Assessore alla gentilezza di Arcisate ( Va)

Gentilezza è quotidianità. Non è eccezione, anzi è il modo naturale di vivere la vita. Gentilezza è sorridere, comunicare, ascoltare e confrontarsi, ringraziare.

Nel Settembre 2019, pochi mesi dopo aver intrapreso la strada della politica, divenendo parte dell’Amministrazione Comunale di Arcisate, ho ricevuto dal Sindaco Gian Luca Cavalluzzi la delega a ricoprire il ruolo di Assessore alla Gentilezza. L’incarico mi ha subito gratificata, vedevo così i frutti dei valori che sin da piccola la mia famiglia mi ha insegnato. Un compito stimolante, anche se non sempre facile da portare avanti. Rendersi promotore di buone pratiche, a costo zero, all’interno del proprio paese è impegnativo. Non si vedono subito risultati tangibili o grandi opere realizzate, ma sicuramente il “seminare” permette di avere possibilità di “coltivare” quelli che sono i pilastri dell’educazione e della gratitudine, che permettono poi di “raccogliere” legami relazionali critici e costruttivi tra le persone.

Diverse sono state le iniziative proposte a partire dal nostro Comune e molte altre sono state quelle a cui abbiamo aderito, grazie alle idee e ai suggerimenti ricevuti dalla rete di “Costruiamo Gentilezza”.

Sono stati realizzati dei Cartelli di Sensibilizzazione, i Calendari della Gentilezza, il kit dei Nuovi Nati; abbiamo poi fatto girare per diversi comuni d’Italia la Valigia della Gentilezza, condiviso il Piatto Viola contro lo spreco alimentare nelle attività di ristorazione e alla mensa della scuola. E’ stato promosso il Cartellino Rosso contro la violenza sulle donne, realizzato l’Alfabeto della Gentilezza all’interno dei plessi scolastici, indetto il concorso di scrittura gentile con Racconti di Gentilezza e abbiamo aderito a Sorridere con gli occhi durante il periodo caratterizzato dalla pandemia Covid-19.

Un unico filo conduttore in tutte queste iniziative: pensieri positivi e gesti semplici di vita quotidiana quali l’attenzione a chi è in difficoltà, all’ambiente, ai bambini, agli anziani, per diffondere in modo capillare gentilezza e sensibilità a dimostrazione che l’atto del donare e la volontà di rendere felici sé stessi e gli altri sono più importanti del dono in sé.