La Conferenza sul futuro dell’Europa

di Carmela Basile

ABSTRACT

La Conferenza sul futuro dell’Europa è la prima e la più grande occasione offerta ai cittadini e alle cittadine europei, negli ultimi 70 anni a questa parte, per riflettere tutti insieme su temi di reale interesse, che possono avere un impatto duraturo nella vita quotidiana non solo delle generazioni attuali ma anche di quelle future. Chiunque potrà utilizzare questo strumento per esprimere la propria opinione su come vorrebbe che fosse l’Unione europea. I contributi dei cittadini, delle Istituzioni a tutti i livelli e della società civile, le loro riflessioni ed i loro suggerimenti, espressi liberamente o all’interno di eventi, nell’ambito di una piattaforma web appositamente creata, possono riguardare settori in cui l’Unione ha già competenza ad agire, ovvero settori nuovi in cui l’azione congiunta dei 27 stati potrebbe risultare più vantaggiosa per tutti e contribuiranno a plasmare il futuro dell’Unione. Dalla grave crisi sanitaria ed economica indotta dalla pandemia due opportunità – Next Generation EU e la Conferenza sul futuro dell’Europa – da cogliere al volo senza tentennamenti, perché mai come ora ci sono le condizioni per una reale trasformazione e per una rinascita economica e sociale.

The Conference on the Future of Europe is the first and biggest opportunity, in the last 70 years, for European citizens to reflect together on issues of real interest that can have a lasting impact on the daily lives not only of current but also of future generations. Anyone can use this tool to express their opinion on how they would like the European Union to be. The contributions of citizens, Institutions at all levels and civil society, their reflections and suggestions, expressed freely or during the events, within a specially created web platform, may concern areas of competence of the Union or new areas in which joint action by all member States could be truly beneficial for all and and will help shape the future of the Union. From the serious health and economic crisis generated by the pandemic, two opportunities – Next Generation EU and the Conference on the Future of Europe – should be seized without hesitation, because never before have the conditions been met for a real transformation and an economic and social renaissance.

CONFERENZA SUL FUTURO DELL’EUROPA: IL FUTURO NELLE NOSTRE MANI

(Carmela Basile, Europe Direct Molise – Centro di informazione e comunicazione sull’ Europa della Commissione europea)

L’idea di dare avvio al più grande esercizio di cittadinanza partecipata all’interno dell’Unione, la “Conferenza sul futuro dell’Europa” è stata lanciata dal Presidente francese Emmanuel Macron nel 2019. La sua proposta, contenuta in una lettera datata 4 marzo, redatta in 22 lingue ed indirizzata a tutti i cittadini dell’Ue, ipotizzava un “Rinascimento europeo” da attuarsi attraverso una “Conferenza per l’Europa con la quale proporre tutti i cambiamenti necessari al nostro progetto politico, senza tabù, neanche quello della revisione dei trattati”.

La proposta francese è stata sin da subito condivisa dalla Commissione europea a guida Ursula von der Leyen che all’inizio del suo mandato, attraverso la Comunicazione “Dare forma alla conferenza sul futuro dell’Europa” del 22 gennaio 2020, ha avviato formalmente i lavori della Conferenza. Hanno condiviso sin da subito l’iniziativa anche il Parlamento ed il Consiglio europei.

Se tutto fosse andato secondo i programmi i lavori della Conferenza sarebbero dovuti iniziare nello stesso primo semestre 2020, periodo coincidente con la presidenza di turno tedesca del Consiglio, per poi concludersi alla fine della presidenza semestrale francese del Consiglio, nella primavera del 2022, in concomitanza con un altro appuntamento importante: le elezioni presidenziali francesi. Invece non è andata proprio così, per due motivazioni: le prime divergenze tra le Istituzioni coinvolte e, soprattutto, la pandemia da Covid-19.

Le difficoltà oggettive della pandemia hanno costretto le Istituzioni europee a rinviare la convocazione della Conferenza, inaugurata ufficialmente un anno dopo, nel 2021, il 9 maggio in occasione della Festa dell’Europa. A questo punto i lavori avranno la durata di un anno anziché due come previsto inizialmente.

È stata proprio la pandemia ad imporre con forza la necessità di un urgente rilancio dell’Unione europea, fondata su nuovi e vecchi principi e su una rinnovata solidarietà che le crisi sanitaria ed economica hanno saputo ben evidenziare, Unione che dovrà essere improntata sulla sostenibilità ecologica, lo sviluppo economico, il progresso sociale, la sicurezza e la democrazia. 

La pandemia ha messo in evidenza i punti di forza e le fragilità dell’Unione ed ha evidenziato, in maniera ancora più cogente, la necessità di un nuovo sistema di governance e quindi dei meccanismi istituzionali da cui dipendono le decisioni dell’UE e di coinvolgere i cittadini per riavvicinarli al progetto europeo, messo a dura prova non solo dalla pandemia, ma anche dalle spinte sovraniste e da diverse criticità. Un confronto diretto con i cittadini dovrebbe riavvicinarli in maniera consapevole e da protagonisti al disegno europeo, dando così avvio ad una rinascita post pandemia. Tra l’altro le basi per un forte cambiamento erano già insite nel Programma di lavoro della Commissione a guida von der Leyen, programma che molti hanno definito come quello dei prossimi decenni perché va ben oltre il quinquennio del mandato. Durante la pandemia il progetto della Conferenza non è stato abbandonato tant’è che in Next Generation EU, il più grande strumento finanziario mai ipotizzato all’interno dell’Unione, si ritrovano indicazioni e prospettive già accennate nella bozza di proposta della CoFE, dalle politiche per la digitalizzazione all’ambiente, dall’intelligenza artificiale alle infrastrutture. Anzi, nel Recovery Fund (parte di Next Generation EU) si possono già intravedere novità di grande rilievo sotto il profilo politico-istituzionale: la possibilità per la Commissione di emettere titoli di debito sul mercato internazionale, la prospettiva di risorse proprie e di tassazione comune volte con le quali ripagare lo stesso debito, politiche comuni anche nel campo sanitario oltre che in quelli oggetto di attenzione della Conferenza.

Il ruolo della UE nel mondo è uno dei temi cruciali che Conferenza sul futuro dell’Europa intende affrontare, assieme a: Cambiamento climatico e ambienteSalute Un’economia più forte, Giustizia sociale e occupazioneValori e diritti, Stato di diritto, sicurezza Trasformazione digitale Democrazia europea Migrazione Istruzione, cultura, gioventù e sport.  Si tratta di 9 temi di confronto diversi a cui si aggiunge uno spazio, quello delle “altre idee” in cui è possibile pronunciarsi su temi che stanno a cuore ma non rientrano nelle tematiche sucitate.

La Conferenza sul futuro dell’Unione è ospitata da uno spazio di discussione digitale, una piattaforma plurilingue https://futureu.europa.eu  lanciata ufficialmente il 19 aprile 2021, che consente ai suoi fruitori di opzionare una o più azioni. Innanzitutto, è possibile registrare un proprio evento, che poi apparirà sulla mappa interattiva. In questo caso si dovrà poi caricare una relazione finale con le conclusioni, sulla quale i partecipanti potranno commentare; si possono selezionare gli eventi che riguardano un determinato argomento in una determinata area della mappa interattiva e decidere se partecipare o meno; è possibile registrarsi sulla piattaforma e scrivere le proprie idee e proposte senza partecipare agli eventi; da ultimo è possibile mettere “Mi piace” ad una proposta già esistente e/o commentarla. L’iscrizione alla piattaforma richiede pochi minuti.

La governance della Conferenza prevede una Presidenza congiunta che mette assieme le tre Istituzioni principali: Parlamento, Commissione e Consiglio e che sarà coadiuvata nei suoi lavori da un Comitato esecutivo, che si compone di tre rappresentanti e di quattro osservatori per ciascuna di esse. Saranno coinvolti in maniera molto forte anche il Comitato delle Regioni (CdR) ed il Comitato economico e sociale europeo (CESE), unitamente ai Parlamenti nazionali.

Oltre alle discussioni che coinvolgeranno i cittadini, la Conferenza sul futuro dell’Europa prevede una serie di plenarie al Parlamento europeo. La prima, inaugurale, si è tenuta a Strasburgo il 19 giugno, ed è stata incompleta, con molti collegamenti on line a causa della pandemia e senza il gruppo dei cittadini che devono essere ancora selezionati. Una seconda plenaria si terrà il 22 ed il 23 ottobre, sempre a Strasburgo, e sarà seguita da altre 4 sessioni, per un totale di 6. L’ultima è prevista tra febbraio e marzo 2022.

Il numero dei componenti della Conferenza è di 433 membri così suddivisi: 108 eurodeputati e 108 parlamentari nazionali, di cui quattro italiani; 3 componenti della Commissione europea, 54 rappresentanti degli Stati membri (due per ognuno di essi – per l’Italia il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il sottosegretario agli Affari europei, Vincenzo Amendola); 18 partecipanti per il  Comitato delle Regioni e 18 per il Comitato economico e sociale europeo, 8 componenti in rappresentanza delle parti sociali e 8 in rappresentanza delle associazioni della società civile. Poi ci sono i cittadini comuni (anch’essi 108 in totale): 27, uno per Paese, sono stati designati dai rispettivi governi, più la finlandese Silja Markkula, presidente del Forum della Gioventù Europea. Mancano altre 80 persone, assenti alla plenaria perché devono essere ancora individuati: gli “European Citizens’s Panels”, proverranno da quattro eventi previsti dopo l’estate a Firenze, Dublino, Maastricht e Natolin, in Polonia. Qualora si tratterà di discutere del ruolo dell’Ue nel mondo sarà invitato a partecipare ai lavori della plenaria anche l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. Per ovvi motivi sarà assicurata l’equa rappresentatività di genere.

Cosa ci si aspetta dai lavori della Conferenza? Non sarà un semplice esercizio di parola e di ascolto ma una discussione operativa, che consentirà di addivenire a proposte concrete, da approvarsi ed attuarsi a cura delle Istituzioni democratiche europee, secondo quanto previsto nei Trattati. Il fatto stesso che queste Istituzioni si siano rese conto della necessità di apportare cambiamenti nella vita dell’Unione ci lascia ben intendere che avrà un seguito. Chiaramente è auspicabile anche il cambio dell’architettura comunitaria nella consapevolezza che dovrà avvenire con la riforma dei Trattati vigenti (art. 48 del Trattato sull’Unione europea), cosa che richiede l’approvazione all’unanimità e che trova al momento il forte contrasto di Paesi quali la Polonia, l’Ungheria e i Paesi scandinavi, senza contare i gruppi politici nazionalisti. Per garantire la credibilità dell’iniziativa, però, non sarà possibile chiuderla con un manifesto d’intenti oltremodo generico.

Poiché è stato più volte ribadito il ruolo che i giovani possono e devono avere all’interno dei lavori della Conferenza sono in corso preparatori dell’“Evento europeo per i giovani”, organizzato anch’esso dal Parlamento europeo, sempre nel mese di ottobre, l’8 ed il 9.

In tutto questo quale è il ruolo degli Europe Direct, la rete europea voluta dalla Commissione europea per compiere un’azione quotidiana di informazione e di comunicazione sulle politiche, la legislazione, le strategie e le opportunità offerte dall’ Unione?

Gli Europe Direct identificati come Hub regionali per la Conferenza sul futuro dell’Unione (tra cui Europe Direct Molise) ricoprono diversi ruoli: non solo quello di organizzatori di eventi sulla CoFE, ma anche di fornitori di un servizio strutturato agli stakeholder nei loro bacini di utenza, che vengono identificati ed invitati a partecipare ai lavori della Conferenza attraverso la piattaforma. Rivolgono inviti a partecipare ai singoli cittadini e alle organizzazioni a cui viene fornita assistenza sia nell’organizzazione di eventi che nell’interazione sulla piattaforma. Inoltre, i responsabili degli EDIC possono fungere da moderatori negli eventi stessi.  Tutta la rete europea degli Europe Direct collaborerà con la Commissione europea affinché la Conferenza possa raggiungere al massimo gli obiettivi previsti. 

AUTRICE

Carmela Basile è Responsabile di Europe Direct Molise dal 2007 e dell’Ufficio Programmazione europea della Provincia di Campobasso dal 2016. È autrice di pubblicazioni su tematiche europee, si occupa di progettazione europea, è relatrice in convegni e seminari.

RIFERIMENTI

Macron Emmanuel. «Per un Rinascimento europeo, lettera ai cittadini europei», 4 marzo 2019.

«Programma di lavoro della Commissione von der Leyen 2019-2024», 2019.

«Risoluzione del Parlamento europeo del 15 gennaio 2020 della posizione del Parlamento europeo in merito alla Conferenza sul futuro dell’Europa, doc. P9 TA (2020) 0010.», 2020.

Commissione europea. «Comunicazione della Commissione europea, Dare forma alla conferenza sul futuro dell’Europa, doc. COM (2020) 27 del 22.01.2020.», 2020.

Vincenzo Genovese. «House of Strasbourg: Com’è andata la prima plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa». Linkiesta Europea, 21 giugno 2021.

https://www.esteri.it/mae/resource/doc/2020/03/paper_conf_tr.pdf

https://www.consilium.europa.eu/it/policies/conference-on-the-future-of-europe/

https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20210505IPR03505/conferenza-sul-futuro-dell-europa-evento-inaugurale-a-strasburgo