PROGRAMMAZIONE ATTIVITA’ #DICULTHER PER L’A.S. 2023-24

L’occasione digitale, nella visione del New European Bauhaus: per garantire contesto e sviluppi attuativi per l’esercizio del diritto all’istruzione, all’accesso alla cultura, all’innovazione e il «diritto di ogni cittadino ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e dei luoghi della cultura» 

giugno 2023

 

I N D I C E

EXECUTIVE SUMMARY

PREMESSA

  • Centralità della scuola
  • La Convenzione di Faro per raggiungere gli obiettivi del DigCompEdu, del PNSD e del NEB
  • Creazione di Reti di Scuole per l’attuazione della Convenzione di Faro
  • Azioni delle Reti

Il CANTIERE “EFFETTO CULTURA DIGITALE” On the Road

LINEE PROGETTUALI

1 #HACKCULTURA

2. DICULTHER ACADEMY La dimensione formativa di #DiCultHer

  • Corsi per Docenti 
  • Webinar
  • PCTO-DICULTHER
  • Strumenti per l’orientamento
  • #DiCultHerDigitalBadge
  • A Scuola di Genere- Educare alla parità e alla non violenza.
  • Digital STHEAM

3 Rivista “CULTURE DIGITALI (ISSN 2785-308X)

4 RETI DI SCUOLE

LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ 2023-24

TEMPI

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EXECUTIVE SUMMARY

La Programmazione delle attività #DiCultHer per l’a.s. 2023-24 si richiama al motto “La Cultura non isola”, utilizzato in occasione della proclamazione dell’Isola di Procida, Capitale della Cultura italiana del 2022, assumendo motto “La Cultura Digitale non ti isola”. Un motto accattivante, che vuole rappresentare l’obiettivo di #DiCultHer per promuovere la Cultura digitale nel sistema educativo nazionale, e non solo.

Cultura Digitale non ti isola”, vuole essere una grande occasione che illumina le ricadute positive in ogni ambito della vita civile, sociale e culturale, con particolare riferimento a docenti e studenti del nostro sistema scolastico, per offrire loro la piena consapevolezza dei loro ruoli nella modernità e per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità in relazione ai rilevanti atti di indirizzo, sia in Italia che a livello europeo, sui temi dell’istruzione e dell’educazione, della cultura, del digitale e  della sostenibilità. Non solo. Ma anche per rendere le nostre studentesse e i nostri studenti protagonisti nei processi di costruzione dell’identità e di cittadinanza attiva europea.

Un protagonismo questo, orientato all’esercizio dei diritti fondamentali relativi all’accesso alla cultura, all’istruzione e all’innovazione, affinché queste competenze e abilità siano acquisite nel contesto scolastico, quale momento irrinunciabile per una “appropriazione culturale”, per la piena attuazione della Convenzione di Faro, nell’era digitale.

Centralità della scuola

Già la raccomandazione del Consiglio europeo nel lontano 2018 si esprimeva in questi termini: “La competenza digitale implica l’uso sicuro, critico e responsabile delle tecnologie digitali e il loro impiego nell’apprendimento, nel lavoro e nella partecipazione alla società. Comprende l’alfabetizzazione all’informazione e ai dati, la comunicazione e la collaborazione, l’alfabetizzazione ai media, la creazione di contenuti digitali (compresa la programmazione), la sicurezza (compreso il benessere digitale e le competenze relative alla sicurezza informatica), le questioni relative alla proprietà intellettuale, la risoluzione di problemi e il pensiero critico.” (Council Recommendation on Key Competences for Life-long Learning – Raccomandazione del Consiglio sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente, 22 maggio 2018, ST 9009 2018 INIT).

Indicazioni di scenario queste “Per realizzare la transizione digitale ed ecologica in modo che sia socialmente equa, inclusiva e giusta”, nel contesto del Digital Competence Framework for Citizen’s (DigComp 2.2), che negli anni ha rappresentato, e rappresenta, il documento di riferimento per la formazione delle competenze. 

La Programmazione delle attività #DiCultHer per l’a.s. 2023-24 si richiama essenzialmente alle iniziative già sperimentate nel corso degli ultimi anni dall’Associazione #DiCultHer. Queste sono di diverso livello e struttura, ma tutte orientate alle Comunità educative e formative, scientifiche, sociali, del volontariato, dei media, ecc. per favorire la partecipazione nella “dimensione europea” dei docenti, delle ragazze e dei ragazzi, alle numerose attività che #DiCultHer promuove annualmente ormai dal 2015 nel nostro Paese. Ossia, attività centrate sull’engagement delle fasce giovanili della popolazione impegnate a “farsi carico” del proprio patrimonio culturale, dei propri territori, realizzando la Convenzione di Faro, nella dimensione digitale.

Le attività proposte configurano, peraltro, i presupposti per la promozione della consapevolezza dell’integrazione fra saperi umanistici tradizionali e per lo sviluppo di conoscenze, di metodologie e tecniche computazionali per la strutturazione ed elaborazione di modelli formativi e educativi volti a creare saperi e competenze consapevoli trasversali, abilitati ad attivare processi di innovazione digitale per “garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro”. (Manifesto Ventotene Digitale ed. 2017 e 2021).

Le proposte #DiCultHer, rappresentano il riferimento pedagogico per valorizzare le potenzialità e la creatività degli studenti, l’alfabetizzazione all’informazione e ai media, la comunicazione e collaborazione digitale, l’esercizio del pensiero e del giudizio critico in merito al rapporto con le tecnologie digitali e dell’Intelligenza Artificiale “per esplorare, discutere e plasmare un futuro bello, sostenibile e inclusivo”.

In particolare, la Programmazione delle attività #DiCultHer per l’a.s. 2023-24 fa riferimento a quattro linee principali di attività:

La prima si riferisce ad #HACKCULTURA, l’Hackathon delle studentesse e degli studenti per lo sviluppo della Cultura digitale e la “titolarità culturale”, in quanto tale contest ha rappresentato, e rappresenta sin dalla prima edizione del 2019,uno strumento didattico educativo particolarmente efficace.

La seconda linea riguarda la capitalizzazione delle molte azioni che a vario titolo hanno caratterizzato il ruolo #DiCultHer come ambiente culturale che ha influenzato in modo significativo l’apprendimento e l’insegnamento sui temi legati al patrimonio. Questa linea, che richiama le funzioni di formazione/aggiornamento e assume il nome di DICULTHER ACADEMY, con l’obiettivo di far confluire in questo ambito Corsi per Docenti –accreditati sulla piattaforma SOFIA del MIM; la quarta serie di Webinar di accompagnamento e approfondimento delle tematiche proposte nella programmazione annuale di attività; “Strumenti per l’orientamento” a supporto della recente riforma in questo settore che prevede l’inserimento della figura del tutor dell’orientamento all’interno delle scuole secondarie di secondo grado; PCTO-Culture Digitali, avviati nell’a.s. 2022-23; Strumenti per la certificazione delle competenze acquisite tramite tecnologie Blockchain.

La terza linea consiste nel consolidare la rivista “CULTURE DIGITALI” (ISSN 2785-308X), quale ulteriore momento di approfondimenti e condivisione di analisi e metodologie per percorrere nuove strade della conoscenza e dell’identità comune in grado di accompagnare la transizione digitale, lavorando alla costruzione di competenze trasversali e alla progettazione di occasioni formative rispondenti alle istanze professionali, sociali e scientifiche.

La quarta linea attiene alla promozione di Reti di Scuole”, ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, come prospettiva, anche metodologica, per l’acquisizione della piena cittadinanza digitale e per la promozione della “Titolarità Culturale e dei processi formativi”, attraverso azioni sperimentali di innovazione didattica e formative, coerenti con il Quadro di Riferimento europeo delle competenze digitali dei docenti e dei formatori(DigCompEdu), con il Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale (2021-2027), il Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio del MiC, il Piano Nazionale per la Scuola Digitale, nella visione del New European Bauhaus.

Di seguito le principali iniziative che caratterizzano la programmazione delle attività per l’anno scolastico 2023-24 “per esplorare, discutere e plasmare un futuro bello, sostenibile e inclusivo”, accessibili direttamente dalle pagine di riferimento:

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PREMESSA

Cultura Digitale non ti isola”, si richiama al motto “La Cultura non isola”, utilizzato in occasione della proclamazione dell’Isola di Procida, Capitale della Cultura italiana del 2022. Un motto accattivante, che vuole rappresentare l’obiettivo di #DiCultHer[1] per promuovere la Cultura digitale nel sistema educativo nazionale, e non solo.

Cultura Digitale non ti isola”, vuole rappresentare una grande occasione che illumina le ricadute positive in ogni ambito della vita civile, sociale e culturale, con particolare riferimento a docenti e discenti del nostro sistema scolastico, per offrire loro la piena consapevolezza dei loro ruoli nella modernità e per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità in relazione ai rilevanti atti di indirizzo, sia in Italia che a livello europeo, sui temi dell’istruzione, della cultura, del digitale e  della sostenibilità. Non solo. Ma anche per rendere le nostre studentesse e i nostri studenti protagonisti nei processi di costruzione dell’identità e di cittadinanza attiva europea.

Un protagonismo questo orientato all’esercizio dei diritti fondamentali relativi all’accesso alla cultura, all’istruzione e all’innovazione, affinché queste competenze e abilità siano acquisite nel contesto scolastico, quale momento irrinunciabile per una “appropriazione culturale”, per la piena attuazione della Convenzione di Faro[2], nell’era digitale e nella visione del New European Bauhaus .

La sfida perseguita nel corso degli anni da #DiCultHer si muove nella prospettiva di attuare la Convenzione di Faro nell’era digitale nella visione del New European Bauhaus, perseguendo in particolare due scopi. Il primo, consiste nel valorizzare la cultura come dispositivo fondamentale di coesione sociale, in grado di modificarne la percezione individuale e collettiva in relazione al valore assoluto della cultura stessa e delle culture digitali, che ne sono parte integrante; il secondo, consiste nel promuovere sul versante  nazionale ed europeo un forte momento di confronto cooperativo, foriero di sviluppare e favorire ‘titolarità’[3] culturale ed engagement, in particolare tra i giovani, per  realizzare quel sistema di digital knowledge design applicato all’educazione al patrimonio culturale, che mette al centro la ‘creatività’ dei giovani stessi per affrontare, mediante l’uso consapevole del digitale, la salvaguardia, l’accesso partecipativo e la gestione dei luoghi della cultura, valorizzandoli come insieme identitario, sistemico e abilitante alla generazione di memoria, conoscenza e consapevolezza culturale.


1.1.     Centralità della scuola

Già la raccomandazione del Consiglio europeo nel lontano 2018 si esprimeva: “La competenza digitale implica l’uso sicuro, critico e responsabile delle tecnologie digitali e il loro impiego nell’apprendimento, nel lavoro e nella partecipazione alla società. Comprende l’alfabetizzazione all’informazione e ai dati, la comunicazione e la collaborazione, l’alfabetizzazione ai media, la creazione di contenuti digitali (compresa la programmazione), la sicurezza (compreso il benessere digitale e le competenze relative alla sicurezza informatica), le questioni relative alla proprietà intellettuale, la risoluzione di problemi e il pensiero critico.” (Council Recommendation on Key Competences for Life-long Learning – Raccomandazione del Consiglio sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente, 22 maggio 2018, ST 9009 2018 INIT).

Indicazioni di scenario queste “Per realizzare la transizione digitale ed ecologica in modo che sia socialmente equa, inclusiva e giusta”, nel contesto del Digital Competence Framework for Citizen’s (DigComp 2.2che negli anni ha rappresentato e rappresenta il documento di riferimento per la formazione delle competenze. 

Presupposti questi irrinunciabili per il raggiungimento degli obiettivi sottesi al Quadro di Riferimento europeo delle competenze digitali dei docenti e dei formatori (DigCompEdu) e diviene imperante favorire e costruire condizioni e opportunità affinché queste capacità e abilità siano conseguite nello spazio formativo scolastico, contribuendo fattivamente alla definizione di una titolarità culturale del patrimonio e una titolarità culturale della formazione.

Il raggiungimento degli obiettivi sottesi al Quadro di Riferimento europeo delle competenze digitali dei docenti e dei formatori (DigCompEdu) per affrontare la digital transformation,  ha imposto e sta imponendo alla scuola di reinterpretare nuovi scenari in cui l’educazione si esprime, di rivederne i metodi e i processi, l’innovazione di processo attraverso cui l’innovazione tecnologica impatta nel mondo dell’educazione in relazione ai nuovi linguaggi mediati dalla tecnologia che di fatto stanno modificando gli aspetti epistemologici tipici di ogni percorso di apprendimento: consapevolezza, intelligenza, percezione, intuizione, pensiero, memoria, attenzione, riconoscimento, conoscenza, abilità, comprensione. Nel contempo, queste prospettive stanno facendo emergere l’opportunità/necessità di affrontare la creazione di contenuti digitali sui quali si sperimenta il raggiungimento di tali obiettivi per superare il concetto stesso di digital transformation e digital divide, per passare dalla “confidenza tecnologica” alla “consapevolezza tecnologica” (Dominici, 2015, 405), per affrontare le questioni legate alla proprietà intellettuale, la risoluzione di problemi legati alla sicurezza,  il pensiero “critico”,  per avere consapevolezza “di cosa cerchiamo, come cercarlo, come valutarlo e come utilizzarlo” così come articolato nel processo educativo nel seguente schema di sintesi del DigCompEdu, per fare in modo che le nostre studentesse e i nostri studenti si mettano in gioco con le loro identità, producono contenuti, praticano il multitasking o task-switching, affrontando, a volte inconsapevolmente, questioni relative a privacy, sicurezza, proprietà intellettuale e anche qualità e veridicità dell’informazione.


Il recente Convegno Educare al e con il patrimonio culturale digitale[1], promosso e organizzato da #DiCultHer nell’ambito dell’ottava Settimana delle Culture digitali Antonio Ruberti (8-13 maggio 2023) ha messo in evidenza la ricchezza di esperienze nel settore dell’Educazione al e con il Patrimonio maturate sia in ambito accademico, scolastico e di ricerca, sia in ambito dei servizi educativi di Biblioteche, Archivi, Musei, Parchi e comunque nei luoghi di cultura.

Ben oltre il semplice utilizzo delle mere tecnologie ICT in funzione abilitante ai fini della valorizzazione – ovvero come strumenti atti a favorire processi di semplice aggiornamento e digitalizzazione dell’esistente, il ‘sapere’ digitale sta offrendo occasioni di ri-configurazione complessiva delle entità e dei luoghi culturali come ‘eredità comuni’.

In questo senso, il digitale sta assumendo valenza metodologica ed epistemologica, strutturale e di contesto per una nuova ermeneutica della Cultura e dell’Eredità Culturale per favorire ulteriormente l’emergere di occasioni strategiche di riorganizzazione dei saperi, di apertura alle entità e ai contenuti, di una nuova governance del patrimonio e dei territori e di accesso alle forme stesse del contemporaneo.

Ambiti questi propri dell’Associazione #DiCultHer per veicolare l’uso e la consapevolezza del valore delle tecnologie digitali per la salvaguardia, rappresentazione e valorizzazione e gestione dei patrimoni culturali con progetti e sfide proposte ai docenti per la conoscenza, gli approfondimenti e la restituzione dei saperi e delle emozioni relative ai patrimoni culturali, quale ad esempio le varie edizioni di #HackCultura[4], l’Hackathon delle studentesse e degli studenti per la “Titolarità Culturale”.

1.1.  La Convenzione di Faro per raggiungere gli obiettivi del DigCompEdu e del PNSD, nella visione del NEB.

Con la ratifica anche in Italia della Convenzione di Faro con legge n. 133 del 1° ottobre 2020 sta emergendo la necessità di sostenere il pieno coinvolgimento delle nostre studentesse, dei nostri studenti e dei loro docenti ​nei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza attiva partendo proprio dalla Convenzione di Faro e dal riconoscimento del valore della “Cultura Digitale” per sviluppare la piena consapevolezza, nella Comunità educante tutta, del PROPRIO RUOLO nei processi di sviluppo dei territori basati sulla Cultura Digitale, nonché per promuovere la “TITOLARITÀ’ CULTURALE” esercitata con diritto e la ‘presa in carico’ di una responsabilità comune e condivisa rispetto al bene comune che ereditiamo dal passato e che abbiamo la possibilità di progettare e co-creare oggi nell’ambito degli ecosistemi culturali in cui viviamo, sperimentiamo ed esercitiamo, con la prospettiva di lasciare a nostra volta questa eredità a chi verrà dopo di noi.

La Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (cosiddetta Convenzione di Faro) insiste infatti sul diritto di parteci-pazione dei cittadini alla vita culturale agganciandolo direttamente alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle NU e, per ciò stesso, rivendicando il valore di diritto fondamentale e inalienabile dei soggetti e delle comunità, come elemento di sviluppo sostenibile e culturale e come strumento basilare di democrazia oltre che di empowerment comunitario.

Riferimenti culturali questi propri del “Manifesto Ventotene digitale e della Carta di Pietrelcina sull’educazione all’eredità culturale digitale” elaborati da DiCultHer negli anni 2017, 2019 e 2021 sul valore culturale delle nuove entità computazionali prodotte nell’Era Digitale contemporanea per dare identità al nuovo Digital Cultural Heritage definito dall’UE nell’Art. 2 delle Conclusioni del Consiglio del 21 maggio 2014 relative al patrimonio culturale come risorsa strategica per un’Europa sostenibile (2014/C 183/08).

  1.2.  Creazione di Reti di Scuole per l’attuazione della Convenzione di Faro

In piena coerenza con la citata Convenzione di Faro e con gli obiettivi di #DiCultHer che sin dalla sua costituzione promuove la valorizzazione del patrimonio culturale in tutti suoi aspetti e, in particolare, sostenendo  l’idea che la conoscenza e l’uso del patrimonio, la piena titolarità culturale dello stesso da parte dei singolo e delle comunità rientrino nel diritto di partecipazione dei cittadini alla vita culturale, il nostro auspicio è quello della creazione di “Reti di Scuole” (ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275)  che abbiano per oggetto la promozione, sperimentazione, e “la presa in carico” dei principi sottesi nella Convenzione di Faro, nella visione del New European Bauhaus (NEB).

Reti di Scuole che hanno finalità e caratteristiche analoghe con lo scopo di fare rete, di valorizzare le differenze dei vari territori esaltandone lo spirito, ma anche gli obiettivi sottesi al Quadro di Riferimento europeo delle competenze digitali dei docenti e dei formatori – DigCompEdu-.

In questa direzione l’Articolo 13 della stessa Convenzione di Faro, ci aiuta ad inquadrare l’opportunità di sostenere la creazione di “Reti di Scuole” per:

  • facilitare l’inserimento della dimensione dell’eredità culturale in tutti i livelli di formazione, non necessariamente come argomento di studio specifico, ma come fonte feconda anche per altri ambiti di studio;
  • rafforzare il collegamento fra la formazione nell’ambito dell’eredità culturale e la formazione professionale;
  • incoraggiare la ricerca interdisciplinare sull’eredità culturale, sulle comunità di eredità, sull’ambiente e sulle loro interrelazioni;
  • incoraggiare la formazione professionale continua e lo scambio di conoscenze e competenze, sia all’interno che fuori dal sistema educativo.

Inoltre, dal punto di vista operativo l’Art. 3 della legge n. 133 del 1° ottobre 2020 di autorizzazione alla Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Faroprevede misure attuative da stabilire con un   decreto   del   Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con i Ministri per i beni e le attività’ culturali e per il turismo e degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Creare “Reti di Scuole” (ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275) costituite da Scuole e/o Reti di Scuole già esistenti per l’attuazione della Convenzione di Faro, nella visione del New European Bauhaus (NEB), rappresenta una prospettiva, anche metodologica, per l’acquisizione della piena cittadinanza digitale e per la promozione della “Titolarità Culturale e dei processi formativi”, attraverso azioni sperimentali di innovazione didattica e azioni formative e educative per sostenere la diffusione sul territorio nazionale di una radicale innovazione metodologica e didattica nelle scuole, coerente con il Quadro di Riferimento europeo delle competenze digitali dei docenti e dei formatori(DigCompEdu) con il il Piano Nazionale per la Scuola Digitale del MIM, il Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale (2021-2027), il Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio del MiC, il New European Bauhaus, nella visione del Patto educativo globale.

Le Reti, come opportunità per il sistema delle autonomie scolastiche:

  • per facilitare la disseminazione delle buone pratiche di didattica innovativa e digitale nell’ambito di iniziative territoriali;
  • per incoraggiare la riflessione sull’etica e sui metodi per l’affermarsi della Cultura digitale;
  • per sostenere un uso profondo e innovativo della cultura per educare al e con il Patrimonio culturale;
  • per integrare punti di vista differenti sulla realtà;
  • per produrre un pensiero critico e un impegno responsabile e adeguato per rispondere alle sfide della modernità in relazione alla Convenzione di Faro, al Manifesto Ventotene digitale, al New European Bauhaus, al Digital Competence Framework for Citizen’s (DigComp 2.2.), al Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale, al Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio del MiC, al nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), che indicano la direzione da seguire, nella visione del Patto Educativo Globale.

Cultura digitale e Reti di Scuole quindi, offrono opportunità e valenza metodologica, strutturale e di contesto, all’interno della quale realizzare una nuova ermeneutica per la coesione sociale e la promozione delle diversità, l’innovazione socialmente sostenibile, la promozione della salute e del benessere e l’educazione inclusiva. Cultura digitale e Reti di Scuole, nella visione del New European Bauhaus (NEB) per favorire l’emergere di occasioni strategiche di riorganizzazione dei saperi, di apertura alle entità e ai nuovi contenuti, di accesso alle forme stesse del contemporaneo, nonché una opportunità per restituire ai nostri giovani la piena consapevolezza del loro ruolo nella modernità, essenziale nel raggiungere obiettivi di sostenibilità, attraverso un processo che pone al centro la loro ‘creatività’ e, soprattutto per renderli protagonisti nei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza attiva europea

Un protagonismo per l’esercizio del diritto alla cultura, del diritto all’istruzione, del diritto all’innovazione affinché queste capacità e abilità siano conseguite nello spazio formativo/educativo scolastico quale irrinunciabile azione per una “Titolarità culturale” come obiettivo e come prospettiva della conoscenza e presa in carico dei patrimoni culturali di ognuno, tanto a livello territoriale che a più ampio raggio, indispensabile per definire il processo, e la condizione che ne deriva, in cui individui e comunità acquisiscono una progressiva consapevolezza dei loro diritti e dei loro doveri per un consapevole rapporto fra spazi e modi di abitarli.

In questo contesto le Reti dovranno sperimentare/integrare questi metodi   in   tutti   gli   aspetti dell’educazione e della formazione permanente, anche ai fini di arricchire i processi di sviluppo economico, politico, sociale e culturale e di pianificazione dell’uso del territorio, promuovendo un approccio integrato alle politiche che riguardano la diversità culturale, biologica e paesaggistica.

  1.1.            Azioni delle Reti

Le “Reti” hanno il compito di promuovere azioni mirate per favorire la sperimentazione e la diffusione su tutto il territorio nazionale di metodologie didattiche radicalmente innovative attraverso la realizzazione delle seguenti attività integrate:

  • sperimentazione di azioni pilota trasversali alle discipline per la presa in carico e il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti nei percorsi didattici, nella prospettiva della “Titolarità Culturale e dei processi formativi” per l’attuazione della Convenzione di Faro;
  • progettazione di un ecosistema digitale innovativo a disposizione delle studentesse, degli studenti, delle docenti, dei docenti.
  • progettazione e messa a disposizione, in un’ottica di co-creazione, della strumentazione digitale per la progettazione e la realizzazione di risorse educative per le scuole della rete e per tutte le istituzioni scolastiche interessate;
  • progettazione e messa a disposizione di percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO) da inserire nel piano triennale dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica come parte integrante dei percorsi di istruzione
  • progettazione e messa a disposizione di risorse educative aperte per le scuole della rete e per tutte le istituzioni scolastiche interessate
  • promozione di azioni strategiche per lo sviluppo della cittadinanza, della creatività e dell’imprenditività digitali;
  • supporto, accompagnamento, mutual learning fra i docenti per l’adozione di metodologie didattiche innovative e il loro inserimento nel curricolo;
  • scambi di buone pratiche e di metodologie fra docenti;
  • documentazione, diffusione e disseminazione delle azioni a livello nazionale e internazionale;
  • coordinamento con il sistema di accompagnamento delle azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale, il Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale (2021-2027), il Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio, del MiC nella visione del Patto educativo globale.

    2.  Il CANTIERE “EFFETTO CULTURA DIGITALE” On the Road

Per dare senso e contenuto alle “Reti di Scuole”, #DiCultHer ha avviato subito dopo l’ottava Settimana delle Culture Digitali A. Ruberti (8-13 maggio 2023) una serie di azioni preliminari confluite nei “CANTIERI “EFFETTO CULTURA DIGITALE” On the Road  per raccogliere le osservazioni, gli approfondimenti, le suggestioni e buone prassi da parte di esperti, docenti e studenti ai fini di arricchire e focalizzare al meglio la programmazione delle azioni #DiCultHer per l’a.s. 2023-24.

Il CANTIERE “EFFETTO CULTURA DIGITALE” On the Road si propone quindi come metodo di lavoro e priorità dell’Associazione #DiCultHer “Dino Buzzetti”  per raggiungere obiettivi di sostenibilità, attraverso un processo che pone al centro la ‘creatività’ dei nostri Docenti e studenti e, soprattutto, per renderli protagonisti nei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza attiva europea.

Il CANTIERE “EFFETTO CULTURA DIGITALE” On the Road punta quindi un faro sulle ricadute della cultura digitale in ogni ambito della vita civile e scolastica, dalla crescita individuale, alla coesione sociale, per connettere realtà diverse, per una dialettica fondata sul confronto, per riflettere e agire valorizzando i vantaggi offerti dalle innovazioni tecnologiche nel settore dell’educazione al e con il patrimonio culturale, per favorire creatività e sviluppo di processi cognitivi idonei a promuovere professionalità in grado di comprendere e far comprendere la complessità e i vantaggi per sviluppare le competenze teorico-pratiche in materia di Patrimonio culturale digitale definito dall’UE nell’art. 2 delle Conclusioni del Consiglio del 21 maggio 2014 come risorsa strategica per un’Europa sostenibile (2014/C 183/08). Suggestioni,  osservazioni, approfondimenti, e buone prassi per l’esercizio del diritto alla cultura, del diritto all’istruzione, del diritto all’innovazione, affinché queste capacità e abilità siano conseguite nello spazio formativo/educativo scolastico, quale irrinunciabile azione per una “appropriazione culturale” dei territori di riferimento di ognuno e della “formazione alla cittadinanza”.

I “Cantieri al 26 giugno 2023 attivati sono:

Dal punto di vista organizzativo ogni “Cantiere” prevede, di massima:

  1. Presentazione del “cantiere”, possibilmente in sede istituzionale;
  2. Serie di webinar di approfondimento sul tema del “Cantiere” (uno al mese, da ottobre 2023 a maggio 2024);
  3. Lancio o conferma di una Sfida di #HackCultura, l’hackathon delle studentesse e degli studenti per la Titolarità Culturale, collegato al Cantiere.
  4. Eventuale PCTO collegato alla sfida

    3.   LINEE PROGETTUALI

Le attività proposte nelle Reti di Scuole si richiamano essenzialmente alle iniziative già sperimentate nel corso degli ultimi anni dall’Associazione #DiCultHer. Iniziative di diverso livello e struttura, ma tutte orientate alle Comunità formative, scientifiche, sociali, del volontariato, dei media, ecc. per favorire la partecipazione nella “dimensione europea” dei docenti, delle ragazze e dei ragazzi, alle numerose attività che #DiCultHer promuove annualmente ormai dal 2015 nel nostro Paese. Ossia, attività centrate sull’engagement delle fasce giovanili della popolazione impegnate a “farsi carico” del proprio patrimonio culturale, dei propri territori, realizzando la Convenzione di Faro, nella dimensione digitale.

Le attività proposte configurano peraltro i presupposti per la promozione della consapevolezza dell’integrazione fra saperi umanistici tradizionali e per lo sviluppo di conoscenze di metodologie e tecniche computazionali per la strutturazione ed elaborazione di modelli formativi e educativi, volti a creare saperi e competenze consapevoli trasversali, abilitati ad attivare processi di innovazione digitale per “garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro”. (C. Marinucci, M. Rak, Manifesto Ventotene Digitale ed. 2017 e 2021)

Le proposte #DiCultHer, che peraltro coincidono nella stessa programmazione delle attività per l’a.s. 2023-24, rappresentano il riferimento pedagogico per valorizzare le potenzialità e la creatività degli studenti, l’alfabetizzazione all’informazione e ai media, la comunicazione e collaborazione digitale, “per esplorare, discutere e plasmare un futuro bello, sostenibile e inclusivo”.

In particolare, alle costituenti “Reti di Scuole” si chiede di far riferimento a tre linee principali di attività #DiCultHer.

La prima si riferisce ad #HACKCULTURA, l’Hackathon delle studentesse e degli studenti per lo sviluppo della Cultura digitale e la “titolarità culturale”, in quanto tale contest ha rappresentato, e rappresenta sin dalla prima edizione del 2019,uno strumento didattico educativo particolarmente efficace.

La seconda linea riguarda la capitalizzazione delle molte azioni che a vario titolo hanno caratterizzato il ruolo #DiCultHer come ambiente culturale che ha influenzato in modo significativo l’apprendimento e l’insegnamento sui temi legati al patrimonio. Questa linea, che richiama le funzioni di formazione/aggiornamento assume il nome di DICULTHER ACADEMY, con l’obiettivo di far confluire in questo ambito Corsi per Docenti –accreditati sulla piattaforma SOFIA del MIM- per offrire loro gli strumenti teorici e pratici per la promozione della cultura digitale; la Serie di Webinar di accompagnamento e approfondimento delle tematiche proposte nella programmazione annuale di attività; “Strumenti per l’orientamento” a supporto della recente riforma in questo settore che prevede l’inserimento della figura del tutor dell’orientamento all’interno delle scuole secondarie di secondo grado; PCTO-Culture Digitali, avviati nell’a.s. 2022-23; Strumenti per la certificazione delle competenze acquisite tramite tecnologie Blockchain  #DiCultHerDigitalBadge, la Parità di Genere e le Digital SHTEAM.

La terza linea consiste nel consolidare la rivista “CULTURE DIGITALI (ISSN 2785-308X), quale ulteriore momento di approfondimenti e condivisione di metodologie per percorrere nuove strade della conoscenza e dell’identità comune in grado di accompagnare la transizione digitale, lavorando alla costruzione di competenze trasversali e alla progettazione di occasioni formative rispondenti alle istanze professionali, sociali e scientifiche.

3.a  #HACKCULTURA

Lo scopo principale di #HackCultura è quello di fornire ai partecipanti l’opportunità di applicare concretamente conoscenze e competenze valorizzate dalla collaborazione nel gruppo, sviluppare abilità di problem-solving e acquisire tecniche di comunicazione efficaci per promuovere il proprio progetto.

Lo spazio collaborativo alla base di #HackCultura ha favorito, e sta favorendo, lo scambio di idee, ha promosso la collaborazione tra studenti di corsi di studio e di realtà scolastiche diverse fra loro. Gli studenti diventano responsabili del proprio apprendimento (fare per imparare), la “Titolarità della formazione”, acquisendo nuove competenze orientate alla sperimentazione attivando,  nel contempo, dinamiche di meta-apprendimento.

3.b #DICULTHER ACADEMY

La dimensione formativa di #DiCultHer .#DiCultHer Academy come cuore strategico di #DiCultHer che sviluppa e sostiene i processi di cambiamento, garantisce l’allineamento di valori, adegua e fa crescere di continuo le competenze chiave nei sistemi educativi accompagnando le Istituzioni scolastiche ed educative ad individuare i propri fabbisogni e a definire linee strategiche di innovazione che incidono sulle pratiche didattiche dei docenti. #DiCultHer Academy come un luogo fisico e virtuale in cui le Istituzioni scolastiche e educative sono non solo destinatarie di interventi formativi, ma anche e soprattutto soggetti attivi di sviluppo, di condivisione di competenze e di continua innovazione dei processi didattici e organizzativi per garantire la sostenibilità e responsabilità sociale nei territori.

A)     Corsi per Docenti, accreditati sulla Piattaforma SOFIA del MIM, hanno lo scopo di fornire gli strumenti teorici e pratici per la promozione della cultura digitale utili, come per esempio conoscere e utilizzare ambienti digitali interattivi per l’apprendimento, ma anche per i temi legati al Diritto d’autore/copyright e Licenze aperte per la pubblicazione di contenuti culturali in pubblico dominio in ambiente web;

B)     Serie di Webinar (quarta serie)di approfondimento, promossi da #DiCultHer  a sostegno dei Vari temi dei “Cantieri”, si prefiggono la presentazione, l’analisi e la discussione di temi e progetti realizzati nell’ambito delle Culture digitali, del Patrimonio digitale e di tutto ciò che ad essi si correla;

C) Settimana delle Culture Digitali. Così come nelle precedenti edizioni, anche la nonaedizione della Settimana delle Culture Digitali “Antonio Ruberti” (6-12 maggio 2024), rappresenta l’occasione per promuovere la progettualità giovanile e il dialogo tra le istituzioni sulle problematiche legate al diritto per tutti di avere accesso ai saperi, il diritto all’istruzione, il diritto all’innovazione e il “diritto di ogni cittadino ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale.. Un rinnovato appuntamento culturale, il nono per #DiCultHer, per consuntivare un anno di attività, nella visione della Convenzione di Faro, del Manifesto Ventotene digitale e del New European Bauhaus, ma anche l’occasione per ascoltare esperti, docenti e studentesse e studenti per programmare le nuove attività per il successivo a.s.

D) Rassegna dei prodotti digitali (10-111 maggio 2024). Una Rassegna per dare voce ai giovani e ai loro docenti per identificare e riconoscere il digitale nel suo autentico ruolo di facies culturale dell’epoca contemporanea, per un rinascimento culturale digitale, una nuova “Megàle Hellàs”, che sappia raccogliere la straordinaria eredità culturale e storica del Mezzogiorno d’Italia e d’Europa e rimodellarla grazie alla creatività dei suoi giovani e al coinvolgimento delle «comunità di eredità culturale», nello spirito della Convenzione di Faro e nella visione del New European Bauhaus (NEB).

E)      PCTO-DICULTHER. Iniziativa collegata esclusivamente alle SFIDE di #HackCultura, in modalità online e/o blended dal titolo “Culture Digitali”, ai sensi della Legge 30 dicembre 2018, n. 145, e del decreto 4.09.2019: Linee guida in merito ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, di cui all’articolo 1, comma 785, della legge 30 dicembre 2018, n.145. Ogni singolo progetto PCTO sarà strutturato in modo che alla fine del percorso di formazione/orientamento sia dato per acquisito la creazione di un prodotto digitale, così come è previsto nelle singole SFIDE di #HackCultura che rappresenta l’ambito di riferimento dei progetti PCTO.

F)      Strumenti per l’orientamento. Questi strumenti si pongono in linea con la recente riforma ministeriale in questo settore, che prevede l’inserimento della figura del tutor dell’orientamento all’interno delle scuole secondarie di secondo grado, attraverso percorsi formativi on line e in parte in presenza (come, per esempio, utilizzando le tappe del Salone dello Studente).

G) #DiCultHerDigitalBadge. Coerentemente con la raccomandazione su un approccio europeo alle microcredenziali per l’apprendimento permanente e l’occupabilità, #DiCultHer, aderente al protocollo EdVerso, rilascia, gratuitamente e su richiesta, a tutti i partecipanti alle attività promosse da #DiCultHer, il #DiCultHerDigitalBadge per  la certificazione delle microcredenziali acquisite dalla partecipazione stessa alle suddette attività (webinar, corsi, PCTO, partecipazioni alle SFIDE di #HackCultura, ecc) su tecnologia Blockchains.

Il Badge, parte essenziale del protocollo EdVerso,  nasce con l’obiettivo di pervenire ad un sistema condiviso per la valorizzazione delle Competenze, dei Crediti e delle Professionalità acquisiti nel settore dell’educazione, della formazione e della cultura.  E’ parte di un percorso avviato il 2 settembre 2019 a Matera  dalla nostra Associazione #DicultHer e della LutinX (ex Lirax) – società innovativa globale nel settore della Blockchain.

Un modo sostanziale per il riconoscimento e la certificazione delle micro-credenziali acquisite per l’apprendimento permanente, ed ha l’obiettivo di consentire la partecipazione attiva delle Comunità di riferimento alle attività DiCultHer, riconoscendo loro le competenze acquisite.

H) A Scuola di Genere- Educare alla parità e alla non violenza. L’integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche dell’Unione non è sufficiente: vogliamo fare dell’uguaglianza di genere una priorità dell’agire perché parità di genere significa benessere per tutte e per tutti. 

Le nostre preoccupazioni riguardano:

– le disuguaglianze economiche, in particolare le disparità salariali tra i sessi,

– il regresso dei diritti delle donne compresi i diritti delle persone LGBTIQ+

– la sotto-rappresentazione delle donne nel processo decisionale, in politica e nell’economia,

– i diritti in materia di salute e di benessere.

In particolare, affronteremo il tema della violenza contro le donne, le molestie sui luoghi di lavoro e il fenomeno della violenza diffuso tra gli adolescenti e nelle scuole.

Affronteremo il tema della parità e della violenza di genere a vari livelli di approfondimento, chiedendo alle nostre studentesse e ai nostri studenti di essere protagoniste/i delle nostre azioni, ed in particolare della SFIDA “La Panchina Rossa” introdotta in #HackCultura2022, in collaborazione con Stati generali delle donne, PA Social e Indire, per chiamare in causa studentesse e studenti per concorrere a prevenire e contrastare la violenza contro le donne, con idee, suggestioni, proposte  così come indicato nella  Convenzione di Istanbul. Ma anche partecipando alla SFIDA Adotta un Goal dell’Agenda 2030 delle NU” per una “cittadinanza del mondo” consapevole, responsabile, per uno sviluppo sostenibile del pianeta, per la protezione della natura, per la salvaguardia e la valorizzazione dei patrimoni di cui dispone l’umanità”. Una SFIDA che pone questioni Etiche (scientifica, economica, politica) per orientare l’azione di coloro che sono stati delegati da noi tutti a governare, per assicurare alla popolazione una vita degna di essere vissuta.

Proseguiremo gli approfondimenti sul tema della parità nella Serie di Webinar di accompagnamento e approfondimento delle tematiche proposte per questa programmazione annuale, ma anche incontrando le nostre studentesse e i nostri studenti nelle varie edizioni deSaloni dello Studente nel corso dei quali le Scuole avranno a disposizione spazi riservati per esporre e dare visibilità ai loro progetti. La modalità sarà quella dello “studente che spiega a studente”.

I) Digital STHEAM. Un punto centrale sarà l’ulteriore riflessione sulle Digital STHEAM (Digital Science, Humanities, Technology, Engineering, Artsand Mathematics) quale innovativo approccio valoriale necessario ai nostri giovani per acquisire le nuove conoscenze e competenze della contemporaneità: una sfida ben più ampia e strutturata di quella che il sentire comune sintetizza nell’uso critico della Rete, o nell’informatica. Una sfida da affrontare partendo da un’idea di ecosistema di conoscenze e competenze strutturate perché siano allineate alla rapidità evolutiva che caratterizza il Ventunesimo secolo, fatta di nuove alfabetizzazioni, ma soprattutto di conoscenze e competenze inter-, trans- e multidisciplinari da sviluppare e di creatività, con particolare attenzione al rafforzamento della produzione e comprensione di contenuti complessi e articolati anche all’interno dell’universo comunicativo digitale, nel quale prevalgono granularità e frammentazione.

3.c Rivista “CULTURE DIGITALI” (ISSN 2785-308X)

Per connettere realtà diverse, per trarre beneficio dal confronto reciproco, per cogliere insieme il senso delle innovazioni tecnologiche nel settore dell’educazione al e con il patrimonio culturale, per riflettere insieme in forma scritta tali esperienze, per favorire lo sviluppo di processi cognitivi in grado di promuovere personalità creative e flessibili, aperte alla complessità, nonché per favorire lo sviluppo dei necessari approfondimenti teorico-pratici per dare identità al nuovo Patrimonio culturale digitale, e per rispondere alle domande:

  • In che modo il digitale ha contribuito, sta contribuendo, e può contribuire alla formazione di una Cultura Europea?
  • Alla luce delle attuali politiche e dei programmi Europei, come va costituendosi il valore culturale del digitale? 
  • Quali sono gli esempi più virtuosi del nuovo patrimonio culturale immateriale Europeo?
  • Che relazione intercorre tra il digitale e l’articolazione/discussione dei nuovi trend culturali europei e non?

L’obiettivo di Culture Digitali è quello di mettere a disposizione progetti di ricerca, esperienze formative e educative che interagiscono con #DiCultHer, al fine di sostenere un rinnovamento delle conoscenze, individuare e ampliare nuovi spazi operativi di collaborazione, creare nuove reti e approcci condivisi e, soprattutto, contribuire a disegnare la funzione educativa in chiave europea, con l’adozione di tematiche e narrative comuni.

In particolare, saranno sollecitati approfondimenti su:

  • Modelli, strumenti per la rappresentazione della conoscenza nello studio del patrimonio culturale letterario, storico, artistico, archeologico, filosofico.
  • Metodi e tecnologie di comunicazione del patrimonio culturale e loro impatto nella conoscenza e nell’educazione. 
  • Problematiche e strategie inerenti alla conservazione dei dati.
  • Modelli e strumenti per la facilitazione del diritto di partecipazione dei cittadini alla vita culturale del proprio territorio e per il potenziamento della conoscenza e dell’accessibilità del patrimonio culturale.
  • Esperienze e buone prassi di contenuti digitali potenzialmente ri-utilizzabili (Open Educational Resources).
  • Esperienze e buone prassi di costruzione di percorsi innovativi per stimolare la creatività giovanile.
  • Esperienze e buone prassi di interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana specie nelle aree periferiche e marginali.
  • Studi sull’impatto culturale e sociale della rappresentazione e della comunicazione condotta con i nuovi modelli e tecnologie digitali.
  • Sistemi e tecnologie relativi a Internet of ThingsDigital DiplomacyStorytelling PlacetellingSemantic WebLinked Open DataNetwork AnalysisVisualization, Virtual & Augmented Reality, Metaverso e tecnologie Blockchain applicati al patrimonio culturale.

L’idea di fondo è quella di evidenziare le esperienze in atto nel campo dell’innovazione nella valorizzazione del patrimonio culturale europeo nelle sue diverse forme e articolazioni: storico, paesaggistico, artistico, culturale, etnoantropologico, ecc., centrate, in particolare, ma non solo, sull’engagement delle fasce giovanili della popolazione europea, che devono “farsi carico” del proprio patrimonio culturale, dei propri territori, per la realizzazione della Convenzione di Faro, nella dimensione digitale, obiettivi prioritari questi dell’Associazione internazionale per la Promozione della Cultura digitale “Dino Buzzetti”.

3.d CASCHI BLU DELLA CULTURA DIGITALE

Come azione di contesto, sembra opportuno promuovere/attenzionare le nostre studentesse e studenti sulle questioni della sicurezza, della privacy dei dati con particolare attenzione agli aspetti della proprietà intellettuale nel riuso dei contenuti digitali aperti nel contesto della “Cultura Digitale” promuovendo un concorso dal titolo ancora del tutto provvisorio,  ma evocativo degli obiettivi “CASCHI BLU DELLA CULTURA DIGITALE“.

Una azione che, per quanto ci riguarda andrà a:

  1. qualificare il recente insegnamento dell’educazione civica, introdotto nel 2020, come disciplina trasversale che interessa tutti i gradi scolastici, a partire dalla scuola dell’Infanzia fino alla scuola secondaria di II grado, il cui insegnamento ruota intorno a tre nuclei tematici principali, di cui uno sulla CITTADINANZA DIGITALE;
  2. sollecitare Docenti e studenti che partecipano alle SFIDE di #HackCultura, l’hackathon delle studentesse e degli studenti per la titolarità culturale, al rispetto delle proprietà intellettuale e delle licenze che permettono il riuso dei contenuti digitali aperti e… chi ne tiene conto sarà Premiato

3.e #DICULTHERAI

Nella programmazione delle attività 2023-24, ed in particolare per l’edizione 2024 di #HackCultura, si cercherà anche di sperimentare, nella funzione di “assistenti intelligenti”, le tecnologie di AI, ed in particolare della chatGPT, allo scopo di fornire ai partecipanti informazioni utili, suggerimenti e risposte alle loro domande durante lo sviluppo dei loro progetti, utilizzando le capacità di linguaggio proprie della ChatGPT per aiutare gli studenti a sviluppare l’apprendimento di metodologie e competenze digitali, linguistiche e culturali efficaci per la loro formazione personale e professionale. Una sperimentazione quale atto sostanziale per avvicinare docenti e studenti alle opportunità fornite dall’intelligenza artificiale affinché gli stessi siano in grado di individuare le prospettive e le implicazioni nel campo dell’apprendimento e del lavoro.

Come? Attraverso l’affiancamento dei Docenti e studenti affinchè possano facilmente interagire con la tecnologia AI, fare domande e ricevere risposte pertinenti, sulle specifiche attività di #DiCultHer, come informazioni sui progetti passati, temi trattati, materiali didattici, ecc. In questo modo, l’assistente sarà in grado di fornire informazioni accurate e rilevanti.

Un tema centrale della sperimentazione, anche ai fini della sua validazione, sarà quello della valutazione della sperimentazione stessa, attraverso la raccolta di feedback dagli utenti, docenti e studenti, per comprendere come l’assistente virtuale sta aiutando e identificare eventuali aree di miglioramento.

4. LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ 2023-24

Come già sottolineato, la programmazione delle attività per l’a.s. 2023-24 è costituita da un insieme di iniziative per lo più già sperimentate nel corso degli ultimi anni, di diverso livello e struttura, ma tutte orientate alle Comunità educative e formative, scientifiche, sociali, del volontariato, dei media, ecc. per stimolare riflessioni su questi temi, per dare valore e senso alla realtà che ci circonda, per favorire lo sviluppo di processi cognitivi  idonei a promuovere personalità creative, aperte alla complessità grazie all’attenzione posta all’integrazione e allo scambio di esperienze al livello territoriale, nazionale ed europeo.    

La programmazione delle attività per l’a.s. 2023-24, è frutto del confronto tra #DiCultHer con la comunità formativa che ha interagito con #DiCultHer in questi ultimi anni, ma anche dei lavori previsti nel citati “Cantieri” ed avvia, attraverso un percorso partecipato e condiviso una “focalizzazione” di approcci che tiene conto della serie di fatti rilevanti per il nostro contesto e sopra ricordati, tra cui, la ratifica in Italia nell’ottobre 2020 della Convenzione di Faro; il piano europeo, sempre nell’ottobre 2020, la discussione innescata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per un nuovo Bauhaus europeo; l’avvio della “Conferenza sul Futuro dell’Europa” (9 maggio 2021, Festa dell’Europa), il Manifesto Ventotene Digitale, da ultimo, ma non certamente per rilevanza, la sperimentazione delle tecnologie GPT nel mondo dell’istruzione e della cultura in generale.

Rilevanti momenti che hanno rappresentato e rappresentano una opportunità per interagire con la nostra Comunità educativa e formativa, in particolare i nostri giovani, favorendo la creazione e la partecipazione a “contesti” educativi e spazi di dialogo su quel che ci aspettiamo dall’UE domani e su come possiamo contribuirvi oggi, per immaginare “un’Europa splendente, ospitale e pulita, dove il sole costituisce la primaria fonte di energia. Il sole che dona forza alle piante e agli animali e fa crescere bambini e giovani. Il sole dell’intelligenza, capace di dirimere l’oscurità dell’ignoranza e della violenza, può darci felicità e saggezza”. (C. Marinucci, V. Pellegrino, Concorso. La nuova città del sole 2000)

Tali “Contesti” e spazi di dialogo si sviluppano in circostanze molto differenti da quelle degli anni passati. Infatti, la pandemia da Covid-19, il post pandemia, la guerra in atto in Europa ci inducono a riflettere su ciò che è veramente importante nelle nostre vite: la Pace, la salute, il rapporto con la natura, il ruolo della Cultura e del Patrimonio culturale (anche digitale) come spazi di dialogo, le relazioni con gli altri esseri umani, la reciproca solidarietà e la collaborazione. Ci hanno ricordato inoltre, e soprattutto, il valore della conoscenza e delle competenze individuali, sollevando questioni rilevanti relative alle molteplici modalità del “fare” scuola oggi, al confronto con i molteplici punti di forza e di debolezza dell’integrazione europea. 

Ed è per questo motivo che la programmazione delle attività #DiCultHer per l’anno scolastico 2023-24, fa riferimento alle iniziative già sperimentate negli anni passati, in particolare fa riferimento al modello pedagogico già ampiamente sperimentato di #HackCultura, a quelle previste in DiCultHer Accademy, agli approfondimenti previsti in Culture digitali, nonché alle prospettive poste in Digital STHEAM , mediante un’azione coordinata, il cui obiettivo concreto è rappresentato dall’elaborazione di pratiche e applicazioni utili a favorire la partecipazione attiva degli studenti nel loro rapporto con il patrimonio culturale, secondo principi coerenti con la Digital Social Innovation, la Convenzione di Faro e il NEB. Pratiche che, per l’edizione 2024 di #HackCultura, cercheremo di sperimentare, come assistente virtuale intelligente, di coloro che si avvicineranno alle varie SFIDE dell’Hackathon, alle tecnologie di AI, ed in particolare a quelle della chatGPT.

Ma sarà anche un’azione coordinata e coerente  con le linee d’azione previste nel Protocollo d’Intesa, siglato nel febbraio 2016 e rinnovo il 30 dicembre 2022 tra la Direzione Generale Educazione e Ricerca del MiC e DiCultHer, per “Un piano complessivo di innovazione della valorizzazione del patrimonio nelle sue diverse forme e articolazioni: paesaggistico, artistico, culturale, etnoantropologici, ecc. centrato sull’engagement delle fasce giovani della popolazione per ‘farsi carico’ dei territori” che parta dalle SFIDE di #HackCultura2024.

Di seguito le iniziative che caratterizzano la programmazione delle attività per l’anno scolastico 2023-24 promosse dall’Associazione #DiCultHer per esplorare, discutere e plasmare un futuro bello, sostenibile e inclusivo”.

5. TEMPI

  1. Conferenza Stampa 9 ottobre 2023;
  2. Progettazione e realizzazione degli spazi web e dei “Moduli/Format” per raccogliere le adesioni e le partecipazioni alle iniziative proposte, attraverso la Piattaforma #DiCultHer
  3. Presentazione dei lavori durante la nona Settimana delle Culture Digitali A. Ruberti (6-11 maggio 2024

In particolare, per #HackCultura2024, a cui sono invitati a partecipare tutte le studentesse e tutti gli studenti delle scuole italiane ed europee di ogni ordine e grado, si prevede: Il lancio di #HackCultura2024 all’inizio dell’Anno Scolastico 2023-2024 per consentire a tutte le scuole di programmare per l’anno scolastico 2023-2024 la partecipazione all’iniziativa in modo da poter presentarne i risultati in occasione:

  • della Settimana delle Culture digitali “A. Ruberti” (6-11 maggio 2024);
  • #Rassegna dei prodotti digitali realizzati dalle Scuole che hanno partecipato ad #HackNeb2024 (10-11 maggio 2024).

Che cosa devono presentare le studentesse/studenti che partecipano alle SFIDE di #HackCultura2024?

Produzione di un RISULTATO, appartenente ad una delle seguenti tipologie:

  • servizi e/o prodotti (soluzioni, percorsi, video, audioguide, oggetti multimediali, installazioni AR, etc.)
  • strumenti (applicazioni, dispositivi, etc.)
  • metodi e strumenti per favorire l’approccio più ampio di pubblico (con attenzione all’inclusione dei ‘non pubblici’, ‘Soggetti Fragili’…) al patrimonio culturale tangibile, intangibile, digitale
  • interventi innovativi per mappare, rendere accessibile, sostenere, promuovere, valorizzare e monitorare il patrimonio culturale dei territori

[1] Associazione Internazionale per la promozione della Cultura Digitale – #DiCultHer. “Dino Buzzetti” C.F.  97835960580, PIC 902865525. Sede in Via Giulio Sacchetti, 22 -00167 Roma. PEC:  diculther@pec.it  – www.diculther.it

L’Associazione, nata nel marzo 2015, non ha finalità di lucro e in coerenza con l’art.5 del D.lgs.117/2017 (Codice del Terzo Settore) persegue finalità di interesse generale, con riferimento in particolare all’obiettivo di attuare azioni di interscambio culturale, scientifico, tecnologico e organizzativo per la promozione della Cultura Digitale e della Titolarità culturale in Italia e a livello internazionale. #DiCultHer è nata per promuovere e consolidare una cultura dell’innovazione digitale sulle problematiche legate all’educazione al e con il Patrimonio culturale e per sostenere i Diritti all’educazione, all’accesso ai saperi, il diritto all’innovazione e il diritto ad Internet, attraverso un’ampia pianificazione di attività educative condivise sul piano regionale, nazionale e internazionale. #DiCultHer promuove sul piano nazionale iniziative di supporto e promozione della cultura digitale ed ha attivi numerosi Accordi Quadro con rilevanti organizzazioni di ricerca e culturali, nonché con organismi centrali del Ministero della Cultura (MiC) e tra la DG Educazione e Ricerca del MiC per l’attuazione del Piano Nazionale per l’Educazione al Patrimonio Culturale. Ha rapporti di collaborazione con alcuni Uffici Scolastici Regionali e con INDIRE. Ho Promosso inoltre varie Associazioni territoriali per l’attuazione della Convenzione di Faro in Molise, Sicilia, Puglia, Calabria, Abruzzo. #DiCultHer ha avviato nel corso degli ultimi cinque anni la programmazione di una serie di iniziative per riflettere insieme sulle culture digitali quali identità culturali della contemporaneità, mobilitando tutte le energie intellettuali del Paese per co-creare e consolidare una cultura digitale condivisa, fondata sulla conoscenza dell’ecosistema digitale e delle sue opportunità e criticità connesse all’uso responsabile del digitale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e dei luoghi della cultura, centrate sull’engagement delle fasce giovani della popolazione per “farsi carico” di tali patrimoni. In questa direzione, tutto l’impianto progettuale di #DiCultHer, punta al protagonismo del Corpo docente e delle giovani generazioni nei processi di valorizzazione dei patrimoni culturali materiali, ma anche degli insiemi di pratiche e saperi immateriali che determinano il senso di appartenenza ai luoghi, l’impegno nella cura dei beni comuni, la responsabilità verso i paesaggi condivisi, il rispetto della molteplice e caleidoscopica ricchezza dei modi di abitare il mondo e di fare comunità.

[2] La Convenzione di Faro definisce il patrimonio culturale come: “un insieme di risorse ereditate dal passato che alcune persone identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, costantemente in evoluzione. Esso comprende tutti gli aspetti dell’ambiente derivati dall’interazione nel tempo fra le persone e i luoghi” (art. 2). Si introduce, così, una definizione ampia e dinamica di patrimonio culturale non più circoscritta (a differenza della Convenzione del 1972 sulla protezione sul piano mondiale del patrimonio culturale e naturale) ai beni artistici e storici, ma estesa ai valori, credenze, saperi, tradizioni e a ” tutti gli aspetti dell’ambiente derivati dall’interazione nel tempo fra le persone e i luoghi”. Un ulteriore elemento di novità è rappresentato dal ruolo di primo piano assegnato alle persone, le quali divengono parti attrici nell’individuazione delle “risorse ereditate dal passato “. Come è stato opportunamente evidenziato la Convenzione di Faro capovolge la nostra tradizionale prospettiva di identificazione di ciò che riveste interesse culturale che avviene attraverso l’attività delle popolazioni e non più solo dei sovrintendenti. Muta inoltre la prospettiva della conservazione del patrimonio culturale non più solo finalizzata a preservare il valore scientifico di quest’ultimo, ma altresì a garantire lo sviluppo sostenibile e la qualità della vita.

(3) Titolarità Culturale(introdotta da DiCultHer per #HackCultura2019, l’Hackathon delle studentesse e degli studenti per lo sviluppo della Cultura digitale e la “titolarità culturale”. In più passaggi di questo documento si fa espressamente riferimento al concetto di ‘titolarità culturale’ come obiettivo e come prospettiva della conoscenza e presa in carico dei patrimoni culturali, sia a livello territoriale che a più ampio raggio come identitari.

Per #DiCultHer, la titolarità culturale, su cui si basa tutta l’attività dell’Associazione, definisce il processo, e la condizione che ne deriva, con cui individui e comunità acquisiscono una progressiva consapevolezza del proprio ruolo e attuano una presa in carico dell’eredità culturale che ricevono dal passato. Tale processo mira a far acquisire e far riconoscere ‘titolo’ agli individui e alle comunità a essere pienamente responsabili dell’eredità culturale, a sentirsene ‘parte’, a sentirla ‘propria’ e a esercitare, superando la posizione di ‘fruitori’ del patrimonio, il ruolo di attori della promozione della sua tutela e della sua valorizzazione. La riflessione sulla titolarità culturale nelle attività #DiCultHer si fonda sul tema della ‘partecipazione’ e sull’analisi della centralità del suo ruolo nelle politiche legate all’eredità culturale.

Nelle azioni di indirizzo e nelle strategie delle politiche a sostegno del valore dell’eredità culturale, così come nelle prassi di intervento legate al patrimonio, la partecipazione in termini di cittadinanza attiva, pur alla base della Costituzione e della Convenzione di Faro, è di fatto poco perseguita. In tal senso, si evidenzia, come spesso accade per altri principi costituzionali, una separazione tra ciò che è dichiarato e ciò che viene realmente garantito. Il concetto di ‘partecipazione’, nella sua indeterminatezza costituisce più un’aspirazione, certamente condivisibile, che un elemento utile a interpretare e incidere sui fenomeni, e nella logica della ‘titolarità culturale’ il potenziale creativo può essere espresso non tanto e non solo nella produzione dei contenuti, ma, in primo luogo, nella capacità di gestirli, organizzarli e fare proprio il bagaglio di conoscenza che essi veicolano. (Manifesto Ventotene digitale, ed.2017-19). Temi – “Titolarità culturale” di Germano Paini – #DICULTHER

[4] #hackCultura. Giunto alla sua 6° edizione,  #HackCultura si colloca in un contesto di proposte progettuali di metodologie innovative per la promozione della Cultura digitale e la valorizzazione del patrimonio culturale – tangibile, intangibile e digitale – centrate sull’engagement delle fasce giovanili della popolazione, chiamate, in una logica di esercizio di cittadinanza e di progettazione partecipata, a “prendersi in carico” il proprio patrimonio come complesso di risorse di cui aver cura a livello individuale e come comunità. Per l’individuazione delle SFIDE di #HackCultura si è cercato di proporre obiettivi con una rilevanza “a lungo termine” per i quali l’occasione di #HackCultura possa costituire solo un passo in un percorso più ampio che prevede la costruzione di “contenitori di patrimoni digitali scolastici” stabili. Per la realizzazione delle SFIDE, #DiCultHer ha messo e metterà a disposizione di docenti, studentesse e studenti momenti di approfondimento, costituiti da webinar, ma anche da PCTO strettamente correlati con le varie SFIDE di #HackCultura. Per #DiCultHer, #HackCultura, ha rappresentato e rappresenta una rilevante occasione per la sperimentazione, mediante l’uso consapevole del digitale e con approcci innovativi, la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione dei luoghi della cultura con particolare riferimento ai propri territori di riferimento, analizzati e rappresentati nel contesto europeo, ma anche un appuntamento per comprendere la rilevanza delle competenze digitale per l’esercizio della cittadinanza europea a pieno titolo. Per #DiCulther, le varie edizioni di #hackCultura hanno rappresentato il riferimento pedagogico per valorizzare le potenzialità e la creatività degli studenti; l’alfabetizzazione all’informazione e ai media, la comunicazione e collaborazione digitale.


[1] https://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=89&newsId=10431&#navItem-relatedDocuments

[2] https://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=it&catId=89&newsId=10193&furtherNews=yes

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