DiCultHer esprime la più viva soddisfazione per la ratifica della Convenzione di Faro da parte del Senato.

Un rilevante documento  alla base della programmazione delle attività DiCultHer per l’a.s. 2019-2020 https://www.diculther.it/programmazione-delle-attivita-diculther-per-lanno-scolastico-2019-2020/ che affronta vari temi connessi al patrimonio culturale in forma digitale, il Digital Cultural Heritage, nel mondo dell’istruzione.

La Convenzione di Faro ha innescato infatti una profonda rivisitazione del concetto di Eredità Culturale legandola indissolubilmente alle comunità, e assume un ruolo cruciale laddove auspica un uso critico e consapevole dei canali e delle forme di espressività offerte dalle tecnologie digitali come veicolo di inclusione ampia di componenti sociali e culturali diverse, come opportunità concreta di partecipazione di tutte le diverse componenti sociali, culturali, generazionali alla definizione di una identità che le rappresenti, come strumento di autorappresentazione e definizione negli spazi pubblici del patrimonio bio-culturale condiviso.

Le metodologie e tecnologie digitali, infatti, offrono la possibilità di raccogliere, condividere e archiviare/conservare forme espressive dei diversi gruppi, realizzando con ciò l’obiettivo sia di empowerment e presa di coscienza delle entità condivise, sia di selezionare, porre in valore, discutere criticamente ciò che ci rappresenta e fonda il patto comunitario di convivenza esteso alla comunità più ampia, digitale e per ciò stesso inclusiva. Favorire e costruire condizioni perché queste capacità critiche e abilità siano conseguite nello spazio formativo che scandisce i tempi più importanti dei nostri cicli di vita significa contribuire fattivamente alla definizione di una titolarità culturale del patrimonio e a una sua gestione condivisa e consapevole, che concorrono alla piena realizzazione di una cittadinanza democratica.

Ben oltre, quindi, il semplice utilizzo delle sole tecnologie in funzione abilitante ai fini della valorizzazione – ovvero come strumenti atti a favorire processi di semplice aggiornamento e digitalizzazione dell’esistente, il ‘sapere’ digitale offre occasioni di ri-configurazione complessiva delle entità e dei luoghi culturali come ‘eredità comuni’.

Per DiCultHer il digitale assume valenza metodologica ed epistemologica, strutturale e di contesto, all’interno della quale avviare una nuova ermeneutica della cultura e dell’Eredità Culturale, e la sua introduzione ha favorito e sta favorendo l’emergere di occasioni strategiche di riorganizzazione dei saperi, di apertura alle entità e ai contenuti, di accesso alle forme stesse del contemporaneo.

In quest’ottica il digitale si pone come paradigma di approccio globale all’eredità culturale, attualizzandone, nell’ottica di una sempre maggiore consapevolezza, le componenti del sistema trasmissivo ed organizzativo ed incrementandone la dimensione diffusa ed iperconnessa anche attraverso le modalità di accesso collettivo  e, nel collegare temi diversi integrando vecchi e nuovi media, linguaggi, geografie e storia per innovare contenuti, metodologie e logiche di accesso, ‘titolarità’ e responsabilità da parte dei cittadini, rappresenta un contesto di opportunità di crescita sociale, culturale ed economica. Tali riflessioni hanno maturato proposte all’interno del network DiCultHer volte a restituire ai giovani la consapevolezza di quanto sia importante riappropriarsi della titolarità partecipata dell’eredità culturale ripartendo proprio dal riconoscimento del valore della cultura digitale.

Riflessioni che sono alla base della citata programmazione delle attività 2019-20 https://www.diculther.it/programmazione-delle-attivita-diculther-per-lanno-scolastico-2019-2020/

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