ARTE on demand

Fabiana Spinelli

Che la televisione sia un mezzo versatile, facilissimo da utilizzare per diffondere conoscenza, non è più un concetto così innovativo. Ma è invece una concezione molto moderna pensare al mezzo tv come piattaforma volatile e sempre in aggiornamento, dove i programmi sono modulati in base alle curiosità degli utenti, agli eventi quotidiani, in streaming senza blocchi geografici. È la mission di ARTE (https://www.arte.tv/) acronimo di Association Relative à la Télévisione Européenne, il canale culturale nato tra Francia e Germania e dedicato al mondo dell’arte e della cultura, fondato nel 1992 a Strasburgo come una joint venture internazionale (EEIG), che si pone come obiettivo quello di promuovere la ricchezza culturale europea con documentari, film cinematografici e fiction, programmi d’informazione, musica e spettacoli dal vivo.

Dal 2018 il canale è disponibile anche in italiano, ma continua ad offrire un palinsesto multilingue, con sottotitoli (un servizio reso possibile grazie ad un progetto co-finanziato dall’Unione Europea) in inglese, spagnolo, polacco, francese e tedesco, raggiungendo così il 70% di tutti gli Europei nella loro lingua madre. Uno sforzo che sottolinea come la discussione internazionale sia infatti sempre proficua, ma non è così facile, specialmente tra i giovani, individuare dei serbatoi validi da cui attingere informazioni. Il canale propone invece alcuni raggruppamenti tematici interessanti, che catalogano già in maniera molto semplice le proposte audiovisive, a partire da una raccolta a scorrimento di highlights, ordinati cronologicamente, che scandiscono una linea temporale degli eventi culturali in Europa.

Musica, storia, scienza, politica. Spesso accade che le piattaforme di serie tv abbiano tonnellate di programmi validi, ma non sempre indicizzati in maniera chiara e semplice, tanto che a volte la ricerca stessa di qualcosa da vedere diventa un’attività vera e propria, che occupa tanto tempo quanto quello che spenderemmo a guardare un programma per intero. ARTE è uno strumento che permette in primo luogo uno sguardo panoramico nel mondo dei Beni Culturali a livello europeo, non periferico; ma anche e soprattutto, una visione d’insieme dei temi più attuali e del modo di parlarne. Una via interessante per fruire di questo ricco strumento, è ad esempio quella di circoscrivere il materiale da visionare in base alle notizie quotidiane: accedendo al proprio profilo personale, con la possibilità di iscriversi anche ad una newsletter, si può creare una lista di preferiti e aggiungere di volta in volta i video o i programmi, in base a ciò che ci accade intorno.

ARTE vive per il 95% di finanziamenti pubblici che arrivano dal canone tv di francesi e tedeschi (120 milioni da Parigi e 120 da Berlino) e ha accordi di co-produzione con nove emittenti europee, tra cui la Rai: “La nostra filosofia – spiega Marco Nassivera, direttore dell’informazione – è quella di investire sulle persone. Cerchiamo di produrre il 100 per cento di contenuti originali, consapevoli di non essere una grande tv nazionale ma con il sogno di diventare il canale dell’Europa di un pubblico esigente e amante della qualità. La maggiore difficoltà, ma anche la nostra forza, è che non siamo né tedeschi, né francesi, ma europei, e quindi quello che proponiamo, dalla cronaca allo sport, dev’essere costruito in questa prospettiva”.

Prospettiva che sembra caratterizzare tutta la comunicazione di ARTE, sia nella struttura del sito che nei suoi contenuti: la selezione “The European Collection”, ad esempio, è un ottimo modo per dare uno sguardo al mondo delle interazioni internazionali e regala una percezione più completa di come si vedono oltre i nostri confini i problemi più urgenti legati alla società. Come percepiscono i nostri vicini europei i dibattiti che infiammano le nostre tv nazionali? Di quali temi si preoccupano? Qui troviamo cinque partner, cinque lingue e un progetto comune: ARTE, ARD, ZDF, France Télévisions e SRG SSR uniscono le loro forze per offrire una selezione congiunta di documentari, reportage e produzioni web sull’attualità, la politica e la società in Europa. I riflettori sono puntati sulle inchieste su clima, sostenibilità e responsabilità, ma si direzionano anche verso i movimenti più giovani ed importanti, come Fridays for Future (ad esempio, nell’interessante documentario “Birthstrike: lo sciopero dei figli per salvare il pianeta”) , o verso l’esplorazione ragionata dei nuovi canali social e della loro influenza sugli utenti: Tinder, Instagram, Facebook, ma anche il grande mondo dei giochi on line e del confronto sociale che deriva da questi nuovi modelli comunicativi (la serie di video “Dopamina” è incentrata proprio sul mondo delle app concepite per stimolare nel nostro cervello la produzione della dopamina, la molecola che regola le sensazioni di piacere, motivazione e dipendenza).