La sezione Digital Collections della Library of Congress, un modello per Indire

di Irene Zoppi

La Biblioteca del Congresso o in inglese Library of Congress, nota con l’acronimo LOC è la biblioteca nazionale degli Stati Uniti d’America e, grazie agli oltre 158 milioni di documenti in essa custoditi è la più grande biblioteca al mondo (https://www.loc.gov/about/). Nella sua home page tra le risorse in evidenza vi è la sezione Digital Collections (DC) che apre le porte ad una vasta gamma di selezioni tematiche su argomenti che vanno dalla storia americana, alla religione, dall’arte antica e moderna a focus su temi attuali politico-sociali e culturali.

Nella sezione, ogni Collection, in modo molto intuitivo, è presentata da un’immagine di copertina, un breve titolo, abstract e indicazione degli items che questa raccoglie: vi sono raccolti documenti bibliografici, file per computer, manoscritti, materiali cartografici, spartiti musicali, registrazioni sonore,  materiali visivi, e web pages La navigazione si presta quindi a più livelli di approccio potendo muoversi alla libera ricerca di temi di proprio interesse in base ad una chiara presentazione a griglia delle opportunità offerta, oppure è possibile raffinare la ricerca dal menù laterale selezionando tra i topic tematici di cui è già anticipata la consistenza presente sul catalogo, o scegliendo in base a formati dei documenti o ai fondi: manoscritti, fondo fotografico, musicale etc

All’interno, le collezioni presentano l’abstract per esteso e la descrizione del fondo da cui i documenti scansionati sono stati selezionati, in molti casi è presente anche un indice delle sezioni o serie del fondo, in cui viene fatto riferimento se presenti nella collection e l’item corrispondente. Da qui si aprono molteplici possibilità di perfezionare la ricerca da un nuovo menù laterale, tra cui scegliere di vedere solo risorse disponibili on line o tutto ciò che sul tema offre la biblioteca, oppure distinguere tra tipologie documentarie o cronologie specifiche.

Ogni documento, è accompagnato dalla scheda catalografica completa e dai metadati correlati alla sua collocazione e sezione della Library, al fondo di appartenenza, e alle parole chiave che lo descrivono: ogni parte è linkata e rimanda a nuovi contenuti, permettendo di ampliare in infinite direzioni la propria curiosità.

Il format di ogni collezione è di base costituito anche dalle sezioni, Technical Information, Related Resources e Rights and Access, ma ognuna può contenere anche approfondimenti e sottosezioni aggiuntive quali Articles and Essays con testi di approfondimento, mappe o linee del tempo. 

Le Digital Collections della LOC sono quindi uno strumento utile per addentrarsi ‘virtualmente’ ma in modo approfondito e guidato, nel ricchissimo materiale della biblioteca (circa 12 milioni di record), partendo da fonti organizzate piuttosto che dal catalogo in linea, efficace strumento per ricerche bibliografiche ma che presume una preparazione più avanzata e risultati che necessitano selezione e analisi.   

Le DC invece risultano aperte a ricercatori o studenti ma anche a fruitori meno esperti, sia per l’agevole accesso sia per le tematiche proposte legate ad ampi campi d’interesse dalle arti contemporanee allo sport fino a temi cogenti della cronaca e della società (dal tema ambientale, al razzismo) proposti attraverso excursus diacronici, contestualizzati ed esposti in modo scientifico-divulgativo. 

Una sezione specifica, strutturata in modo similare alle DC è infine dedicata ai docenti (sezione Teachers) e offre materiali didattici e di formazione per aiutare gli insegnanti a utilizzare efficacemente le fonti primarie delle vaste collezioni digitali della biblioteca. In questa mission, efficacemente raggiunta attraverso la cura non solo dei contenuti ma anche della fruibilità e dalla possibilità di riutilizzo e stampa dei materiali, si esplica il sapiente legame ricercato da questa istituzione con la società tutta, e la sua apertura effettiva, anche nel virtuale, quale luogo non di mera conservazione, ma luogo di accesso consapevole al patrimonio custodito, ricordando anche quanto necessario sia metterlo costantemente in relazione con il presente.

A questo esempio, si è voluta ispirare l’omonima sezione ideata da Indire, le cui collections si connotano invece per andare a integrare quanto, del proprio patrimonio (documentale, fotografico, bibliografico) è oggi ancora solo parzialmente catalogato e accessibile on line.

La sezione propone documenti digitalizzati selezionati dai database archivistici Indire e dai fondi documentari e bibliografici conservati dall’ente, organizzati in gallery tematiche quali mostre virtuali, per la promozione e valorizzazione del vasto patrimonio dell’Archivio Storico Indire, e raccolte di classroom materials, per incentivare l’uso delle fonti storiche nella didattica, grazie anche alle integrazioni di altre risorse elettroniche appositamente selezionate dal web. La sezione mira così, grazie al supporto del digitale e ad una grafica intuitiva e semplificata rispetto a un database catalografico, ad ampliare l’accesso ai ricchi e particolari fondi archivistici Indire, digitalizzati e liberamente utilizzabili, sviluppando, supportando e promuovendo una collezione digitale distintiva in quanto specializzata nella raccolta di materiale documentario di interesse storico-pedagogico.