno sabato 27 maggio alle ore 18.30 al Circolo Sannitico di Campobasso.

Stefano Vannozzi:

Nel panorama storico-artistico molisano alcuni artisti sembrano meteore di passaggio. Firmano capolavori e poi spariscono. Questa atmosfera di “mistero” è in realtà dovuta a una ricerca ancora poco sviluppata. Non è infatti facile restituire una storia, un passato, partendo dal nulla o quasi.

Questa è l’impresa che mi sono trovato ad affrontare dovendo scrivere di tre opere conservate nel convento di S. Maria della Libera di Cercemaggiore (CB), appartenenti a uno stesso artista del quale si conosceva appena il nome (Nicolaus DeFenice) e il periodo di attività presso questo luogo (1686 l’affresco dell’“Ultima Cena” e la tela di “San Pio V fra santi” e 1687 la tela della “Madonna dell’Arco”).

Attraverso studi archivistici, confronti e approfondimenti ho però ricostruito molto della sua figura, giungendo alla incredibile constatazione che il pittore Nicola Fenice avesse utilizzato nel corso della sua vita e della sua attività artistica un duplice cognome. Una scelta inconsueta ma certamente non infrequente per l’epoca, essendo la stabilizzazione dei cognomi ancora non così rigida.

Il nostro Fenice è dunque da identificarsi con il Nicola Felice battezzato nell’antica chiesa di S. Maria maggiore di Campobasso il 14 settembre 1629 e autore nel 1657 del “San Nicola di Bari tra i Santi Cosma e Damiano, San Rocco e San Nicasio” della chiesa conventuale di Santa Maria di Loreto a Toro (CB).

Ho inoltre confutato i legami con il pittore Giovanni Maria Felice della nota tela “Pace fra i Trinitari e Crociati” del 1592, conservata a palazzo Magno in Campobasso, e ho restituito a ciascuno dei due pittori la loro vera storia familiare, prima ignota, pur auspicando che ancora tanto possa essere aggiunto.

Il Felice / Fenice, assai attivo nella vita sociale campobassana e nella cura degli interessi della propria famiglia, originaria di Toro ma ormai ben radicata nella città di Campobasso, acquistò qui nel 1659 una casa presso la centrale piazza dell’Olmo.

A capo di una fiorente attività, le sue opere, che recano frequenti ripensamenti autografi, sono improntate sull’utilizzo della luce per la costruzione dello spazio e delle figure, hanno una spiccata vivacità cromatica e sono pervase da una continua ricerca del movimento.

Il nostro artista muore all’età di 64 anni, il 07 ottobre 1692, disponendo di essere sepolto presso la chiesa campobassana di San Giorgio.

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