a cura di Carmine Marinucci, presidente #DiCultHer

Il 2 agosto 2025 entreranno in vigore le norme europee dedicate ai modelli di intelligenza artificiale generale (General-Purpose AI) previste dall’AI Act. Per accompagnare questa transizione epocale, è stato pubblicato il Codice di Condotta volontario per l’IA Generale (GPAI Code of Practice), frutto di un processo partecipato che ha coinvolto oltre mille stakeholder pubblici e privati.
Si tratta di un primo importante strumento europeo di autoregolamentazione etica e tecnica, rivolto in particolare a chi sviluppa e distribuisce i modelli più avanzati e pervasivi, ma utile anche a tutte le organizzazioni (scuole, enti culturali, pubbliche amministrazioni, cittadini) che desiderano orientarsi nel nuovo ecosistema normativo.
🔸 Trasparenza

Obbliga i provider a descrivere in modo chiaro capacità, limiti e modalità d’uso dei modelli di IA. Promuove strumenti come le model cards, la tracciabilità dei dati di addestramento, la definizione delle metriche di performance e la mappatura dei contesti ad alto rischio.

🔸 Copyright
Offre indicazioni pratiche per rispettare il diritto d’autore europeo durante l’addestramento dei modelli. Introduce il principio di diligenza ragionevole, incentivando la documentazione delle fonti e la trasparenza nella raccolta dei dati.

🔸 Sicurezza e Gestione dei Rischi
Destinato ai fornitori di modelli con rischio sistemico, suggerisce pratiche di frontiera come il red teaming, i test di robustezza, la simulazione di impatti accidentali ed emergenti.
🔍 Perché è importante per la comunità DiCultHer
Il Codice rappresenta una pietra miliare per l’adozione consapevole dell’IA anche in ambito educativo e culturale. Ne parleremo nel nostro prossimo aggiornamento della Programmazione 2025-26 e nei percorsi di formazione, HackCultura2026, nei webinar e nei materiali della campagna AI CULTURA.
Il nostro impegno resta quello di tradurre questi riferimenti normativi in linguaggio comprensibile, pratiche didattiche e strumenti civici, valorizzando il ruolo delle scuole e delle comunità educanti come protagoniste della transizione digitale europea.