Next Generation Culture. Tecnologie digitali e linguaggi immersivi per nuovi pubblici della cultura

XII Rapporto Civita

L’Associazione Civita ha recentemente presentato il suo XII Rapporto “NEXT GENERATION CULTURE. TECNOLOGIE DIGITALI E LINGUAGGI IMMERSIVI PER NUOVI PUBBLICI DELLA CULTURA”, edito da Marsilio Editori e realizzato grazie al sostegno di IGT. 

Un’importante occasione per riflettere ad ampio raggio sui processi di digital transformation in atto nel settore culturale, segnato dalla crisi del periodo pandemico e quanto mai interessato da nuovi sviluppi. Il lavoro di ricerca, condotto dal Centro Studi di Civita in collaborazione con ICOM Italia, ha preso le mosse da quattro domande-chiave a cui ha cercato di fornire risposta: Quali impatti sono stati prodotti dalla pandemia nel rapporto fra realtà culturali e loro pubblici? Quali opportunità sono offerte dalla digitalizzazione al mondo della Cultura? Quali scenari si configurano in quello che sarà il new normal dell’esperienza di fruizione culturale e turistica? Quali priorità strategiche emergono per gli operatori e i policy maker

Il Rapporto dedica ampio spazio alla messa a fuoco della situazione vissuta nell’ultimo anno, osservata dal triplice punto di osservazione delle istituzioni museali, dell’utenza e delle imprese ICT che forniscono prodotti e servizi innovativi per il settore culturale. 

Per supportare le considerazioni di scenario, fondamentali anche al fine di cogliere le criticità di sistema oltre che l’impatto della pandemia sulla Cultura, il Rapporto si avvale di una scorta di dati provenienti da analisi di settore. Fanno parte del volume i sondaggi sui consumi digitali durante il periodo delle restrizioni a cura di Annalisa Cicerchia e Ludovico Solima; le indagini di ICOM rivolte a musei e al loro rapporto con il digitale, curate da Barbara Landi e Anna Maria Marras; lo studio di case histories sull’industria digitale di Alfredo Valeri, che consente di ritrarre una panoramica sull’ecosistema imprenditoriale italiano di cui si individuano i possibili sviluppi a partire dalle tecnologie in espansione; le ricerche sulle prospettive future della Realtà Virtuale nei musei italiani post Covid, su cui riflette Claudio Calveri. 

Una serie di ricognizioni che, anche grazie ai focus di approfondimento sviluppato nella seconda parte del Rapporto da esperti e operatori, sono in grado di fornire un quadro particolareggiato della situazione nel 2020, anno che ha visto i musei costretti a sviluppare – come mai prima – la comunicazione digitale, e ad ampliare l’accessibilità online delle proprie collezioni.

Tutte pratiche destinate a non esaurirsi con le riaperture di questi mesi, impattando fortemente anche sugli assetti gestionali e di business delle realtà culturali. Del resto, attraverso il digitale occorrerà anche riconsiderare i modelli organizzativi delle Istituzioni culturali, ampliare l’accessibilità delle collezioni museali, non solo online, valorizzare i luoghi della cultura ripensando le forme di interazione e di fruizione.

L’istituzione culturale dovrà perdere definitivamente quel carattere di autoreferenzialità̀, andando a configurarsi come soggetto attivo nella società all’interno della quale la comunità deve poter essere protagonista, nell’ottica di un “patrimonio culturale aperto”.