(5-10 maggio 2025)
Così come nelle precedenti edizioni, anche questa decima edizione della Settimana delle Culture Digitali “Antonio Ruberti” [1]Le Settimane delle Culture Digitali sono organizzate sul modello delle prime (1991) Settimane della Cultura scientifica promosse in Italia dal Ministro della Ricerca e dell’Università Antonio … Continue reading, rappresenta l’occasione per promuovere la progettualità giovanile e il dialogo tra le istituzioni sulle problematiche legate al diritto per tutti di avere accesso ai saperi, il diritto all’istruzione, il diritto all’innovazione e il “diritto di ogni cittadino ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale.
Un nuovo appuntamento culturale – il decimo per #DiCultHer – finalizzato a consuntivare un anno di attività, nella visione della Convenzione di Faro, del Manifesto Ventotene digitale e del New European Bauhaus, ma anche un’occasione per ascoltare esperti, docenti, studentesse e studenti, programmare le nuove attività per l’a.s. 2025-2026.
Un appuntamento per rispondere alle sfide della modernità, tra cui quella della realizzazione di uno spazio europeo dell’istruzione entro il 2025 in relazione al nuovo Bauhaus Europeo (NEB) – di cui #DiCultHer è partner di riferimento – che indica la direzione per la transizione sostenibile dell’Europa, entro cui avviare una nuova ermeneutica per l’innovazione socialmente sostenibile, la promozione di un’educazione inclusiva funzionale a restituire ai giovani la consapevolezza del loro ruolo nel presente, e ad attivare un processo che ponga al centro la loro ‘creatività’ e, soprattutto, punti a “renderli protagonisti nei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza attiva europea”.
Durante la Settimana delle culture digitali, dal 5 al 10 maggio 2025, sono previste un insieme di iniziative, di diverso livello e struttura, ma tutte orientate a promuovere/attivare/sostenere le varie comunità – educanti, scientifiche, sociali – con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di processi cognitivi in grado di dar vita/dar luogo apersonalità creative e aperte alla complessità grazie all’attenzione posta all’integrazione e allo scambio di esperienze al a livello territoriale, nazionale ed europeo.
In questa decima edizione, particolare rilevanza assume l’avvio di una riflessione su AI CULTURA come prospettiva strategica e progettuale, che riconosce nell’intelligenza artificiale una risorsa da orientare alla salvaguardia, valorizzazione e co-creazione del patrimonio culturale in tutte le sue espressioni, e in particolare di quello digitale.
AI CULTURA e il patrimonio culturale digitale rappresentano aspetti strettamente interconnessi: l’uno orientato a promuovere una governance innovativa fondata su criteri etici, inclusivi e di sostenibilità; l’altro volto a preservare e reinterpretare l’eredità culturale in forme accessibili, partecipate e condivise, anche in attuazione della Convenzione di Faro.
L’intelligenza artificiale non è infatti uno strumento neutro, ma una forza trasformativa che richiede un approccio democratico e bilanciato, capace di dialogare con la memoria dei territori e delle comunità, e di considerare le implicazioni tecnologiche — come la privatizzazione e il controllo dei dati, la protezione della privacy e la sicurezza delle informazioni digitali — per proteggere e promuovere il patrimonio per le generazioni future.
Le giornate del 5 e 6 maggio p.v. saranno dunque dedicate a esplorare questo legame fondativo tra AI CULTURA e patrimonio culturale digitale, in un confronto aperto tra studiosi, educatori, istituzioni, studenti e cittadinanza attiva, per immaginare insieme un futuro in cui tradizione e innovazione si potenzino reciprocamente.
Di seguito le date e le iniziative che caratterizzano questa decima edizione della Settimana delle Culture Digitali A. Ruberti “per esplorare, discutere e plasmare un futuro bello, sostenibile e inclusivo”.
5 -6 maggio 2025

Un’intelligenza artificiale che voglia essere culturale deve riconoscere il valore della memoria, della cura e della responsabilità.
Il patrimonio culturale digitale non è solo il deposito della nostra storia, ma il codice sorgente della cittadinanza attiva.
Mettere in dialogo AI e Patrimonio significa costruire un’educazione che non separa ma connette: conoscenze e coscienze, tecnologie e comunità, dati e diritti.
Una riflessione aperta su come generare — insieme — una grammatica educativa capace di custodire il passato e progettare il futuro.
Il 5 maggio, con l’avvio di una riflessione per un Manifesto per una AI CULTURA, interroghiamo l’intelligenza artificiale non come oggetto tecnico, ma come sfida culturale, educativa, etica.
Il 6 maggio, con il focus sul Patrimonio Culturale Digitale, rilanciamo l’idea che la memoria condivisa è un diritto, e che ogni cittadino ha il dovere e la possibilità di contribuire alla costruzione del senso collettivo.
Sono due facce della stessa medaglia: una cultura dell’AI che mette al centro l’umano, e una cultura del digitale che fa del patrimonio una piattaforma di cittadinanza attiva.
I documenti di riferimento sono scaricabili:
- https://www.diculther.it/wp-content/uploads/2025/04/Call_for-AI_CULTURA_rev.pdf
- https://www.diculther.it/wp-content/uploads/2025/04/Call_PCD_Rev-26_4.pdf
In questo cammino ci guidano i nostri Maestri: Antonio Ruberti, Stefano Rodotà e Dino Buzzetti.
Tre visioni che ci hanno insegnato a pensare la cultura come progetto (Ruberti), la cittadinanza digitale come diritto (Rodotà) e la conoscenza come processo critico (Buzzetti).
Come ha scritto l’On. Anna Ascani, Vicepresidente della Camera dei deputati, nella prefazione alla Carta di Pietrelcina: “Educare oggi non può che voler dire educare alla partecipazione, alla cittadinanza attiva, alla libertà come responsabilità.”
A chi parteciperà a queste due giornate non chiediamo risposte, ma domande autentiche. Perché educare oggi significa insegnare a domandare bene, a costruire significati, a generare futuro.
Con questo spirito, abbiamo chiesto ai partecipanti di orientare i propri interventi su contributi concreti, coerenti con la visione delineata nei documenti di riferimento, capaci di aprire prospettive, suscitare domande, proporre risposte per costruire insieme una grammatica condivisa per educare alla libertà e alla responsabilità nel tempo dell’Intelligenza Artificiale e del Patrimonio Digitale.
PROGRAMMA E MODALITA’ PER PARTECIPARE:
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8 maggio
UDINE
Chiesa di San Francesco
Via Beato Odorico da Pordenone 1, Udine

Presentazione del l’iniziativa editoriale realizzata a cura
del Segretariato regionale del Ministero della cultura per il
Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Soprintendenza
Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
Terra di incontro, dialogo e conoscenza.
Esperienze di educazione al patrimonio
culturale in Friuli Venezia Giulia
a cura di Morena Maresia
Giovedì 8 maggio 2025
ore 10.00
A questo indirizzo di rete, il programma dettagliato delle giornate di studi dell’8 e 9 maggio
***************************************************************************************************************9 maggio
Festa dell’Europa
Come per le precedenti Edizioni della Festa dell’Europa, coincidenti tra l’altro con le varie edizioni delle Settimane della Cultura Digitale A. Ruberti, per l’edizione del 9 maggio 2025 il programma della giornata prevede due momenti.
1. Al mattino, ad Udine nell’ambito della manifestazione dal titolo: Terra d’incontro, dialogo e conoscenza (8-9 maggio) organizzato dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Friuli Venezia Giulia.
2. Nella sessione pomeridiana il dialogo con i progetti culturali di interesse europeo, tra le esperienze in attuazione della Convenzione di Faro e la sua contestualizzazione nell’era digitale, per riflettere insieme sulle culture digitali e il loro ruolo per sostenere le identità culturali nazionali ed europee. In particolare, nella sessione pomeridiana verranno presentati i risultati della partecipazione alle Sfide #HackCultura2025 riguardanti l’Europa:
- n. 8 “L’Europa, la nuova città del sole” – https://youtu.be/Tdgr2QGtl2w
- n. 12: Donne d’Europa. Radici femminili per l’Europa che verrà – https://youtu.be/B3QfDJRufWU
References
↑1 | Le Settimane delle Culture Digitali sono organizzate sul modello delle prime (1991) Settimane della Cultura scientifica promosse in Italia dal Ministro della Ricerca e dell’Università Antonio Ruberti. È stato questo il primo passo di un percorso di diffusione della cultura scientifica proseguito in ambito europeo nella sua funzione di Commissario europeo per la scienza, la ricerca e lo sviluppo tecnologico e l’educazione, con l’istituzione della Settimana Europea della cultura scientifica (1993), raccordando analoghe iniziative di altri Paesi. In questo video è possibile ascoltare una intervista
al Prof. Ruberti che annuncia le motivazioni di questa iniziativa. Per questi motivi abbiamo dedicato la Settimana delle Culture Digitale ad Antonio Ruberti, quale atto naturale per #DiCultHer e ha voluto assumere il significato di raccordo e di continuità tra il grato ricordo per una vita dedicata interamente alla Scienza e alla diffusione della cultura scientifica e l’attuale apertura verso il paradigma digitale che, sempre di più e più profondamente, influisce sul nostro modo di vivere e di pensare la cultura. |
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