Nona edizione della Settimana delle Culture Digitali Antonio Ruberti (6-11 maggio 2024)

CONVEGNO

PATRIMONIO CULTURALE DIGITALE

In collaborazione:

INDIRE, Progetto Erasmus + PCE, PA Social, Culture Italiae, Stati Generali delle Donne, DiGenova, Associazioni DiCultHer Faro Molise, Faro Sicilia, Faro Moda, STAMEN editore, Media Duemila, Osservatorio TuttiMedia, World Culture Project (Canada), Progetto 4CH, LutiniX.com


6 maggio 2024 – Prima giornata – Sessione 1 antimeridiana

6 maggio 2024 – Prima giornata – Sessione 2 pomeridiana

7 maggio 2024 – Seconda giornata – Sessione 3 antimeridiana 

7 maggio 2024 – Seconda giornata – Sessione 4 pomeridiana 

Il Convegno


6 MAGGIO 2024 – Prima giornata – Sessione 1 antimeridiana

9:30 – 11:30 Apertura della nona Settimana delle Culture Digitali Antonio Ruberti[#]

Introducono: Carmine Marinucci, Presidente #DiCultHer, Germano Paini, Presidente Comitato Scientifico #DiCultHer

Indirizzi di saluto:

Anna Ascani, Vicepresidente Camera dei deputati, Luciano Violante, Presidente Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine*, Francesco Di Costanzo, (Presidente Pa Social e Fondazione Italia Digitale), Antonio Felice UricchioPresidente ANVUR, Enrico GiovanniniDirettore Scientifico ASViS, Gianna Barbieri, Direttore Generale DGEFID-MIM*, Lorenzo De Simone, New European Bauhaus, Antonello De Berardinis, (Direttore Istituto Centrale per I Beni Sonori ed Audiovisivi-MIC), Isa Maggi (Coordinatrice Stati Generali Donne), Angelo Argento, (Presidente Culture Italiae), Giuseppina Cutolo (Coordinatrice settore educazione Italia Nostra), Pamela Giorgi, (INDIRE), Gaetano Adolfo Maria di Tondo, Presidente Associazione Archivio Storico Olivetti, Jacopo Condò, (DiCultHer-Progetto PCE), Letizia Bindi, (Presidente DiCultHer Faro Molise), Tommaso Salvatori (Direttore ISIA RM), Luca Toschi, (Direttore Lab Center For Generative Communication Del Pin, Polo Universitario Città Di Prato,), Maria Pia Rossignoul, Direttore   Media Duemila e vice presidente Osservatorio TuttiMedia, Alessandro Civati, CEO LutinX.com

*In attesa di conferma


11:30 -13:00 In ricordo di Dino Buzzetti

A cura del Comitato Scientifico #DiCultHer.

Sono stati invitati: Marina Buzzoni, Presidente AIUCD e Paolo Monella, UniRoma Sapienza.


Per partecipare al Webinar della Sessione 1

Per seguire il Webinar su piattaforma Zoom è necessario registrarsi nel Modulo seguente. Le informazioni su come collegarsi alla piattaforma Zoom per seguire il Webinar saranno inviate alla sua mail nel giorno del Webinar e sono contenute anche nella conferma d’ordine inviatale da Eventbrite subito dopo la registrazione.

Certificazione della partecipazione al Webinar della Sessione 1

La certificazione della partecipazione al Webinar sarà resa disponibile da parte di LutinX.com, gratuitamente, esclusivamente a coloro che si iscriveranno su Eventbrite e comunque che seguiranno le istruzioni riportate in #DiCultHerDigitalBadge. Il Badge digitale verrà inviato all’indirizzo di posta elettronica utilizzato per l’iscrizione nel corso dei 15 giorni successivi al Webinar.

Diretta su YouTube della Sessione 1

Il Webinar sarà trasmesso anche in Streaming nel Canale DiCultHer di YouTube a partire dalle ore 9:30 del giorno 6 maggio 2024.


6 MAGGIO 2024 – Prima giornata – Sessione 2 pomeridiana

DALLE ORE 14:30 ALLE 16:30

Modera: Germano Paini, Presidente Comitato Scientifico #DiCultHer

Presentazione del Convegno Patrimonio Culturale Digitale: Carmine Marinucci, Presidente #DiCultHer

Intervengono:

Gianmaria AjaniDIST – Università e Politecnico di Torino (Artificial Intelligence and Creativity: an Oxymoron? )

Antonio Felice Uricchio, Presidente  ANVUR

Loredana Perla, Università degli Studi di Bari

Luca Toschi, (Direttore Lab Center For Generative Communication Del Pin, Polo Universitario Città Di Prato,)

Michele Casiero, docente di Filosofia, Storia e Scienze Umane nelle scuole superiori

Elisa Bonacini, Università di Bari, Progetto CHANGES, Presidente DiCultHer Faro Sicilia

Gino Roncaglia, Università degli Studi Roma Tre

Pamela Giorgi, INDIRE

Salvatore Spina, Università degli Studi di Catania

Maddalena Casalino, docente di Filosofia, Storia e Scienze Umane nelle scuole superiori

Michele Casiero, docente di Filosofia, Storia e Scienze Umane nelle scuole superiori


Dalle ore 16:30 alle ore18:30

Patrimonio culturale digitale della Moda e del Costume

Introduce e modera: Daniela Calanca, Professore Università di Bologna, Presidente dell’Associazione DiCultHer Faro Moda

Manfred Thaller, Professore emerito,  Università di Colonia

Neri Fadigati, Presidente Archivio Giorgini

Gianluca Braschi,  Direttore Archivio di Stato di Forlì-Cesena

Fiorella Dallari, Professoressa Alma Mater Studiorum, Rete Unesco Unitwin Culture Tourism Development Pantheon Sorbonne Paris 1

Barbara Faedda, Executive Director of the Italian Academy for Advanced Studies at Columbia University

Cino Benelli, Avvocato Studio Legale Benelli


Per partecipare al Webinar della Sessione 2

Per seguire il Webinar su piattaforma Zoom è necessario registrarsi nel Modulo seguente. Le informazioni su come collegarsi alla piattaforma Zoom per seguire il Webinar saranno inviate alla sua mail nel giorno del Webinar e sono contenute anche nella conferma d’ordine inviatale da Eventbrite subito dopo la registrazione.

Certificazione della partecipazione al Webinar della Sessione 2

La certificazione della partecipazione al Webinar sarà resa disponibile da parte di LutinX.com, gratuitamente, esclusivamente a coloro che si iscriveranno su Eventbrite e comunque che seguiranno le istruzioni riportate in #DiCultHerDigitalBadge. Il Badge digitale verrà inviato all’indirizzo di posta elettronica utilizzato per l’iscrizione nel corso dei 15 giorni successivi al Webinar.

Diretta su YouTube della Sessione 2

Il Webinar sarà trasmesso anche in Streaming nel Canale DiCultHer di YouTube a partire dalle ore 14:30 del giorno 6 maggio 2024.


IL CONVEGNO

Per cogliere appieno il senso e il valore del Patrimonio Culturale Digitale (PCD), l’Associazione #DiCultHer prosegue le proprie riflessioni con l’obiettivo di mettere a fattor comune esperienze, progetti di ricerca, per arrivare ad una possibile definizione condivisa di “Patrimonio Culturale Digitale” anche ai fini di disegnare la funzione pedagogica per l’educazione al e con il Patrimonio Culturale Digitale.

Il Consiglio dell’Unione Europea nel 2014 [1]Conclusioni del Consiglio europeo sul patrimonio culturale del 21 maggio 2014 (2014/C 183/08): “2. Il patrimonio culturale è costituito dalle risorse ereditate dal passato, in tutte le forme e gli … Continue reading ha incluso tra le forme del patrimonio culturale, oltre ai beni materiali e immateriali, anche le risorse digitali, nella duplice accezione di “digitale nativo” e di prodotti/servizi derivati dai processi di digitalizzazione. Si tratta di un passaggio importante, perché supera la funzione ancillare del bene digitale come replica o copia dell’originale fisico e afferma la legittimità di un percorso di conoscenza autonomo, peculiare, connotato da originalità. Originalità che non discende dall’oggetto, ma dalla relazione intellettuale da cui il bene digitale prende forma e da cui attinge nuovi significati.

Il patrimonio culturale digitale rappresenta il presupposto costituito da oggetti, la cui natura può essere definita sulla base delle relazioni informative che sono in grado di generare e, anche quando collegati ai beni culturali fisici, possiedono un’autonomia ontologica, come ormai attestato da un’ampia letteratura. Nelle società contemporanee, rappresenta un elemento strategico perché crea le condizioni per la costruzione di un dialogo tra beni (materiali o immateriali), luoghi e persone e ambisce a saldare tradizione, storia e memoria secondo formule variabili, determinate dall’intenzione creatrice o dalle successive interpolazioni favorite dai processi di co-creazione.

Il digitale non rappresenta più un mero strumento di comunicazione, ma l’espressione di un più ampio mutamento che coinvolge gli individui, i processi e la nozione di cultura, influendo così sull’immaginario collettivo, evolvendo da una rappresentazione limitata alla fruizione passiva tipica delle piattaforme, a quella correlata al potenziamento delle capacità culturali, di apprendimento e creative degli individui, delle comunità e della collettività.

Sempre di più l’ambiente digitale rappresenta un elemento abilitante per creare nuovi percorsi di conoscenza e di senso del patrimonio culturale attraverso l’elaborazione, anche simbolica, dell’informazione e in molti casi, la ricostruzione del contesto storico-culturale, critico e sociale diventa uno degli elementi salienti del patrimonio culturale digitale.

Questa complessa visione del Patrimonio Culturale, che tradizionalmente si valorizza nel tempo attraverso le interpretazioni che di esso vengono offerte, nello spazio digitale accoglie diversi modelli interpretativi e nuovi pubblici ed è quindi in grado di produrre contenuti ulteriori.

Il patrimonio culturale digitale diventa così un attivatore d’interesse perché sedimenta e trasferisce alle generazioni future i dati della conoscenza e le interazioni che le comunità hanno intrattenuto con essi nelle epoche pregresse.   

In questo scenario, la promozione della “Cultura Digitale” [2]Cultura Digitale, quale valore metodologico, strutturale e di contesto, per promuovere lo sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale e migliorare le competenze e le … Continue reading , obiettivo prioritario di #DiCultHer, rappresenta una precondizione abilitante che deve essere diffusa per orientare processi complessi di trasformazione digitale, per “garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti e non solo, le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarli al meglio nel futuro, per farli diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro” anche ai fini di realizzare quei nuovi “spazi di apprendimento” intesi come agorà virtuali dell’innovazione pedagogica.  (Carta di Pietrelcina ed. 2019 e Manifesto Ventotene Digitale ed. 2021).


[1] Conclusioni del Consiglio europeo sul patrimonio culturale del 21 maggio 2014 (2014/C 183/08): “2. Il patrimonio culturale è costituito dalle risorse ereditate dal passato, in tutte le forme e gli aspetti – materiali, immateriali e digitali (prodotti originariamente in formato digitale e digitalizzati), ivi inclusi i monumenti, i siti, i paesaggi, le competenze, le prassi, le conoscenze e le espressioni della creatività umana, nonché le collezioni conservate e gestite da organismi pubblici e privati quali musei, biblioteche e archivi. Esso ha origine dall’interazione nel tempo fra le persone e i luoghi ed è in costante evoluzione. Dette risorse rivestono grande valore per la società dal punto di vista culturale, ambientale, sociale ed economico e la loro gestione sostenibile rappresenta pertanto una scelta strategica per il XXI secolo”; https://eur-lex.europa.eu/legal-content/ IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52014XG0614(08)&from=PL

[2] Cultura Digitale, quale valore metodologico, strutturale e di contesto, per promuovere lo sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale e migliorare le competenze e le abilità digitali per la trasformazione digitale all’interno della quale avviare una nuova ermeneutica per la coesione sociale e la promozione delle diversità, l’innovazione socialmente sostenibile, la promozione della salute e del benessere e l’educazione inclusiva. 


[#] Abbiamo dedicato le Settimane delle Culture digitali al Prof. Antonio Ruberti, indiscusso maestro del dialogo nei differenti campi delle Scienze. Nella sua funzione di Ministro dell’Università e della Ricerca, Antonio Ruberti sin dal 1991 promosse le Settimane della Cultura Scientifica. È stato questo il primo passo di un camino di diffusione della cultura scientifica che, proseguito poi in ambito europeo nella sua funzione di Commissario europeo per la scienza, la ricerca e lo sviluppo tecnologico e l’educazione, lo ha portato a varare accordi con istituzioni internazionali, programmi europei e, quale naturale punto di arrivo del percorso, lo ha spinto a raccordare le iniziative dei singoli Paesi con l’istituzione della Settimana Europea della cultura scientificaDedicare la Settimana delle Culture Digitale ad Antonio Ruberti è stato quindi un atto naturale per #DiCultHer e ha voluto assumere il significato di raccordo e di continuità tra il grato ricordo per una vita dedicata interamente alla Scienza e alla diffusione della cultura scientifica e l’attuale apertura verso il paradigma digitale che, sempre di più e più profondamente, influisce sul nostro modo di vivere e di pensare la cultura.   

References

References
1 Conclusioni del Consiglio europeo sul patrimonio culturale del 21 maggio 2014 (2014/C 183/08): “2. Il patrimonio culturale è costituito dalle risorse ereditate dal passato, in tutte le forme e gli aspetti – materiali, immateriali e digitali (prodotti originariamente in formato digitale e digitalizzati), ivi inclusi i monumenti, i siti, i paesaggi, le competenze, le prassi, le conoscenze e le espressioni della creatività umana, nonché le collezioni conservate e gestite da organismi pubblici e privati quali musei, biblioteche e archivi. Esso ha origine dall’interazione nel tempo fra le persone e i luoghi ed è in costante evoluzione. Dette risorse rivestono grande valore per la società dal punto di vista culturale, ambientale, sociale ed economico e la loro gestione sostenibile rappresenta pertanto una scelta strategica per il XXI secolo”; https://eur-lex.europa.eu/legal-content/ IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52014XG0614(08)&from=PL
2 Cultura Digitale, quale valore metodologico, strutturale e di contesto, per promuovere lo sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale e migliorare le competenze e le abilità digitali per la trasformazione digitale all’interno della quale avviare una nuova ermeneutica per la coesione sociale e la promozione delle diversità, l’innovazione socialmente sostenibile, la promozione della salute e del benessere e l’educazione inclusiva.