#DiCultHerAIc
L’Intelligenza Artificiale alla base della programmazione delle attività #DiCultHer per l’anno scolastico 2023-24

I N D I C E
PREMESSA
LINEE PROGETTUALI
#HACKCULTURA2024 – DICULTHER ACCADEMY – CULTURE DIGITALI
- #HACKCULTURA
- DICULTHER ACCADEMY
- CULTURE DIGITALI
La dimensione formativa di #DiCultHer
- Corsi per Docenti
- Webinar
- PCTO-DICULTHER
- Strumenti per l’orientamento.
- Rivista “CULTURE DIGITALI” (ISSN 2785-308X)
- #DICULTHERAI
LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ 2023-24
CONTESTO DI RIFERIMENTO: Cultura digitale, Convenzione di Faro, Manifesto Ventotene digitale, New European Bauhaus, Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale (2021-2027), Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio, del MiC, Digital STHEAM. L’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’istruzione e della cultura
I RIFERIMENTI
- Manifesto Ventotene digitale (ed. 2021)
- Convenzione di Faro
- New European Bauhaus
- Digital Cultural Heritage
- Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale 2021-2027
- Piano nazionale per l’educazione al patrimonio (del MiC)
- Titolarità culturale
- Digital SHTEAM
LE PROSPETTIVE
- Il piano 2023-2024
- Tempi
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La programmazione delle attività #DiCultHer per il prossimo anno scolastico, descritta nei suoi punti essenziale nel documento di seguito, trarrà vantaggio da una serie di attività preliminari da realizzarsi nei mesi di settembre/ottobre e denominato: CANTIERE “EFFETTO CULTURA DIGITALE” On the Road.
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LINEE PROGETTUALI PER LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVIA’ #DICULTHER PER L’A.S.2023-24
“Le sfide sono ciò che rendono la vita interessante, superarle è ciò che le dà significato“
(Joshua J. Marine)
La programmazione delle attività #DiCultHer per l’a.s. 2023-24 si richiama essenzialmente alle iniziative già sperimentate nel corso degli ultimi anni dall’Associazione stessa. Iniziative di diverso livello e struttura, ma tutte orientate alle Comunità formative, scientifiche, sociali, del volontariato, dei media, ecc. per favorire la partecipazione nella “dimensione europea” dei docenti, delle ragazze e dei ragazzi, alle numerose attività che #DiCultHer promuove annualmente ormai dal 2015 nel nostro Paese. Ossia, attività centrate sull’engagement delle fasce giovanili della popolazione impegnate a “farsi carico” del proprio patrimonio culturale, dei propri territori, realizzando la Convenzione di Faro, nella dimensione digitale.
Nelle pagine seguenti di questo documento di programmazione, saranno ribaditi i contesti culturali di riferimento dell’agire di #DiCultHer sia a livello nazionale che europeo (Cultura digitale, Convenzione di Faro, Manifesto Ventotene digitale, New European Bauhaus, Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale, Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio del MiC, le riflessioni #DiCultHer sulle Digital STHEAM).
Seguiranno, poi, le indicazioni operative sulle iniziative che caratterizzeranno tale programmazione per l’anno scolastico 2023-24: un impegno continuativo per #DiCultHer e, soprattutto, un metodo di lavoro per coinvolgere attivamente docenti e studenti su temi complessi e particolarmente attuali, come per esempio la promozione della “Cultura Digitale” nel mondo dell’istruzione, “per esplorare, discutere e plasmare un futuro bello, sostenibile e inclusivo”.
#HACKCULTURA2024 – DICULTHER ACCADEMY – CULTURE DIGITALI
La programmazione delle attività #DiCultHer per l’anno scolastico 2023-24 farà riferimento a TRE linee principali attività.
La prima si riferisce ad #HACKCULTURA, l’Hackathon delle studentesse e degli studenti per lo sviluppo della Cultura digitale e la “titolarità culturale”, in quanto tale contest ha rappresentato, e rappresenta sin dalla prima edizione del 2019,uno strumento didattico educativo particolarmente efficace.
La seconda linea riguarda la capitalizzazione delle molte azioni che a vario titolo hanno caratterizzato il ruolo #DiCultHer come ambiente culturale che ha influenzato in modo significativo l’apprendimento e l’insegnamento sui temi legati al patrimonio. Questa linea, che richiama le funzioni di formazione/aggiornamento assume il nome di DICULTHER ACADEMY, con l’obiettivo di far confluire in questo ambito Corsi per Docenti per offrire loro gli strumenti teorici e pratici per la promozione della cultura digitale; la Serie di Webinar di accompagnamento e approfondimento delle tematiche proposte nella programmazione annuale di attività; “Strumenti per l’orientamento” a supporto della recente riforma in questo settore che prevede l’inserimento della figura del tutor dell’orientamento all’interno delle scuole secondarie di secondo grado; PCTO-Culture Digitali, avviati dell’a.s. 2022-23; Strumenti per la certificazione #DiCultHerDigitalBadge.
La terza linea consiste nel consolidare la rivista “CULTURE DIGITALI” (ISSN 2785-308X), quale ulteriore momento di approfondimenti e condivisione di metodologie per percorrere nuove strade della conoscenza e dell’identità comune in grado di accompagnare la transizione digitale, lavorando alla costruzione di competenze trasversali e alla progettazione di occasioni formative rispondenti alle istanze professionali, sociali e scientifiche.
#HACKCULTURA
Lo scopo principale di #HackCultura è quello di fornire ai partecipanti l’opportunità di applicare concretamente conoscenze e competenze valorizzate dalla collaborazione nel gruppo, sviluppare abilità di problem-solving e acquisire tecniche di comunicazione efficaci per promuovere il proprio progetto.
Lo spazio collaborativo alla base di #HackCultura ha favorito, e sta favorendo, lo scambio di idee, promosso la collaborazione tra studenti di corsi di studio e di realtà scolastiche diverse fra loro, tra professionisti con competenze lavorative molteplici appartenenti a realtà geografiche distanti. Al riguardo, per sottolineare la rilevanza dello “strumento” didattico di #HackCultura, si riporta qui di seguito l’introduzione alla presentazione del risultato di promozione territoriale su Rossano in risposta alla sfida n. 5, “itinerari di bellezza”, presentato alla Rassegna dei prodotti digitali realizzati dalle Scuole venerdì 12 maggio 2023, a cura di Felice Federica, classe I B della scuola secondaria di primo grado A.G. Roncalli dell’Istituto Comprensivo 3 Rossano (CS).
“Noi tutte abbiamo accettato una sfida, partecipando, con entusiasmo, ai progetti Hackathon che ci hanno riguardato negli ultimi due anni.
Le esperienze Hackathon rappresentano una valida alternativa ai classici metodi di formazione nonché un’opportunità unica, per noi giovanissimi, di cercare, insieme, soluzioni creative a problemi di vario genere.
Gli Hackathon, infatti, si fondano sui criteri di condivisione e collaborazione. Sull’ ingegno e la creatività, la quale, come diceva A. Einstein, è una intelligenza che si diverte. Il tutto, avviene sempre, in un clima di competizione amichevole, quella sana e bella, che rende il mondo della scuola una palestra di vita.
La prima esperienza è stata davvero entusiasmante perchè ci ha permesso di confrontarci, dal vivo e sul campo, con studenti provenienti da altre scuole d’Italia:
(vedasi: https://www.diculther.it/rivista/primaryhack-nextgen/ ), mentre questo secondo Hackathon ha rappresentato, per noi tutte, un vero e proprio tuffo nel mare della nostra cultura e delle nostre tradizioni.
Entrambe, sono state, in ogni caso, esperienze ricche di emozioni da ricordare e condividere.
Il desiderio di raccontare il territorio a cui apparteniamo ci ha accompagnato durante tutto il percorso. Le radici fortificano l’arbusto e noi, oggi, ci sentiamo proprio così, come piccoli arbusti forti e sicuri, ben radicati alla terra da cui proveniamo e che abbiamo conosciuto più a fondo.
La curiosità, poi, di scoprire nuove cose che dovevamo ancora scoprire del patrimonio culturale e paesaggistico di Rossano, nonché la voglia di dare il massimo perché il massimo merita la nostra amata terra, sono state poi, compagne di viaggio inseparabili.
L’ entusiasmo non ci ha mai abbandonate garantendoci una forte spinta motivazionale.
Abbiamo, a volte, però, avuto paura di non essere capaci di esprimere, nel modo giusto, il fascino dei nostri luoghi e la magia del nostro passato ma sostenendoci ed incoraggiandoci, a vicenda, siamo state capaci di superare le insicurezze e le difficoltà, dimostrando con la nostra esperienza che … senza alcun dubbio, “l’unione fa la forza” (webinar n. 77 del 13 maggio 2023).
Questa presentazione e valutazione dell’esperienza a cura della classe I B della scuola secondaria di primo grado A.G. Roncalli dell’Istituto Comprensivo 3 Rossano (CS), è GENERALIZZABILE a tutte le esperienze di partecipazione alle varie sfide di #HackCultura, sottolinea la rilevanza dell’azione di #HackCultura e della sua azione che ha promosso condivisione nei partecipanti, fortemente concentrata alla ricerca accurata di soluzioni innovative, per individuare le quali è stato necessario investire tutte le energie creative della classe. La tensione generata per raggiungere l’obiettivo finale stimola i componenti del team a sviluppare la capacità di ottimizzare le conoscenze e le competenze messe a disposizione dal gruppo. In questo senso, l’esperienza rilevata dalla partecipazione alle cinque edizioni di #HackCultura, fortemente riconducibili alle pratiche e all’assetto del Challenge Based Learning, ha contribuito, e contribuisce tutt’ora, a motivare gli studenti e a sviluppare una maggiore fiducia nelle proprie capacità.
In sostanza, consiste in una esperienza in cui i partecipanti, sentendosi parte attiva nella costruzione di un progetto innovativo, mettono in campo le proprie conoscenze, connettono fra loro le specifiche competenze, apprendono dagli altri in un percorso di arricchimento reciproco.
Per tali motivi questa edizione 2024 di #HackCultura non può prescindere anche dall’associarvi un adeguato sistema di valutazione dell’efficacia pedagogica di #HackCultura nel sistema scolastico, di una cultura digitale reale, sostanziata, omogenea, condivisa, e quindi sostenibile a livello scolastico.
#DiCultHerAI
Per l’edizione 2024 di #HackCultura, si cercherà anche di sperimentare, nella funzione di “assistenti intelligenti”, le tecnologie di AI, ed in particolare della chatGPT, allo scopo di fornire ai partecipanti informazioni utili, suggerimenti e risposte alle loro domande durante lo sviluppo dei loro progetti, utilizzando le capacità di linguaggio proprie della ChatGPT per aiutare gli studenti a sviluppare l’apprendimento di metodologie e competenze digitali, linguistiche e culturali efficaci per la loro formazione personale e professionale. Una sperimentazione quale atto sostanziale per avvicinare docenti e studenti alle opportunità fornite dall’intelligenza artificiale affinché gli stessi siano in grado di individuare le prospettive e le implicazioni nel campo dell’apprendimento e del lavoro.
Come? Attraverso la progettazione di una un’interfaccia user-friendly #DiCultHerAI affinché Docenti e studenti possano facilmente interagire con l’assistente, fare domande e ricevere risposte pertinenti. Fondamentale per la sperimentazione, anzi ne sarà il presupposto, sarà la fase di addestramento di #DiCultHer AI/ChatGPT sulle specifiche attività di #DiCultHer, come informazioni sui progetti passati, temi trattati, materiali didattici, ecc. In questo modo, l’assistente sarà in grado di fornire informazioni accurate e rilevanti.
Un tema centrale della sperimentazione, anche ai fini della sua validazione, sarà quello della valutazione della sperimentazione stessa, attraverso la raccolta di feedback dagli utenti, docenti e studenti, per comprendere come l’assistente virtuale sta aiutando e identificare eventuali aree di miglioramento.
DICULTHER ACADEMY
La dimensione formativa di #DiCultHer
- Corsi per Docenti hanno lo scopo di fornire gli strumenti teorici e pratici per la promozione della cultura digitale utili, come per esempio conoscere e utilizzare ambienti digitali interattivi per l’apprendimento, ma anche per i temi legati al Diritto d’autore/copyright e Licenze aperte per la pubblicazione di contenuti culturali in pubblico dominio in ambiente web;
- Serie di Webinar di approfondimento, promossi da #DiCultHer per anni consecutivi, si prefiggono la presentazione, l’analisi e la discussione di temi e progetti realizzati nell’ambito delle Culture digitali, del Patrimonio e di tutto ciò che ad essi si correla;
- PCTO-DICULTHER. Per intersecare obiettivi culturali, di istruzione e di formazione al digitale, #DiCultHer ha già avviato nel contesto dell’a.s.2022-23 una sperimentazione di PCTO quale procedura strettamente collegata alle SFIDE di #HackCultura. In analogia, per l’anno scolastico 2023-24, sarà attivata -qualora si ravvisano le ragioni dell’opportunità e della fattibilità- una offerta di PCTO in modalità online e/o blended dal titolo “Culture Digitali”, ai sensi della Legge 30 dicembre 2018, n. 145, e del decreto 4.09.2019. Orientativamente, ogni singolo progetto PCTO sarà strutturato ai fini della creazione del prodotto digitale, così come è previsto nelle singole SFIDE di #HackCultura2024 che rappresenta l’ ambito di riferimento dei progetti PCTO.
- “Strumenti per l’orientamento”. Questi strumenti si pongono in linea con la recente riforma ministeriale in questo settore, che prevede l’inserimento della figura del tutor dell’orientamento all’interno delle scuole secondarie di secondo grado (e forse anche di quelle di primo grado). Tale figura dovrà formarsi attraverso percorsi di formazione.
Rivista “CULTURE DIGITALI” (ISSN 2785-308X)

Per connettere realtà diverse, per trarre beneficio dal confronto reciproco, per cogliere insieme il senso delle innovazioni tecnologiche nel settore dell’educazione al e con il patrimonio culturale, per riflettere insieme in forma scritta tali esperienze, per favorire lo sviluppo di processi cognitivi in grado di promuovere personalità creative e flessibili, aperte alla complessità, nonché per favorire lo sviluppo dei necessari approfondimenti teorico-pratici per dare identità al nuovo Patrimonio culturale digitale definito dall’UE nell’Art. 2 delle Conclusioni del Consiglio del 21 maggio 2014 relative al patrimonio culturale come risorsa strategica per un’Europa sostenibile (2014/C 183/08).
Per rispondere alle domande:
- In che modo il digitale ha contribuito, sta contribuendo, e può contribuire alla formazione di una Cultura Europea?
- Alla luce delle attuali politiche e dei programmi Europei, come va costituendosi il valore culturale del digitale?
- Quali sono gli esempi più virtuosi del nuovo patrimonio culturale immateriale Europeo?
- Che relazione intercorre tra il digitale e l’articolazione/discussione dei nuovi trend culturali europei e non?
L’obiettivo di Culture Digitali è quello di mettere a disposizione progetti di ricerca, esperienze formative e educative che interagiscono con #DiCultHer, al fine di sostenere un rinnovamento delle conoscenze, individuare e ampliare nuovi spazi operativi di collaborazione, creare nuove reti e approcci condivisi e, soprattutto, contribuire a disegnare la funzione educativa in chiave europea, con l’adozione di tematiche e narrative comuni.
In particolare, saranno sollecitati approfondimenti su:
- Modelli, strumenti per la rappresentazione della conoscenza nello studio del patrimonio culturale letterario, storico, artistico, archeologico, filosofico.
- Metodi e tecnologie di comunicazione del patrimonio culturale e loro impatto nella conoscenza e nell’educazione.
- Problematiche e strategie inerenti alla conservazione dei dati.
- Modelli e strumenti per la facilitazione del diritto di partecipazione dei cittadini alla vita culturale del proprio territorio e per il potenziamento della conoscenza e dell’accessibilità del patrimonio culturale.
- Esperienze e buone prassi di contenuti digitali potenzialmente ri-utilizzabili (Open Educational Resources).
- Esperienze e buone prassi di costruzione di percorsi innovativi per stimolare la creatività giovanile.
- Esperienze e buone prassi di interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana specie nelle aree periferiche e marginali.
- Studi sull’impatto culturale e sociale della rappresentazione e della comunicazione condotta con i nuovi modelli e tecnologie digitali.
- Sistemi e tecnologie relativi a Internet of Things, Digital Diplomacy, Storytelling e Placetelling, Semantic Web, Linked Open Data, Network Analysis, Visualization, Virtual & Augmented Realit, Metaverso e tecnologie Blokchain applicati al patrimonio culturale.
L’idea di fondo è quella di evidenziare le esperienze in atto nel campo dell’innovazione nella valorizzazione del patrimonio culturale europeo nelle sue diverse forme e articolazioni: storico, paesaggistico, artistico, culturale, etnoantropologico, ecc., centrate, in particolare, ma non solo, sull’engagement delle fasce giovanili della popolazione europea, che devono “farsi carico” del proprio patrimonio culturale, dei propri territori, per la realizzazione della Convenzione di Faro, nella dimensione digitale, obiettivi prioritari questi dell’Associazione internazionale per la Promozione della Cultura digitale “Dino Buzzetti”.
LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ 2023-24
Nella programmazione delle attività 2023-24, costituite da #HackCultura2024 e dall’insieme delle attività che sostanziano DICULTHER ACADEMY ma anche quelle promosse dalla rivista Culture Digitali, vengono rappresentate le esperienze valoriali concrete su cui #DiCultHer intende concentrare le proprie attività per il prossimo a.s.
Si delinea una Programmazione che non può prescindere dai contesti culturali di riferimento dell’azione stessa di #DiCultHer realizzata nel corso della sua esistenza: Cultura digitale, Convenzione di Faro, Manifesto Ventotene digitale, New European Bauhaus, Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale (2021-2027), Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio del MiC, Digital STHEAM.
Tali contesti culturali di riferimento riconoscono nella partecipazione delle studentesse e degli studenti il segno di una Scuola dinamica e nell’ecosistema digitale il ruolo di strumento e di conoscenza del Contemporaneo.
Cultura digitale, Convenzione di Faro, Manifesto Ventotene digitale, New European Bauhaus, Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale (2021-2027), Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio del MiC, Digital STHEAM, costituiscono, dunque, per #DiCultHer i presupposti per favorire l’emergere di occasioni strategiche per la riorganizzazione dei saperi, per l’ apertura ai nuovi contenuti, per l’ accesso alle forme stesse del contemporaneo, nonché una opportunità per offrire al mondo giovanile la piena consapevolezza del suo ruolo nella modernità, essenziale nel raggiungere obiettivi di sostenibilità, attraverso un processo che pone al centro la sua ‘creatività’ e, soprattutto, per renderlo protagonista nei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza attiva europea.
Un protagonismo orientato all’esercizio del diritto alla cultura, del diritto all’istruzione, del diritto all’innovazione, affinché queste competenze e abilità siano conseguite nello spazio formativo/educativo scolastico, in cui è irrinunciabile l’azione per una “appropriazione culturale” dei territori di riferimento di ognuno e per la “formazione alla cittadinanza europea”. E questo nella convinzione che la cultura, il digitale stesso non siano più tanto e solo uno “racconto”, ma si pongano tra gli ecosistemi innovativi più strategici per il futuro di una Europa splendente, ospitale e pulita, dove il sole costituisce la primaria fonte di energia. Il sole che dona forza alle piante e agli animali e fa crescere bambini e giovani. Il sole dell’intelligenza, capace di dirimere l’oscurità dell’ignoranza e della violenza, può darci felicità e saggezza (V. Pellegrino, C. Marinucci, concorso “La nuova città del sole” (2000)
E dunque, Cultura digitale, Convenzione di Faro, Manifesto Ventotene digitale, New European Bauhaus, Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale (2021-2027), Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio del MiC, Digital STHEAM,

configurano i presupposti per la promozione della consapevolezza dell’integrazione fra saperi umanistici tradizionali e per lo sviluppo di conoscenze di metodologie e tecniche computazionali per la strutturazione ed elaborazione di modelli formativi e educativi, volti a creare saperi e competenze consapevoli trasversali, abilitati ad attivare processi di innovazione digitale e generare quel digital knowledge design system necessario a un sistema educativo sostenibile sull’Eredità Culturale. Questo è un processo che pone al centro la ‘creatività’ dei giovani per affrontare, mediante l’uso consapevole del digitale e con approcci innovativi, la conoscenza, l’accesso partecipato, la gestione, la presentazione, la fruizione, la conservazione e valorizzazione del Digital Cultural Heritage, per “garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro”. (C. Marinucci, M. Rak, Manifesto Ventotene Digitale ed. 2017 e 2021),
In questi scenari, lo sviluppo del ‘sapere’ digitale rappresenta le linee guida che hanno orientato, e che orientano tutt’ora, #DiCultHer nella progettazione e sperimentazione di nuovi modelli di apprendimento e di insegnamento, in una prospettiva di condivisione delle risorse intellettuali e delle relative competenze, evidenziando il ruolo della Formazione e dell’Educazione quali principali fattori del cambiamento in atto nella società contemporanea. E questo allo scopo di realizzare quei nuovi “spazi di apprendimento” considerati agorà virtuali dell’innovazione pedagogica per il NEB, da più parti evocati ed auspicati.
L’IMPATTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL IL MONDO DELL’ISTRUZIONE
(da sviluppare anche a seguito di recenti Orientamenti etici dell’EU per gli educatori sull’uso dell’intelligenza artificiale (IA) e dei dati dell’insegnamento e dell’apprendimento)
Come scrive il Commissario europeo per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù Mariya Gabriel – “L’intelligenza artificiale sta già cambiando le modalità di lavoro di scuole, università ed educatori, e le modalità di apprendimento dei nostri figli. Sta inoltre rendendo i contesti educativi più reattivi aiutando gli insegnanti a rispondere alle necessità specifiche di ciascun discente, e si sta rapidamente convertendo in un elemento fondamentale del tutoraggio personalizzato e della valutazione, mettendo sempre più in luce il potenziale di cui dispone per fornire preziose informazioni sullo sviluppo degli studenti. L’impatto dell’IA sui nostri sistemi di istruzione e formazione è innegabile, e aumenterà ulteriormente in futuro”
L’elaborazione di orientamenti etici sull’uso dell’IA rientra nel “Piano d’azione per l’istruzione digitale (2021-2027)” che nella “Priorità 1” punta a “Promuovere lo sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale”.
CONTESTO DI RIFERIMENTO
L’edizione 2017 Manifesto Ventotene digitale, redatto quale contributo #DiCultHer all’anno europeo del patrimonio culturale (2018), ha rappresentato la base del documento di indirizzo denominato “CARTA DI PIETRELCINA” sull’Educazione all’Eredità Culturale Digitale (ed.2019), realizzato a seguito di ampieriflessioni/consultazioni sul valore culturale delle nuove entità computazionali prodotte nell’Era Digitale contemporanea. Tali riflessioni erano volte a fornire identità al nuovo Digital Cultural Heritage, definito dall’UE nell’Art. 2 delle Conclusioni del Consiglio del 21 maggio 2014 relative al patrimonio culturale come risorsa strategica per un’Europa sostenibile (2014/C 183/08)[1].
Sulla base di queste considerazioni, è stata organizzata una serie di attività finalizzata a restituire ai giovani la consapevolezza di quanto sia importante riappropriarsi della titolarità culturale, partendo proprio dal riconoscimento del valore della cultura digitale. E di qui si è giunti all’elaborazione del Manifesto Ventotene digitale (ed. 2017) e successivamente all’aggiornamento dello stesso Manifesto nel 2021, per “garantire ai giovani le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro”. (C. Marinucci, M. Rak, Manifesto Ventotene Digitale ed. 2017 e 2021)
Queste attività sono promosse da #DiCultHer nella totale cognizione che il coinvolgimento consapevole dei giovani e dei loro docenti sia prioritario per renderli protagonisti nei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza attiva europea, come pure sostenere una “Cultura Digitale” ampia ed omogenea, tramite una costante attenzione all’innovazione, ai temi dell’inclusione sociale, dell’interculturalità, della sostenibilità e del contrasto dei pregiudizi verso le differenze di ogni genere, di cultura, di età, di provenienza, di abilità, di colore della pelle.
In questa direzione, l’Educazione e la promozione della Culturale Digitale rappresentano componenti indispensabili delle conoscenze e competenze di cittadinanza globale. La sua valorizzazione nell’eredità materiale, immateriale e digitale, è per sua natura multi-, trans- e interdisciplinare, fondata su metodologie condivise attive e partecipative che richiedono forti sinergie tra i territori e le loro entità educative attraverso un reale coinvolgimento sia degli attori del sistema formativo istituzionale (scuola, università), sia di coloro che operano negli ambiti dell’apprendimento informale e della valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale e della promozione della Cultura Digitale.
Culture digitali si qualificano come priorità dell’Associazione #DiCultHer e del piano d’azione per l’istruzione digitale (2021-2027)[2] dell’UE, al fine di: sostenere un uso idoneo proficuo e innovativo della cultura, per educare al e con il Patrimonio culturale; garantire un’istruzione digitale europea di alta qualità, inclusiva e accessibile; integrare diversi punti di vista sulla realtà; produrre un pensiero critico e un impegno responsabile e adeguato a rispondere alle sfide della modernità nella prospettiva della realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione entro il 2025, connesso al nuovo Bauhaus Europeo (NEB), che mostra la direzione per la transizione sostenibile dell’Europa.
Cultura digitale, Convenzione di Faro, Manifesto Ventotene digitale, New European Bauhaus, Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale (2021-2027), Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio, del MiC, Digital STHEAM, promuovono lo sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale per migliorare le competenze e le abilità nell’ambito della trasformazione digitale in atto, coerente con le conclusioni del Consiglio europeo, del 14 dicembre 2017[3], in cui veniva sottolineato in che modo “l’istruzione e la cultura siano fondamentali per la costruzione di società inclusive e coese e per sostenere la nostra competitività.
Pertanto, Cultura Digitale, quale valore metodologico, strutturale e di contesto, all’interno della quale si fa spazio una nuova ermeneutica per la coesione sociale e la promozione delle diversità, l’innovazione socialmente sostenibile, la promozione della salute e del benessere e l’educazione inclusiva.
I RIFERIMENTI
- MANIFESTO VENTOTENE DIGITALE (ED. 2021)

L’elaborazione del “Manifesto Ventotene Digitale”, redatto nel 2017, ha segnato un momento fondamentale di riflessione sui temi del Digital Cultural Heritage, sintetizzati nelle sfide e le azioni fin qui esposte sul ruolo della Cultura per lo sviluppo. La revisione del Manifesto, parte da queste stesse riflessioni, nell’anniversario degli ottanta anni dal Progetto di Manifesto “Per un’Europa libera e unita” di Spinelli-Rossi, si è mostrata una importante occasione per riprendere in mano il testo del 2017 del Manifesto, perché, sebbene quel testo fosse fortemente orientato a partecipare all’anno europeo del 2018, conteneva in nuce una serie di orientamenti, resi poi palesi, da un lato, con la ratifica della Convenzione di Faro, e dall’altro dalle riflessioni significative in atto, innescate in ambito europeo, dalla Presidente della Commissione europea per un nuovo Bauhaus europeo, e dalla Commissione dell’UE con la Conferenza sul Futuro dell’Europa.
La revisione del Manifesto sottolinea, pertanto, il ruolo del digitale nello sviluppo dell’Unione e rappresenta il contributo della rete DiCultHer e dei suoi partner alla nuova Europa.
In questa direzione, rappresenta un’occasione per far emergere le iniziative promosse dalla Rete in materia di definizione e riconoscimento delle Culture Digitali quali campi e identità cognitive, dal momento che il lavoro creativo della Cultura Digitale rafforza la coesione sociale e promuove la condivisione dei valori. Anche perché il sistema della cultura europea comprende sia il patrimonio culturale digitale, esito dei processi di trasformazioni sociali, sia il patrimonio culturale digitalizzato, l’applicazione del digitale alla conservazione, la sostenibilità, la salvaguardia, la valorizzazione e l’accessibilità ai beni.
Il patrimonio digitale costituisce un’ulteriore occasione per consolidare la diffusione di una cultura omogenea e condivisa, fondata sulla conoscenza di questo strumento e delle sue criticità, idonea a restituire ai cittadini, nella fase di formazione e di educazione permanente, la consapevolezza della titolarità del proprio patrimonio.
2) CONVENZIONE DI FARO[1]

Questa importante Convenzione, ratificata in Italia con la Legge n. 133 del 1° ottobre 2020, ha innescato una profonda revisione del concetto di Eredità Culturale legandola indissolubilmente alle comunità, e ha assunto un ruolo cruciale laddove auspica un uso critico e consapevole dei canali e delle forme di espressività offerte dalle tecnologie digitali come veicolo di inclusione ampia di componenti sociali e culturali diverse, come opportunità concreta di partecipazione di tutte le diverse componenti sociali, culturali, generazionali alla definizione di una identità che le rappresenti, come strumento di autorappresentazione e definizione negli spazi pubblici del patrimonio culturale condiviso.
La Convenzione di Faro, che non solo ha innescato un rilevante ripensamento del concetto di Patrimonio Culturale, ma sta anche assumendo, in virtù delle attività promosse dalle Scuole che collaborano con DiCultHer, sempre di più, un ruolo notevole nel sistema educativo nazionale, in quanto auspica non solo un uso critico e consapevole dei canali e delle forme di espressività offerte dalle tecnologie digitali, ma anche e soprattutto, una forte opportunità di partecipazione di tutte le componenti sociali, culturali dei territori, in primis della componente scolastica, fortemente impegnata a contribuire alla definizione di quella “titolarità culturale” del patrimonio e la sua gestione condivisa e consapevole, concorrendo alla piena realizzazione della cittadinanza attiva dei nostri ragazzi.
In questa direzione, le esperienze in atto tra i soggetti che stanno operando “alla Faro” sono incoraggianti, perché stanno promuovendo costantemente l’emergere di occasioni strategiche di riorganizzazione dei saperi, di accesso partecipato alle forme stesse del contemporaneo, del patrimonio paesaggistico in quanto memoria storica e fonte di conoscenza di questo periodo, fortemente caratterizzato dall’uso del digitale nei processi educativi e non solo. Già una prima Rete di Scuole, istituita ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. dell’8 marzo 1999 n. 275, si è costituita, con #DiCultHer come socio fondatore, per la progettazione e sperimentazione di nuovi modelli di apprendimento, evidenzia il ruolo della formazione e dell’educazione al e con il Patrimonio come principale azione del cambiamento della didattica curriculare, peraltro fortemente perseguito con la L.107/15, laddove postula e ribadisce il ruolo della scuola come luogo primario in cui si pongono le basi per una piena cittadinanza, alle cui fondamenta è posto l’accesso alla cultura, l’accesso ai saperi, l’accesso ad Internet, l’accesso all’innovazione.
Ruoli questi, peraltro, fortemente sottolineati nel Piano Nazionale Scuola Digitale del Ministero dell’Istruzione, che, specificamente, con le azioni #25 e #28, mira a definire le competenze di cui hanno bisogno i nostri studenti per allinearsi al XXI secolo, in primis le nuove alfabetizzazioni, ma anche e soprattutto di competenze trasversali e attitudini da sviluppare.
La Convenzione di Faro sta indicando chiaramente la strada da percorrere, facendo emergere con vigore la necessità di sostenere il pieno coinvolgimento dei nostri ragazzi e dei loro docenti nei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza attiva partendo proprio dal Patrimonio culturale e paesaggistico e dal riconoscimento del valore della “Cultura Digitale” per sviluppare la piena consapevolezza nella Comunità di formazione e di istruzione dei propri ruoli nei processi di sviluppo dei territori.
Non solo. La Convenzione di Faro indica il percorso da seguire per promuovere quella “Titolarità’ Culturale” esercitata con diritto e la ‘presa in carico’ di una responsabilità comune e condivisa rispetto al bene comune, che ereditiamo dal passato (o che prendiamo in prestito dal futuro), e che abbiamo la possibilità di progettare e co-creare oggi nell’ambito degli ecosistemi culturali in cui viviamo, sperimentiamo ed esercitiamo, con la prospettiva di lasciare a nostra volta questa eredità a chi verrà dopo di noi.
Queste prospettive non solo rappresentano l’ambito culturale dell’agire della Scuola, considerata come “comunità patrimoniale”, sensu Faro, ma anche l’occasione per sperimentare gli assunti e i dettami della Convenzione stessa, mediante una contestualizzazione del concetto di Patrimonio Culturale nelle comunità scolastiche territoriali di appartenenza, in particolare per la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici presenti nei territori di riferimento delle Scuole per un loro protagonismo consapevole e delle Comunità educative dei territori stessi.
Un protagonismo delle Scuole, particolare, volto all’esercizio del proprio diritto alla cultura, del diritto all’istruzione, del diritto all’innovazione, affinché queste capacità e abilità siano conseguite nello spazio formativo/educativo scolastico quale irrinunciabile azione per una “appropriazione culturale” dei territori e della “formazione alla cittadinanza”.
La Convenzione di Faro si sostanzia come un’opportunità, quindi, per promuovere attività mirate alla sperimentazione di azioni pilota trasversali alle discipline per la presa in carico e il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti nei percorsi didattici, nella progettazione di ecosistemi digitali innovativi a disposizione delle studentesse, degli studenti, delle docenti, dei docenti, nonché la progettazione e l’offerta, in un’ottica di co-creazione, della strumentazione digitale per la progettazione e la realizzazione di risorse educative a disposizione di tutti. La Convenzione si mostra, poi, particolarmente significativa per la progettazione e messa a disposizione di percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO) da inserire nei piani triennali dell’offerta formativa dell’istituzione scolastiche come parte integrante dei percorsi di istruzione.
3) IL NEW EUROPEAN BAUHAUS

Il nuovo Bauhaus europeo esprime l’ambizione dell’UE di creare luoghi, prodotti e stili di vita belli, sostenibili e inclusivi, accelerando così la transizione verde in vari settori della nostra economia e nelle nostre società e altri settori della nostra vita quotidiana.
L’obiettivo è fornire a tutti i cittadini l’accesso a beni comuni, favorendo la rigenerazione della natura e la sua biodiversità.
Il nuovo Bauhaus europeo è un progetto di speranza e di prospettive, che apporta una dimensione culturale e creativa al Green Deal europeo al fine di promuovere l’innovazione, la tecnologia e l’economia sostenibili. Esalta i benefici della transizione ambientale e digitale attraverso esperienze tangibili a livello locale, provenienti da contesti e settori diversi e che collaborano in modo partecipativo. Per questo motivo, la Commissione ha avviato il progetto con una fase di co-progettazione iniziale, durante la quale tutti hanno potuto contribuire con idee, visioni, esempi e sfide per il nuovo Bauhaus europeo.
Per conseguire gli obiettivi del nuovo Bauhaus europeo, la Commissione ha creato un movimento costituito da persone e organizzazioni interessate, combinando le iniziative pertinenti dell’UE e sta proponendo una serie di nuove azioni e possibilità di finanziamento Per #DiCultHer, partner ufficiale del NEB dal 2022, il NEB ha già rappresentato per l’anno scolastico 2022-23 il contesto culturale di riferimento della propria programmazione per tale a.s.
4) DIGITAL CULTURAL HERITAGE
L’Art. 2 delle Conclusioni del Consiglio del 21 maggio 2014 relative al patrimonio culturale come risorsa strategica per un’Europa sostenibile (2014/C 183/08)[2] inquadra l’evoluzione che il digitale ha avuto negli ultimi dieci anni, integrando l’insieme del Cultural Heritage con una prima profilazione del nuovo Digital Cultural Heritage (DCH), derivante dalle nuove funzioni culturali che il digitale e la digitalizzazione assumono in quanto futura memoria storica e fonte di conoscenza dell’Era digitale:
“Cultural heritage consists of the resources inherited from the past in all forms and aspects – tangible, intangible and digital (born digital and digitized), including monuments, sites, landscapes, skills, practices, knowledge and expressions of human creativity, as well as collections conserved and managed by public and private bodies such as museums, libraries and archives. It originates from the interaction between people and places through time and it is constantly evolving.
Si tratta di un inquadramento riproposto integralmente e ulteriormente articolato nella successiva Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni “Verso un approccio integrato al Patrimonio Culturale per l’Europa” del 22 luglio 2016, e nella Decisione di nomina dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale del 17 maggio 2017, con l’evidente intento di dare continuità e nuovo stimolo alle riflessioni avviate nel 2014.
5) PIANO D’AZIONE EUROPEO PER L’ISTRUZIONE DIGITALE 2021-2027

Il piano d’azione europeo per l’istruzione digitale (2021-2027) è un’iniziativa politica rinnovata dell’Unione europea (UE) volta a sostenere l’adeguamento sostenibile ed efficace dei sistemi di istruzione e formazione degli Stati membri dell’UE all’era digitale.
Il piano d’azione per l’istruzione digitale:
- offre una visione strategica a lungo termine per un’istruzione digitale europea di alta qualità, inclusiva e accessibile
- affronta le sfide e le opportunità messe in luce dalla pandemia di COVID-19, che ha portato a un uso senza precedenti della tecnologia per l’istruzione e la formazione
- mira a rafforzare la cooperazione a livello dell’UE in materia di istruzione digitale e sottolinea l’importanza di collaborare in tutti i settori per integrare l’istruzione nell’era digitale
- presenta opportunità, tra cui una migliore qualità e una maggiore quantità dell’insegnamento relativo alle tecnologie digitali, il sostegno alla digitalizzazione dei metodi di insegnamento e delle pedagogie e la messa a disposizione delle infrastrutture necessarie per un apprendimento a distanza inclusivo e resiliente.
Per conseguire questi obiettivi, il piano d’azione definisce due settori prioritari:
- promuovere lo sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale
- migliorare le competenze e le abilità digitali per la trasformazione digitale.
6) PIANO NAZIONALE PER L’EDUCAZIONE AL PATRIMONIO (del MiC)
Lo sviluppo e la promozione di un sistema di educazione al patrimonio rappresenta una delle priorità della Direzione Generale Educazione, ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura.
Dall’anno 2015-16 la Direzione predispone, annualmente, un Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio, su parere del Consiglio superiore Beni culturali e paesaggistici. Elaborato in sede istituzionale come “global approach”, il Piano costituisce un documento programmatico per promuovere la conoscenza del patrimonio e il suo ruolo educativo, definendo orientamenti, obiettivi e linee di azioni.
Sin dal primo Piano del 2015-16, la Direzione ha contribuito a definire nel panorama italiano una nuova proposta valoriale sul tema, orientata a connettere patrimoni materiali, immateriali, digitali e ha favorito una crescente attenzione a livello nazionale verso la garanzia dei diritti di accessibilità, la cura dei potenziali partecipativi e l’attivazione di sinergie territoriali.
La sperimentazione di nuovi modelli di approccio al valore sociale dei luoghi della cultura e la progressiva consapevolezza della dimensione sistemica del digitale, l’integrazione continua delle reti e il coinvolgimento degli operatori in campo, costituiscono fattori abilitanti nella realizzazione di tale scenario.
Per #DiCultHer, il Piano Nazionale per l’Educazione al Patrimonio Culturale si configura come strumento cardine per assumere le sollecitazioni in atto e rilanciare significati e azioni in ambito educativo, accogliendo la nuova domanda di “Cultura Digitale” e intercettando, nello stesso tempo, le emergenze di settore.
Alla base del suo impianto strutturale, si colloca il rinnovato (30 dicembre 2022) Protocollo d’Intesa tra la DGERIC e l’Associazione #DiCultHer, quale sfida prioritaria che chiama in causa l’eredità culturale come diritto individuale e collettivo e come impegno comune nell’elaborare una costruzione di senso intorno al patrimonio, idoneo a produrre consapevolezza dei significati e gestione sostenibile delle risorse.
7) TITOLARITA’ CULTURALE
(introdotta da DiCultHer per #HackCultura, l’Hackathon delle studentesse e degli studenti per lo sviluppo della Cultura digitale e la “titolarità culturale”)
In più passaggi di questo documento si fa espressamente riferimento al concetto di ‘titolarità culturale’ come obiettivo e come prospettiva della conoscenza e presa in carico dei patrimoni culturali, sia a livello territoriale che a più ampio raggio come identitari. Per #DiCultHer, la titolarità culturale, si basa tutta l’attività dell’Associazione, definisce il processo, e la condizione che ne deriva, ossia individui e comunità acquisiscono una progressiva consapevolezza del proprio ruolo e attuano una presa in carico dell’eredità culturale che ricevono dal passato. Tale processo mira a far acquisire e far riconoscere ‘titolo’ agli individui e alle comunità a essere pienamente responsabili dell’eredità culturale, a sentirsene ‘parte’, a sentirla ‘propria’ e a esercitare, superando la posizione di ‘fruitori’ del patrimonio, il ruolo di attori della promozione della sua tutela e della sua valorizzazione.
La riflessione sulla titolarità culturale nelle attività #DiCultHer si fonda sul tema della ‘partecipazione’ e sull’analisi della centralità del suo ruolo nelle politiche legate all’eredità culturale.
Nelle azioni di indirizzo e nelle strategie delle politiche a sostegno del valore dell’eredità culturale, così come nelle prassi di intervento legate al patrimonio, la partecipazione in termini di cittadinanza attiva, pur alla base della Costituzione e della Convenzione di Faro, è di fatto poco perseguita. In tal senso, si evidenzia, come spesso accade per altri principi costituzionali, una separazione tra ciò che è dichiarato e ciò che viene realmente garantito.
Il concetto di ‘partecipazione’, nella sua indeterminatezza costituisce più un’aspirazione, certamente condivisibile, che un elemento utile a interpretare e incidere sui fenomeni, e nella logica della ‘titolarità culturale’ il potenziale creativo può essere espresso non tanto e non solo nella produzione dei contenuti, ma, in primo luogo, nella capacità di gestirli, organizzarli e fare proprio il bagaglio di conoscenza che essi veicolano. (Manifesto Ventotene digitale, ed.2017-19)
Per una più completa analisi sul tema della “Titolarità Culturale” si può far riferimento all’approfondimento del tema all’indirizzo https://www.diculther.it/temi-titolarita-culturale-di-germano-paini/
8) Digital SHTEAM

Come scrivere tutti insieme una “via italiana” delle Digital SHTEAM, coerente ed anticipatrice della discussione in Europa per quanto riguarda l’istruzione, la formazione, la parità di genere?
La domanda pone:
Una sfida tra creatività (digitale) arte, Humanities e STEM, e tra imprenditorialità, sviluppo e lavoro e l’introduzione al pensiero logico e computazionale e la familiarizzazione con gli aspetti operativi delle tecnologie informatiche.
Una sfida per sostenere il passaggio “from STEM to STEAM “, in cui viene incorporata la lettera “A” di “Arte e Design” negli approcci alle STEM per sostenere l’innovazione attraverso la creatività sottesa all’Arte e al Design. L’arte ispira la creatività, la creatività stimola l’innovazione e l’innovazione è necessaria per creare il nostro futuro.
La proposta di DiCultHer dell’inclusione delle scienze umane (H) nelle STEAM ha l’obiettivo di sviluppare i valori delle SHTEAM nella società, con un approccio che pone alla base dell’innovazione tanto la rimozione delle barriere disciplinari e di genere, quanto l’attenzione per il rapporto con gli elementi strutturanti la Cultura contemporanea europea, ovvero la Storia, il sedime antropologico di cui è espressione la Cultura materiale, il Patrimonio Culturale immateriale, intangibile e digitale, l’Ambiente di vita, con i suoi strumenti e metodi di governo del territorio, con i valori della Natura, con le presenze di valore e significato, ovvero con i realia che testimoniano dell’esercizio, “nel tempo e nel luogo” di quelle consuetudini espressive, di quei lessici tipici, che presiedono alla costruzione dei diversi Paesaggi.
Una sfida, in questo senso, che tiene conto di come l’introduzione delle tecnologie digitali abbia avviato nella nostra società globale una fase che molti analisti considerano epocale per lo sviluppo delle società contemporanee a livello globale. In particolare, la cultura digitale, intesa come consapevolezza di cosa l’innovazione digitale rappresenti e di come essa possa essere opportunità in tutti i settori STEM, ma anche per i settori economici, sociali e culturali in cui ci si trovi ad operare, rappresenta la prospettiva su cui indagare e investire per una visione olistica della Digital Culture. Una sfida questa per la nostra Scuola e la nostra Università per dare alle nostre studentesse e ai nostri studenti le chiavi di lettura del loro futuro.
UNA SFIDA per scrivere tutti insieme una “via italiana” delle Digital SHTEAM, coerente ed anticipatrice della discussione in Europa per quanto riguarda l’istruzione, la formazione, la parità di genere.
LE PROSPETTIVE
Per rileggere, ampliare, diffondere in ambito scolastico
I riferimenti sopra citati, nella visione del piano d’azione europeo per l’istruzione digitale (2021-2027), sottolineano il ruolo del digitale nello sviluppo dell’Unione e richiedono un ulteriore momento di riflessione per la promozione di azioni che pongano la Cultura al centro del NEB, dell’istruzione e dell’Europa come bene comune, fondamento di coesione sociale, legate alla ricerca, all’alta formazione e all’educazione scolastica.
La rilettura in ambiente scolastico di questi documenti segnala le iniziative che hanno definito le culture digitali come campi cognitivi adatti a rafforzare la coesione sociale e promuovere la condivisione di valori, occasione per consolidare la diffusione del digitale in modo omogeneo e condivisa, delle tecnologie e delle loro opportunità criticità, del valore aggregante ed inclusivo delle culture locali, passaggi necessari per una comune cultura europea.
Le attività 2020-21, 2021-22 e 2022-23 hanno ascoltato le comunità educative e formative, favorendo la partecipazione a contesti e dialoghi, dibattiti e discussioni su ciò che i cittadini si aspettano dall’UE e su come possono contribuire per realizzare “un’Europa splendente, ospitale e pulita, dove il sole costituisce la primaria fonte di energia. Il sole che dona forza alle piante e agli animali e fa crescere bambini e giovani. Il sole dell’intelligenza, capace di dirimere l’oscurità dell’ignoranza e della violenza, può darci felicità e saggezza”. (C. Marinucci, V. Pellegrino, Concorso La nuova città del sole 2000)
Resistenza, resilienza. Nelle difficoltà del 2020-2021-22-23 abbiamo visto la capacità di resistenza e resilienza alle problematiche poste dalla pandemia e dalla guerra. Rappresentano segnali da valorizzare e da coltivare: ravvivano il senso di appartenenza ad una comunità dei cittadini europei. Il capitale umano, fatto di conoscenze e competenze, di valori e principi, di slancio e compassione, esempio e testimonianza, appare la strada per costruire il dopo, che è un punto di svolta verso un futuro sostenibile, inclusivo, socialmente equo. I documenti che #DiCultHer ha fatto circolare in Italia in questi ultimi anni rappresentano lo scenario culturale di riferimento per la programmazione delle attività del prossimo anno scolastico e gli obiettivi della titolarità culturale partecipata all’Europa per un NEB, a partire dalla Cultura digitale e dall’istruzione come bene comune.
[1] La Convenzione di Faro definisce il patrimonio culturale come: “un insieme di risorse ereditate dal passato che alcune persone identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, costantemente in evoluzione. Esso comprende tutti gli aspetti dell’ambiente derivati dall’interazione nel tempo fra le persone e i luoghi” (art. 2). Si introduce, così, una definizione ampia e dinamica di patrimonio culturale non più circoscritta (a differenza della Convenzione del 1972 sulla protezione sul piano mondiale del patrimonio culturale e naturale) ai beni artistici e storici, ma estesa ai valori, credenze, saperi, tradizioni e a ” tutti gli aspetti dell’ambiente derivati dall’interazione nel tempo fra le persone e i luoghi”. Un ulteriore elemento di novità è rappresentato dal ruolo di primo piano assegnato alle persone, le quali divengono parti attrici nell’individuazione delle “risorse ereditate dal passato“. Come è stato opportunamente evidenziato la Convenzione di Faro capovolge la nostra tradizionale prospettiva di identificazione di ciò che riveste interesse culturale che avviene attraverso l’attività delle popolazioni e non più solo dei sovrintendenti. Muta inoltre la prospettiva della conservazione del patrimonio culturale non più solo finalizzata a preservare il valore scientifico di quest’ultimo, ma altresì a garantire lo sviluppo sostenibile e la qualità della vita.
Il piano 2023-2024 #DiCultHer
Il Piano 2023-24 è costituito da un insieme di iniziative per lo più già sperimentate nel corso degli ultimi anni, di diverso livello e struttura, ma tutte orientate alle Comunità educative e formative, scientifiche, sociali, del volontariato, dei media, ecc. per stimolare riflessioni su questi temi, per dare valore e senso alla realtà che ci circonda, per favorire lo sviluppo di processi cognitivi idonei a promuovere personalità creative, aperte alla complessità grazie all’attenzione posta all’integrazione e allo scambio di esperienze al livello territoriale, nazionale ed europeo.
Il Piano 2023-24, frutto del confronto tra DiCultHer con la comunità formativa che ha interagito con #DiCultHer in questi ultimi anni, avvia, attraverso un percorso partecipato e condiviso una “focalizzazione” di approcci che tiene conto della serie di fatti rilevanti per il nostro contesto e sopra ricordati, tra cui, la ratifica in Italia nell’ottobre 2020 della Convenzione di Faro; il piano europeo, sempre nell’ottobre 2020, la discussione innescata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per un nuovo Bauhaus europeo; l’avvio della “Conferenza sul Futuro dell’Europa” (9 maggio 2021, Festa dell’Europa), il Manifesto Ventotene Digitale, da ultimo, ma non certamente per rilevanza, la sperimentazione delle tecnologie GPT nel mondo dell’istruzione e della cultura in generale.
Rilevanti momenti che hanno rappresentato e rappresentano opportunità per interagire con la nostra Comunità educativa e formativa, in particolare i nostri giovani, favorendo la creazione e la partecipazione a “contesti” educativi e spazi di dialogo su quel che ci aspettiamo dall’UE domani e su come possiamo contribuirvi oggi, per immaginare “un’Europa splendente, ospitale e pulita, dove il sole costituisce la primaria fonte di energia. Il sole che dona forza alle piante e agli animali e fa crescere bambini e giovani. Il sole dell’intelligenza, capace di dirimere l’oscurità dell’ignoranza e della violenza, può darci felicità e saggezza”. (C. Marinucci, V. Pellegrino, Concorso La nuova città del sole 2000)
Tali “Contesti” e spazi di dialogo si sviluppano in circostanze molto differenti da quelle degli anni passati. Infatti, la pandemia da Covid-19, il post pandemia, la guerra in atto in Europa ci ricordano/ ci inducono a riflettere su ciò che è veramente importante nelle nostre vite: la salute, il rapporto con la natura, il ruolo della Cultura e del Patrimonio culturale (anche digitale) come spazi di dialogo, le relazioni con gli altri esseri umani, la reciproca solidarietà e la collaborazione. Ci hanno ricordato inoltre, e soprattutto, il valore della conoscenza e delle competenze individuali, sollevando questioni rilevanti relative alle molteplici modalità del “fare” scuola oggi, al confronto con i molteplici punti di forza e di debolezza dell’integrazione europea.
Ed è per questo motivo che la programmazione delle attività #DiCultHer per l’anno scolastico 2023-24, fa riferimento alle iniziative già sperimentate negli anni passati, in particolare fa riferimento al modello pedagogico già ampiamente sperimentato di #HackCultura, a quelle previste in DiCultHer Accademy, agli approfondimenti previsti in Culture digitali, nonché alle prospettive poste in Digital STHEAM , mediante un’azione coordinata, il cui obiettivo concreto è rappresentato dall’elaborazione di pratiche e applicazioni utili a favorire la partecipazione attiva degli studenti nel loro rapporto con il patrimonio culturale, secondo principi coerenti con la Digital Social Innovation, la Convenzione di Faro e il NEB. Pratiche che, per l’edizione 2024 di #HackCultura, cercheremo di sperimentare, come assistente virtuale intelligente, di coloro che si avvicineranno alle varie SFIDE dell’Hackathon, alle tecnologie di AI, ed in particolare a quelle della chatGPT.
Ma è pure un’azione coordinata e coerente con le linee d’azione previste nel Protocollo d’Intesa, siglato nel febbraio 2016 e rinnovo il 30 dicembre 2022 tra la Direzione Generale Educazione e Ricerca del MiC e DiCultHer, per “Un piano complessivo di innovazione della valorizzazione del patrimonio nelle sue diverse forme e articolazioni: paesaggistico, artistico, culturale, etnoantropologici, ecc. centrato sull’engagement delle fasce giovani della popolazione per ‘farsi carico’ dei territori” che parta dalle SFIDE di #HackCultura2024.
Di seguito le iniziative che caratterizzano la programmazione delle attività per l’anno scolastico 2023-24 promosse dall’Associazione #DiCultHer “per esplorare, discutere e plasmare un futuro bello, sostenibile e inclusivo”.
- Settimana delle Culture Digitali “A. Ruberti”
- #HackCultura2024
- Rassegna dei prodotti digitali realizzati dalle Scuole “R. De Ruggieri”
- Serie di Webinar di accompagnamento e approfondimento delle tematiche proposte per questa programmazione annuale (da ottobre 2023 a maggio 2024).
- Quarta edizione della Festa dell’Europa (9 Maggio 2024).
- Sesta edizione della Roma Design Experience dell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Roma (ISIA) di Roma. Il format della RDE prevede il coinvolgimento di partner esterni, per lavorare insieme con gli studenti su tematiche legate alla complessità, attraverso l’approccio del design sistemico. Suddivisi in gruppi, i team lavorano ciascuno su di un tema di ricerca, spaziando fra i diversi ambiti del Design (Comunicazione, Prodotto, Servizi), accomunati dagli stessi valori: sostenibilità, collettività, inclusione.
- #DiCultHerDigitalBadge.
- Moda e Patrimonio culturale.
- PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento.
- #DiCampus, per l’orientamento agli studi e lavoro sui temi della “Cultura Digitale”.
- ……….
- ……….
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TEMPI: settembre/ottobre 2023 presentazione delle attività #DiCultHer relative all’a.s. 2022-23,
IN PARTICOLARE, PER #HAKCULTURA2024, acui sono invitati a partecipare tutte le studentesse e tutti gli studenti delle scuole europee di ogni ordine e grado, si prevede il lancio di #HakCultura2024 all’inizio dell’Anno Scolastico 20232-2024, per consentire a tutte le scuole di programmare per l’anno scolastico 2022-2023 la partecipazione all’iniziativa, in modo tale da poter presentarne i risultati in occasione della Rassegna dei prodotti digitali realizzati dalle Scuole che hanno partecipato ad #HakCultura2024.
Che cosa devono presentare le studentesse/studenti che partecipano alle SFIDE di #HakCultura2024
Produzione di un RISULTATO, appartenente ad una delle seguenti tipologie:
- servizi e/o prodotti (soluzioni, percorsi, video, audioguide, oggetti multimediali, installazioni AR, etc.)
- strumenti (applicazioni, dispositivi, etc.)
- metodi e strumenti per favorire l’approccio più ampio di pubblico (con attenzione all’inclusione dei ‘non pubblici’, ‘Soggetti Fragili’…) al patrimonio culturale tangibile, intangibile, digitale
- interventi innovativi per mappare, rendere accessibile, sostenere, promuovere, valorizzare e monitorare il patrimonio culturale dei territori
Attuazione #HakCultura2024 Come e Quando:
- Individuazione della SFIDA accettata e del RISULTATO che si aspira a conseguire
- Iscrizione di ciascun Team (ogni Scuola potrà proporne uno o più Team e partecipare ad una o più SFIDE) utilizzando il MODULO per l’iscrizione alle singole SFIDE,
- Attuazione di #HakCultura2023/#HackNEB2023 per la realizzazione del RISULTATO da parte del Team scolastico con la più ampia libertà di scelta di tempi e modi.
- Trasmissione del RISULTATO con una mail all’indirizzo hackcultura@diculther.it entro il giorno 30 aprile 2024 (se il RISULTATO è già pubblicato in rete va trasmesso il suo indirizzo, se il RISULTATO non è pubblicato in rete va trasmesso tramite un servizio di trasferimento File di grandi dimensioni).
- Presentazione on line del Risultato da parte del team di studentesse e studenti durante la #Rassegna dei prodotti digitali realizzati dalle scuole che hanno partecipato ad #HakCultura2024. Presentazione, inoltre, del RISULTATO nell’edizione 2024 del concorso nazionale dello Smartphone d’Oro promosso dall’Associazione PA Social secondo.
[2] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX%3A52014XG0614%2808%29
[1] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX%3A52014XG0614%2808%29
[2] https://education.ec.europa.eu/it/focus-topics/digital-education/action-plan#:~:text=Cos’%C3%A8%20il%20piano%20d,’UE%20all’era%20digitale
[3] https://www.consilium.europa.eu/media/32204/14-final-conclusions-rev1-en.pdf .