Appena pubblicato il saggio di Stefano Motta, che, come scrive l’autore “raccoglie le riflessioni di tanti anni di insegnamento, e osa pagine scomode, per restituire alla letteratura il suo vero ruolo, disturbante e salvifico“.
L’autore, il collega Stefano Motta, non propone alcuna epurazione del curriculum scolastico, né tantomeno le edulcorazioni dei testi che alle nuove sensibilità contempo-ranee possano apparire problematici.
Si propone l’esatto contrario: conosciamole meglio queste pagine disturbanti.
Preferiamole ad altre, nella libera scelta che ogni docente opera all’interno dei propri piani di lavoro.
L’opera letteraria di Stefano Motta, insegnante, scrittore, Uomo Illuminato mette al centro le “donne di carta” che popolano le pagine della letteratura su cui studiano i nostri studenti e le nostre studentesse e diventa uno strumento per “fare cittadinanza attiva” nelle aule scolastiche, mentre si studia l’Italiano.
Queste preziose e dotte pagine, in un susseguirsi di riferimenti, citazioni, dialoghi, rappresenteranno per #DiCultHer una vera e propria sfida riguardante la violenza sulle donne nella letteratura, riconducibile, in particolare, ad #HackCultura25, l’Hackathon delle ragazze e dei ragazzi per la titolarità culturale.
In questo video di Stefano Motta, presentato il 9 maggio u.s., in occasione della festa dell’Europa, è possibile dedurne gli obiettivi di sperimentazione che intendiamo perseguire nelle Scuole che aderiranno all’iniziativa, per sostenere l’azione educativa che queste storie letterarie ci propongono, con una particolare attenzione anche dell’obiettivo di sostenere l’educazione dei giovani alla lettura e alla scrittura “collettiva”, attraverso la Sfida n. 7 “La Grande scrittura. Mille mani per una storia” del citato #HackCultura .
Un grato ringraziamento per la condivisione e per il sostegno all’iniziativa a Stati Generali delle Donne, PA Social, Media Duemila, l’Osservatorio TuttiMedia, INDIRE, Assoknowdge, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), nostri autorevoli punti di riferimento, che si collocano in perfetta continuità ed integrazione con l’agire di #DiCultHer per sostenere, realizzare e qualificare ulteriormente il rapporto tra il mondo della Scuola, dell’Università, degli EPR e delle Imprese per affrontare questioni complesse e realizzare continuità nel processo formativo e, soprattutto, integrazione della formazione con il tessuto sociale e produttivo di riferimento anche alla luce delle trasformazioni della società e del mercato del lavoro nazionale e internazionale.