Intervista a Maria Antonietta Centoducati

di Isa Maggi, Stati Generali delle Donne

Proseguono le interviste a cura di Isa Maggi, coordinatrice di Stati Generali delle donne, in questa Rubrica dal titolo “Donne che stanno cambiando l’Italia”. Un nuovo racconto per ispirare e orientare le giovani donne e raccontare vite piene di coraggio e di grande voglia di dare un nuovo inizio all’Italia che verrà. 

Abbiamo scelto la modalità dell’intervista per aprire un colloquio quasi intimo con le professionalità, le passioni, gli impegni e le visioni delle nostre “Signore della Cultura”.

Chi è Maria Antonietta Centoducati?

È un’attrice, una regista, una formatrice e una premiata drammaturga (Primo premio Sipario 2020) che ha messo al centro della sua opera una ricerca appassionata sulle donne nella cultura e nella società, con straordinaria tenacia ed energia.


Di altissima qualità i suoi spettacoli recenti sulle grandi donne, tra cui Matilde di Canossa, Artemisia Gentileschi e Camille Claudel.

Ci parli di te?

Inizio il lavoro di attrice molto giovane e mi diplomo presso la prestigiosa Accademia dei Filodrammatici di Milano. Mi sono laureata col massimo dei voti in Lettere, con indirizzo in Storia del Teatro e dello Spettacolo, con il Prof. Luigi Allegri presso l’Università di Parma. Ho arricchito il mio percorso artistico con un Corso di Improvvisazione Teatrale con la LIIT Lega Italiana Improvvisazione Teatrale (attuale “Imprò”), diventando attrice/giocatrice con i professionisti dall’ottobre 2001. Nel 2012 ho partecipato ai Mondiali di Improvvisazione Teatrale. Ho seguito il Corso di Alta Formazione in Teorie e Linguaggio dello spettacolo all’Università degli Studi di Parma, in collaborazione con l’Accademia Verdi Toscanini (2006).

La mia formazione è ricca di esperienze con diversi maestri del teatro internazionale, tra cui Marcel Marceau, Michel Azama, Josè Sanchis Sinisterra, il Living Theatre, Laura Curino, Danio Manfredini, Nicolaij Karpov, Daniele Salvo, Leo Muscato.

Nel 2006 ho seguito il Corso di Alta Formazione in Teorie e Linguaggio dello Spettacolo istituito dall’Università degli Studi di Parma insieme all’Accademia Verdi Toscanini.

Tra gli spettacoli/eventi più importanti degli ultimi anni, ricordo : “Fedra” di Marina Cvetaeva, per la regia di Antonella Panini; nel 2006 è protagonista dello spettacolo-evento tra le rovine del Castello di Canossa (Reggio Emilia); Enrico IV di Pirandello, con la Compagnia Teatrale Macbeth Theatre; seguono altri spettacoli classici, tra cui “Le relazioni pericolose” di Laclos, i “Dialoghi delle Carmelitane” di Bernanos, regia di Ludovico Parenti, “La voce uma- na” di Cocteau, regia di C. Dubois.

Nel 2010 partecipo come attrice alla produzione RAI di “Rigoletto” di G. Verdi, interamente girato a Mantova con la regia di Marco Bellocchio. Sempre nel 2010, per il Comune di Reggio Emilia ho partecipato in qualità di autrice, regista e attrice al progetto Laboratorio Donne Attrici, che è sfociato nello spettacolo “Spettinate”. Nell’estate 2012 sono la protagonista del Docu-Film su Madre Anna Maria Adorni, girato a Parma a cura di Operart. Ad Aprile 2013 interpreto un’altra figura femminile molto intensa, la moglie di Giuseppe Verdi, Giuseppina Strepponi nel Concerto /Evento “Quando penso a Verdi” presso la Reggia di Colorno (Parma), per la regia di Eddy Lovaglio.

Il tuo lavoro e la tua opera sono impregnati di un forte impegno nel teatro civile e sociale, ci racconti?

Prediligo un repertorio teatrale classico e storico (ho interpretato, tra gli altri, celebri figure del teatro greco come Ifigenia, Clitemnestra, Antigone, Elettra…) e le figure femminili di forte impatto emotivo, donne forti e piene di passioni in grado di trasmettere valori ed emozioni cariche di intensità.

Ho indossato molte volte i panni di Matilde di Canossa, personaggio che amo particolarmente e a cui ho dedicato lo spettacolo L’INCONTRO: MATILDE DI CANOSSA ED ENRICO IV, un intenso dialogo tra Matilde e l’imperatore Enrico IV.

Nella mia carriera teatrale ho dedicato diversi spettacoli a temi civili e sociali come la Mafia, la Shoah, il Cyberbullismo, il precariato, la Costituzione e molti altri. Negli ultimi anni, in collaborazione con Federconsumatori di Reggio Emilia ho realizzato gli spettacoli “Truffati” e “Energia nella giungla” dedicato alle truffe perpetrate ai danni dei cittadini che ha girato nei teatri e nei Centri Sociali di Reggio, Parma, Modena, Mantova, Ferrara, Milano ottenendo un grande successo.

In collaborazione con il Centro Sociale Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia ho portato in tournée lo spettacolo dedicato al gioco d’azzardo patologico “All’alba vincerò” e lo spettacolo “Gaming” dedicato al tema del gioco on line tra i ragazzi delle scuole medie e superiori.

Molto ricco anche il tuo repertorio dedicato al tema della violenza maschile sulle donne.

Con il Trio Teatro dei Sentieri formato da me, dall’attore Gianni Binelli e dal pianista Ovidio Bigi, ho allestito e portato in giro per l’Italia: “MAI DEVI DIRE” “I GRAFFI DENTRO” “LEGGERO COME UNA PIUMA” che, pur essendo molto diversi tra loro, raccontano storie vere di donne vittime di stalking, maltrattamenti, violenze, soprusi, femminicidio.

L’ultimissima produzione è dedicata alla tragica e appassionata vicenda di una donna del 1600, una pittrice straordinaria Artemisia Gentileschi, “DEL MIO DOLCE ARDOR” una donna che infranse tutte le regole dei suoi tempi per imporre la sua arte e la sua visione dell’amore e della vita.

Sei anche Docente di Lettere di un istituto superiore, qual è il tuo impegno con i ragazzi e le ragazze?

Il mio è profondamente legato allo sviluppo di tematiche sociali e, con le mie classi affronto la tematica della violenza sulle donne attraverso la lettura di libri, approfondimenti, visione di spettacoli, film, conferenze e tante riflessioni con le ragazze e i ragazzi stessi. Per far comprendere al meglio e in modo diretto il delicato tema, sono due gli spettacoli dedicati ai bambini e ai ragazzi delle scuole medie e superiori allestiti con il Trio Teatro dei Sentieri e portati in giro per l’Italia direttamente nelle scuole o nei teatri: “SE NON TI AMO TI UCCIDO” e il recente “PICCOLA MIA” che racconta storie di adolescenti, attingendo a fatti di cronaca vera.

Tra le ultime opere e produzioni?

Tra gli spettacoli a cui tengo in modo particolare ricordo i recentissimi: IL SOGNO DI SAMAN dedicato alla giovane ragazza pakistana Saman Abbas fatta sparire dalla famiglia, MI CHIAMO PRIMO, dedicato a Primo Levi. IL RUMORE DELLE PAROLE dedicato a Cesare Pavese, LA BAMBINA DALLA STELLA GIALLA dedicato alla Shoah, DUE EROI ITALIANI dedicato a Falcone e Borsellino, NEL SILENZIO. I GIORNI SOSPESI dedicato dall’esperienza che tutti noi abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo: la Pandemia che ha stravolto le nostre vite, ha cambiato le nostre abitudini, ha lasciato i nostri corpi privi di contatto, lontano dagli abbracci, nel silenzio, in ascolto delle nostre paure, con la diffidenza dell’altro/a, con le nostre fragilità.