Catalogare in Piazza

di Rosa Anna Argento, Faro Convention Citizens of Europe (Palermo)

L’Associazione Faro Convention Citizens of Europe ha avviato un progetto formativo di grande interesse per il territorio della città di Palermo attraverso “I Patti educativi di Comunità” .

L’intervento del Ministero con i Patti Educativi ha permesso di attuare una sperimentazione di nuovi modelli operativi di grande efficacia. Così la scuola inizia ad interagire con il Terzo Settore, con la società civile e con altre Istituzioni con delle alleanze utili a contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica molto elevata.

Abbiamo proposto al Dirigente Scolastico prof.re Vito Pecoraro dell’Istituto Alberghiero IPSSEOA “Pietro Piazza” di Palermo, un progetto di Catalogazione, denominato poi “Catalogare in Piazza”.

Sin dalla sua elaborazione il Progetto “Catalogazione”, messo a punto dall’Associazione Faro Convention Citizens of Europe, ha presentato delle sue speciali potenzialità che lo inquadrano tra le migliori strategie didattiche per favorire la conoscenza e lo studio del territorio.

Il processo di catalogazione è inteso come percorso conoscitivo attraverso un metodo scientifico e analitico. L’uso di un metodo scientifico in cui ogni dato ha avviato una indagine conoscitiva e una verifica oggettiva, ha permesso un lavoro di minuziosa relazione interdisciplinare.

L’innovazione più evidente suggerita dalla Convenzione di Faro del 2005, a cui ci ispiriamo, consiste proprio di non porre più al centro il Bene Culturale ma la persona, l’individuo, e noi, con il progetto “Catalogare in Piazza”, abbiamo messo al centro lo studente che si è relazionato con il territorio fino a costruirsi la sua identità territoriale.

Un grande obiettivo se pensiamo che una delle cause di dispersione scolastica è proprio l’assenza d’identità, l’assenza di uno stretto legame con il proprio ambiente e con il territorio.

Il Progetto educativo e formativo “Catalogare in Piazza” ha rappresentato per l’Associazione Faro Convention Citizens of Europe una piattaforma in cui attuare le linee guide europee sulla didattica. Proprio il settore dell’Accoglienza turistica rappresenta il modello più adatto su cui testare sia il prototipo formativo della Catalogazione che quegli aspetti innovativi proposti dalla Convenzione della Commissione Europea siglata a Faro.

Ponendo in atto la global education come nuova formula da applicare per ottenere una visione compiuta di tutti i punti posti in essere, ossia: l’Educazione alla Solidarietà, Educazione ai Diritti Umani, Educazione allo Sviluppo Sostenibile, Educazione alla Pace, Educazione alla Intercultura. Investire in Educazione alla Cittadinanza Globale è, dunque, un obiettivo necessario per il Millennio.

Questo ci ha consentito di attivare un’importante fase evolutiva di identità territoriale per far acquisire al discente quel senso di appartenenza importante per la sua maturità.

 

La Catalogazione permette una indagine che porta lo studente a verificare, misurare,  fotografare e disegnare, ma anche a relazionarsi su bibliografia e sitografia, consultandosi tra gli studenti e confrontando i dati raggiunti o le difficoltà affrontate. Intanto che lo studente “rileva” i dati, egli/ella “rivela” alla sua consapevolezza e si forma quel rimando e quella identità territoriale e relazionale, fine e obiettivo di tutto il progetto. Viene ad essere stimolata la relazione con i membri del territorio attraverso indagini ed interviste che sono attentamente datate e documentate digitalmente, un’attività dalla quale non si può prescindere in un processo di valorizzazione del patrimonio che prevede il coinvolgimento di tutti gli attori interessati.

Abbiamo creato dei settori di ricerca ben studiati, ovvero:

  • un percorso arabo- normanno, che desse risalto alle eccellenze storiche del nostro territorio e soprattutto di quella parte del territorio dove insiste l’Istituto e dove vivono i discenti;
  • un percorso di archeologia industriale con riferimento alle numerose presenze produttive della costa sud, stanziate in quell’area sin dalla fine dell’800 e che sono familiari agli studenti di quell’area.

Proprio la catalogazione di alcuni elementi di Archeologia Industriale hanno permesso una indagine storica nel nostro territorio, dalla rivoluzione della fine del XVIII secolo, fino ai grandi cambiamenti avvenuti a seguito delle due guerre mondiali, ed ancora oltre fino al “sacco” di Palermo in cui abbiamo colto l’interesse e lo stupore per fatti che hanno sconvolto la nostra città fino a sottolineare concetti di legalità imprescindibile per una cittadinanza attiva e consapevole. 

Pertanto, i concetti di salvaguardia e di tutela, ma anche di riuso armonioso sono chiamati in campo e possono essere oggetto di approfondimento culturale, sociale e politico. La conoscenza del territorio e dei Beni che vi sorgono sono una ulteriore forma di tutela, infatti è il primo passo per sottrarlo all’abbandono, all’incuria e ad atti di vandalismo. Lo studio e la documentazione prodotta è il primo atto di salvaguardia soprattutto attraverso il mezzo di catalogazione e digitalizzazione che testimonia gli autori, i fatti e le date che lo interessano, oltre che lo stato di conservazione.

L’intero corso si è svolto in laboratorio informatico da cui i ragazzi potevano aggiornare i dati raccolti all’esterno e il materiale digitalizzato. La digitalizzazione non è solo uno strumento di mediazione al fine culturale, bensì un momento evolutivo verso una dimensione storica dell’Era digitale da cui scaturirà una nuova fase di dimensione sociale. Volgere il loro interesse per il cellulare indirizzandoli gradatamente verso una scolarizzazione digitalizzata è significativo in quanto garantisce la comprensione dei rischi connessi alla rete e predispone gli studenti ad un uso consapevole e maturo del web.

Arch. Rosa Anna Argento
Nasce a Palermo dopo il Liceo artistico si laurea alla Facoltà di Architettura specializzandosi in Conservazione e Restauro dei Beni Monumentali, nonché in Allestimento e Museografia. Consegue due abilitazioni all’insegnamento ma viene assorbita dalla passione per il restauro e nel 2005 fonda la Thiasos srl impresa per il restauro artistico e architettonico monumentale.