The immaterial baton. Il testimone immateriale

Michele Rak

Abstract (En)

In every society, generations exchange books, music, paintings, statues, architecture, objects and other works. At different speeds, contents that are cognitive tools are exchanged: models, lines, ideas, passwords.   

European communities have exchanged their works for centuries, overcoming linguistic differences, customs, their iconic and value apparatuses.

Digital has multiplied the quantities and varieties of works that communities and generations exchange and the speed with which they are exchanged. These works are largely de-materialized and are exchanged through channels of digital technology. Works and ideas are contacted through the global internet network.

This flow allows us to detect the ties that bind different communities and to write about the existence of a common European heritage and its impact, at all levels, on customs and policies.

The passage of data and works between countries and their communities has often been gradual and material. Digital technology allows a transition that has measures and speed that were unthinkable until a few decades ago and has unpredictable effects on the dynamics of societies.

The baton that communities and generations pass on as they run is increasingly immaterial. But creative and democratic

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Abstract (It)

In ogni società le generazioni si scambiano libri, musiche, quadri, statue, architetture, oggetti e altre opere. A velocità diverse si scambiano contenuti che sono strumenti cognitivi: modelli, linee, idee, parole d’ordine.

Le comunità europee si sono scambiate per secoli le loro opere, superando le differenze linguistiche, di costume, i loro apparati iconici e valoriali.

Il digitale ha moltiplicato le quantità e le varietà delle opere che le comunità e le generazioni si scambiano e la velocità con cui vengono scambiate. Queste opere sono in gran parte de-materializzate e vengono scambiate attraverso i canali della tecnologia digitale. Opere e idee sono contattate attraverso la rete global di internet.

Il loro flusso consente di rilevare i legami che legano comunità diverse e l’esistenza di un patrimonio europeo comune e il suo impatto, a tutti i livelli, sui costumi e le politiche, sulle mode e sui gusti.

Il passaggio di dati e opere tra i paesi e le loro comunità è stato spesso graduale e materiale. La tecnologia digitale consente un passaggio che ha misure e rapidità fino a pochi decenni fa impensabili ed ha effetti imprevedibili sulle dinamiche delle società.

Il testimone che le comunità e le generazioni si passano mentre corrono è sempre più immateriale. Ma creativo e democratico.


Il testimone immateriale

Nelle gare di corsa a staffetta gli atleti si scambiano Il testimone (baton), il cilindro di alluminio o di legno del peso di 50 gr e della lunghezza di 28/30 cm. È un momento delicato: la vittoria dipende dalla velocità dei corridori ma anche dalla presa, in corsa, del testimone.

Nello stesso modo le generazioni si scambiano, mentre la loro vita corre, libri, musiche, quadri, statue, abiti, architetture e altre opere e, con queste, a velocità diverse, si trasmettono i valori, idee e gli altri strumenti cognitivi che tutte le opere veicolano.

La comunità europee si sono scambiate per secoli le loro opere, nonostante le differenze linguistiche, di costume, e i loro apparati iconici e valoriali. Questo flusso di testi consente di rilevare i legami tra comunità diverse e di ricostruire il patrimonio comune europeo e valutare la sua incidenza, a tutti i livelli, su costumi e politiche.

Il patrimonio europeo ha utilizzato molti e diversi canali di passaggio per scambiare opere o merci, viaggiatori o invasori. Ma il patrimonio culturale ha ora una infrastruttura global e una materia digitale.

L’infrastruttura è la rete internet. I contenuti sono quelli della cultura mediale. La sua forma è quella che chiamiamo patrimonio digitale.

La tecnologia ha moltiplicato le quantità dei contenuti scambiabili e scambiati e la velocità con cui passano da una comunità all’altra. Alcuni campi sono stati particolarmente favoriti: la musica, le immagini, le ricerche scientifiche. Questo passaggio aperto e libero ha consentito balzi in avanti in tutti i campi della conoscenza.

In misura crescente questa infrastruttura facilita l’accesso, la scoperta, la rapidità dell’informazione, la percezione della varietà delle culture, la complessità della storia, l’emersione e la decadenza delle società. Sono facilitate l’imitazione e la creatività, come prova l’incremento delle copie, delle imitazioni e dei cloni.

L’accesso digitale consente un contatto e una frequentazione dei patrimoni con una rapidità impensabile per le società storiche. Il lettore sa bene come facilità e rapidità non siano privi di effetti nei processi di trasformazione delle mentalità, dei costumi, delle ideologie e delle politiche.

Lo scambio tra generazioni e culture incontra spesso difficoltà per la diversità di mentalità e costumi, paesaggi e opere, ma la diversità è una delle ricchezze dei paesi europei e la quantità e varietà dei dati scompagina in modo creativo la loro architettura cognitiva.

Immagini e conoscenze devono passare attraverso le infrastrutture dell’educazione scolastica e permanente (la scuola). Queste infrastrutture vanno continuamente curate, arricchite e stimolate in modo che sappiano conservare e innovare nella stessa misura e con calcolate gradualità allo scopo di favorire le dinamiche del tessuto sociale senza traumatizzarlo.

Il passaggio di dati e opere tra i paesi e le loro comunità è stato spesso graduale e materiale. La tecnologia digitale consente un passaggio che ha misure e rapidità fino a pochi decenni fa impensabili ed ha effetti imprevedibili sulle dinamiche delle società.

Il testimone che le comunità e le generazioni si passano in corsa è sempre più immateriale. Ma è anche creativo e democratico.

Roma, Colle Oppio 2022

Michele Rak