Fare rete per costruire nuove competenze: il ruolo dell’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche in Europa.

A cura di Simonetta Buttò, Direttrice ICCU

Abstract

L’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche (ICCU) è un Istituto del Ministero della cultura (MiC) che gestisce il Servizio Bibliotecario Nazionale, si occupa di standard e norme catalografiche e ha da poco lanciato il suo nuovo portale, Alphabetica, per la consultazione delle sue basi dati informative. L’ICCU vanta una decennale esperienza nel campo della progettazione europea. Infatti, dal 2008 coordina e partecipa a diversi progetti europei nell’ambito del patrimonio culturale, con un’attenzione particolare alle tecnologie, alle strategie e alle competenze digitali. In questo contributo vi è una panoramica dei progetti europei attualmente in corso: InDICEs: measuring the impact of digital culture, 4CH, Biblio: boosting digital skills and competences for librarians in Europe, ADELE: Advancing Digital Empowerment of Libraries in Europe e Ariadne Plus.

The Central Institute for the Union Catalogue of Italian Libraries and Bibliographic Information (ICCU) is an Institute of the Ministry of Culture (MiC) that manages the National Library Service, deals with cataloging standards and norms and has recently launched its new portal, Alphabetica, for consulting its information databases. The ICCU boasts a decade of experience in the field of European planning. In fact, since 2008 it coordinates and participates in several European projects in the field of cultural heritage, with particular attention to technologies, strategies and digital skills. In this contribution there is an overview of the European projects currently in progress: InDICEs: measuring the impact of digital culture, 4CH, Biblio: boosting digital skills and competences for librarians in Europe, ADELE: Advancing Digital Empowerment of Libraries in Europe and Ariadne Plus.

Parole chiave: progetti europei, patrimonio culturale, trasformazione digitale, biblioteche, competenze digitali

L’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche (ICCU) è un Istituto del Ministero della cultura (MiC) che gestisce il Servizio bibliotecario nazionale-SBN, il catalogo collettivo di oltre 6500 biblioteche italiane, e fornisce gli standard e le regole per la catalogazione di ogni tipo di materiale, dai manoscritti ai documenti multimediali. Oltre a SBN, lanciato nel 1985 come modello per la catalogazione partecipata fra biblioteche di diversa appartenenza amministrativa, l’ICCU gestisce da molti anni anche alcune basi dati specialistiche, molto apprezzate in Italia e all’estero: Edit16, la bibliografia delle edizioni italiane del XVI secolo; Manus on line, il catalogo dei manoscritti antichi e moderni posseduti dalle biblioteche italiane; 14-18: documenti e immagini della grande guerra, un portale tematico che raccoglie testimonianze di ogni tipo (testi a stampa, giornali, lettere e diari manoscritti, fotografie, opuscoli, materiali audio e video…); il sito MOVIO, che ospita mostre virtuali prodotte da enti e istituzioni pubbliche e private per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.

Lo scorso dicembre l’ICCU ha lanciato Alphabetica, un nuovo portale che consente al pubblico italiano e straniero di consultare simultaneamente e in modo integrato tutte le basi dati informative gestite dall’Istituto, e ottenere risposte controllate e ordinate in box tipologico-tematici che provengono da basi dati diverse, nate in periodi storici e per finalità differenti, ma tutte – e a pieno titolo – pilastri fondamentali dei servizi bibliografici nazionali, parti integranti di un esteso ecosistema che comprende e integra anche le risorse digitali presenti nella digital library di Internet culturale, che dalla fine degli Anni 90 del Novecento raccoglie e rende disponibili al pubblico le collezioni digitali di circa 200 biblioteche italiane con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del patrimonio bibliografico e documentario, offrendo approfondimenti culturali sulle raccolte librarie possedute dalle istituzioni italiane.

Obiettivo principale del portale Alphabetica è il collegamento fra le schede descrittive presenti nel catalogo unico delle biblioteche italiane e le risorse digitali esistenti – in misura di molto superiore a quanto non si pensi – nella vasta rete delle biblioteche italiane che aderiscono a SBN e/o partecipano all’incremento delle basi dati specialistiche di interesse nazionale, per offrire una serie di nuove opportunità di lettura, consultazione, uso e riuso dell’ecosistema integrato dei servizi bibliografici nazionali, con l’aggiunta di suggerimenti, proposte, informazioni che possono anche uscire al di fuori del catalogo collettivo includendo prodotti di alto valore culturale realizzati da altri enti e istituzioni culturali.

Test mirati, che hanno coinvolto – nelle diverse fasi di costruzione del portale – tanto la comunità delle biblioteche italiane quanto diversi focus group organizzati fra utenti di diverse fasce di età, livelli di istruzione e interessi culturali, hanno confermato che il portale consente un importante ampliamento del pubblico dei servizi bibliografici nazionali, per la sua capacità di includere nella ricerca fonti diverse, mappe concettuali, informazioni accessorie, suggerimenti. In particolare, il portale Alphabetica ha maggiormente attirato l’interesse degli studenti delle scuole medie superiori e dei loro professori per le opportunità di salvare le proprie ricerche su una dashboard personale, utilizzabile e riusabile per l’apprendimento e la didattica.

L’Istituto gestisce dal 2005 anche CulturaItalia, un aggregatore nazionale cross-domain che raccoglie e armonizza i dati provenienti da musei, biblioteche, archivi, gallerie e monumenti presenti sul territorio nazionale per inviarli al Portale europeo Europeana, di cui è uno dei principali fornitori di contenuti culturali per l’Italia, e ad altre infrastrutture di ricerca europee nel settore del patrimonio culturale, come Ariadne e DARIAH.

Accanto all’impegno per l’evoluzione di servizi bibliografici nazionali, sempre più al passo con i tempi e capace di attrarre fasce di pubblico più ampie, l’ICCU ha quindi sviluppato negli ultimi 15 anni una linea di attività dedicata al settore della progettazione europea nell’ambito del patrimonio culturale: le sue competenze, che gli sono valse nel tempo un ruolo di prestigio in una vasta rete di partner europei, ha permesso al Ministero della Cultura di essere rappresentato in Europa e di partecipare a progetti che a partire dal 2008 hanno costituito delle vere e proprie pietre miliari nella digitalizzazione del patrimonio, come Minerva, Athena, Athena Plus, Linked Heritage e i numerosi progetti legati al mondo di Europeana (su temi come Sport, Archaeology, Sound, Collections 14-18, Food and Drink) che si concentrano principalmente sulla digitalizzazione, aggregazione e arricchimento delle risorse afferenti al patrimonio culturale.

Attualmente l’Istituto è impegnato anche in progetti di ricerca scientifica, per la realizzazione di e-infrastructures e strumenti di supporto per l’accesso alla documentazione prodotta nell’ambito dei beni culturali, per la conoscenza delle problematiche di conservazione e per la fornitura di linee guida e buone pratiche per la gestione delle emergenze.

Da gennaio 2020 coordina infatti il progetto InDICEs insieme a 14 partner da 9 paesi europei e un team internazionale. L’obiettivo di InDICEs è quello di valutare l’impatto sociale ed economico della digitalizzazione del patrimonio culturale, sostenendone il riuso innovativo. Durante i primi due anni del progetto. InDICEs ha messo a punto una metodologia scientifica per misurare tale impatto e ha elaborato la prima versione delle linee guida e delle raccomandazioni per favorire l’accesso e il (ri)uso delle collezioni digitali rivolte ai decisori politici e ai responsabili degli istituti culturali, Inoltre ha realizzato l’Open Observatory, la piattaforma partecipativa in cui saranno integrati i servizi applicativi.

Altri progetti a cui l’istituto partecipa sono Biblio: boosting digital skills and competences for librarians in Europe e ADELE: Advancing Digital Empowerment of Libraries in Europe, entrambi dedicati al rilancio del ruolo strategico delle biblioteche con speciale attenzione all’individuazione delle competenze digitali necessarie per i bibliotecari del futuro, 4CH che l’ambizione di fornire il disegno di un Competence Centre per il settore del cultural heritage che tenga conto di tutti gli aspetti gestionali del patrimonio, della sua conservazione, della sua valorizzazione e dei rischi che esso può correre e, infine, Ariadne Plus che, in continuazione con quanto già realizzato dal precedente progetto Ariadne (2013-2017) nel settore dell’archeologia, intende ampliare il ricco catalogo dei dataset con nuovi servizi a disposizione del mondo della ricerca archeologica e degli istituzioni culturali.

Questa pluriennale esperienza, sviluppata dall’Istituto sul doppio versante della gestione delle infrastrutture nazionali per la conoscenza del patrimonio culturale e della progettazione di nuovi strumenti da acquisire e condividere in ambito europeo, costituisce il presupposto indispensabile per un sempre più esteso confronto con i partner per l’armonizzazione delle politiche comuni per la fruizione del patrimonio culturale e la crescita della ricerca nel settore.

Referenze:

https://www.iccu.sbn.it/it/

https://edit16.iccu.sbn.it/

https://manus.iccu.sbn.it/

http://www.14-18.it/

https://www.movio.beniculturali.it/

https://alphabetica.it/web/alphabetica/