Fare Cinema a Scuola ispirandosi a Gianni Rodari

a cura del Prof.  Simone Ursini Casalena 

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Insegnare il cinema a scuola oggi significa cogliere l’interesse di molti giovani affascinati dall’uso degli audiovisivi. Spesso però il cinema entra a scuola solo come prodotto finito a supporto di lezioni e i giovani non ne conoscono la grammatica, la storia, i generi e non hanno idea di come si costruisca un film o semplicemente un videoclip; sono solo abituati a consumarli in maniera individuale e spesso compulsiva 24 ore al giorno. Ignorano le caratteristiche e le tecniche specifiche del linguaggio audiovisivo come la sceneggiatura, le inquadrature, il montaggio e l’uso dei suoni che a partire dall’idea danno vita alla magia del cinema.

L’importanza dell’alfabetizzazione al linguaggio audiovisivo è riconosciuta e promossa a livello nazionale ed europeo mediante investimenti in formazione, eventi e bandi. In Italia, ad esempio, il Piano Nazionale Cinema e Immagini per la scuola (CiPS) prevede una serie di iniziative per introdurre il linguaggio cinematografico e audiovisivo nelle scuole, come strumento educativo in grado di facilitare l’apprendimento ed essere utilizzato trasversalmente nei percorsi curriculari.

É proprio dalla formazione come “Operatori di Educazione visiva a scuola” ricevuta da esperti del settore, nell’ambito del Piano Nazionale CiPS, che è nata l’idea di sviluppare negli ultimi due anni le seguenti proposte rivolte alla scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo di Nereto-Sant’Omero:

Progetto My Movies

  • Attività di laboratorio a scuola e realizzazione del trailer “Affetti speciali”
  • Visita guidata al Nuovo Cinema Piceno di Ascoli Piceno
  • Visione del film “Gagarine – Proteggi ciò che ami” presso il Nuovo Cinema Piceno di Ascoli Piceno

Progetto Abruzzo in Fabula

  • Attività di laboratorio a scuola e realizzazione di brevi video legati a leggende e storie fantastiche della nostra tradizione locale

Progetto Cinema di Animazione

  • Attività di laboratorio a scuola e realizzazione di un cortometraggio in stop motion ispirato al racconto di Gianni Rodari “La guerra delle campane”
  • Visita e laboratori didattici a Cinecittà (Roma)

Progetto Extracinema

  • Esercizi video e realizzazione di un cortometraggio finale dal titolo “Pari o dispari”
  • Matinée al cinema (visione e analisi di film)
  • Formazione docenti sulla didattica dell’audiovisivo

Quello sul “Cinema di animazione” è stato tra i progetti che ha interessato e coinvolto in maniera più trasversale gli alunni della nostra scuola secondaria di primo grado. Il cortometraggio realizzato è stato presentato a un vero pubblico ed ha vinto il premio Gianni Ciak della XIV Edizione del Concorso Gianni Rodari. Inoltre l’intero lavoro, di seguito descritto, è stato presentato dai partecipanti stessi a diverse classi del nostro Istituto, dalla scuola primaria alla secondaria, creando momenti di raccordo e confronto tra alunni di diverse età.

Alcuni momenti con le classi della scuola primaria di Sant’Omero e Torano Nuovo

“Non lasciare la tua creatività in vacanza, partecipa al nuovo progetto My Movies”.

È il claim dello spot promozionale realizzato per stimolare la curiosità degli alunni e informare della proposta didattica che si sarebbe avviata nei primi mesi di scuola, appena rientrati dalle vacanze estive. Il progetto è stato finanziato dal Piano Scuola Estate 2 ed è motivato dalla possibilità di poter approfondire e imparare a studiare il cinema come linguaggio, come un processo stimolante e creativo che si costruisce insieme.

alcuni screenshot dello spot promozionale del progetto

Il gruppo di 19 alunni iscritti al progetto ha potuto scoprire i segreti del Cinema di animazione e realizzare un cortometraggio facendo uso di una particolare tecnica di animazione chiamata stop-motion[1].  Questa tecnica, risalente agli albori del cinema, aiuta a capire il mistero dei fotogrammi che, in sequenza, creano l’illusione del movimento. Si presta bene nell’uso scolastico in quanto il processo creativo è semplice e controllabile, i tempi di lavorazione sono gestibili in modo flessibile e gli strumenti necessari sono accessbili a tutti.

Il racconto per immagini è stato possibile dalla combinazione di attività pratiche e il ricorso a tools, piattaforme digitali e device personali (BYOD) che hanno reso più agevole e soprattutto più coinvolgente il percorso dei giovani filmakers.

La creazione del filmato in stop-motion ha consentito una serie di vantaggi in ambito pedagogico:

  • comprendere meglio aspetti tecnici e processi di produzione del cinema vivendoli in prima persona;
  • attivare competenze in diversi ambiti disciplinari come arte (creazione personaggi e scenografie), musica (sonorizzazione e musiche), italiano (saper raccontare) e uso di strumenti digitali;
  • sviluppare competenze trasversali come la collaborazione, la comunicazione e il pensiero creativo;
  • attivare e far emergere risorse personali e di gruppo che in un contesto standard e poco motivante rimarrebbero nascoste;
  • valorizzare le potenzialità delle tecnologie e il loro uso consapevole ed efficace.

Le attività previste sono state svolte il pomeriggio, il tempo a disposizione (30 ore) è stato organizzato in maniera flessibile rispetto alle esigenze e il lavoro è stato suddiviso in moduli operativi: Cos’è il cinema d’animazione? – Luci, motore, azione! – Montaggio digitale – La proiezione! Il percorso è stato arricchito da un viaggio d’istruzione a Cinecittà (Roma) con lo scopo di sperimentare i mestieri del cinema e vedere dal vivo come nasce un film.

Il primo giorno è stato fondamentale per anticipare il lavoro da svolgere e soprattutto per avviare un processo di team building, essenziale per creare un gruppo di lavoro formato da persone collaborative e unite dalla fiducia di raggiungere un obiettivo comune.

La fase di conoscenza e presentazione individuale ha avuto inizio con la consegna del proprio nome, un esercizio rompighiaccio preso in prestito dal teatro[2] per aiutare i partecipanti a sentirsi a proprio agio, ed è continuata con un lavoro a coppie, formate dal docente con alunne e alunni che non si conoscevano. Il compito è stato di intervistarsi reciprocamente, utilizzando come stimolo alcune domande: Quanto ne sai del cinema di animazione? Qual è il tuo cartone preferito? Ti piace disegnare? Gli alunni hanno occupato tutto il piano terra della scuola, cercando il luogo migliore per creare l’intimità necessaria e cogliere quelle informazioni e sensazioni che sarebbero servite più tardi non per presentare se stessi, ma il compagno o la compagna intervistata.

Solo in seguito si è passati a parlare di Cinema di animazione e delle sue caratteristiche che lo rendono affascinante ai bambini e agli adulti. Un secondo lavoro in piccolo gruppo ha riguardato un’attività di Webquest su alcuni personaggi e parole chiavi che sarebbero state utili nel proseguimento del corso. I gruppi hanno prodotto una breve presentazione su storyboard, cinema di animazione, silouhette, stop-motion, pixilation, claymation e Gianni Rodari. Dopo una pausa abbiamo visto insieme gli strumenti da utilizzare (smartphone, tablet, treppiedi e supporti vari, piano luminoso, luci led RGB, microfono a condensatore USB, plastilina e cartone) e filmato insieme qualche secondo di animazione in stop-motion.

Al successivo incontro sono state discusse assieme le ricerche svolte, ampliandole con la visione di filmati[3] e la proiezione di una serie di slide sulla storia del cinema di animazione[4].

Le attività laboratoriali sono state precedute da una dimostrazione sull’utilizzo della versione gratuita dell’applicazione scelta per creare le animazioni: Stop Motion Studio[5]. La funzione più utile del programma consiste nel farci vedere l’immagine precedentemente scattata per controllare il posizionamento di oggetti e personaggi nella nostra scena e ottenere così maggior realismo dell’animazione.

A ciascuno è stato chiesto di portare il proprio device, con pre-caricato l’app Stop Motion Studio, e un giocattolo preferito da utilizzare come protagonista nell’animazione. Prima di girare le scene ognuno ha presentato agli altri questo oggetto, descrivendone caratteristiche e particolarità, oltre ai motivi che lo hanno reso il preferito. Con la massima libertà creativa, dopo aver ideato una semplice sceneggiatura, realizzato i personaggi con la plastilina e allestito la scena, sono iniziate le riprese dei primi video in stop-motion. È stato interessante osservare le capacità di problem solving messe in atto per gestire situazioni complesse come ad esempio l’animazione di oggetti o personaggi di plastilina che si deformano o per realizzare “effetti speciali” come il volo o le esplosioni.

La condivisione del proprio giocattolo preferito e la realizzazione del primo filmato in stop-motion

La progettazione delle scenografie con l’uso di cartone di recupero e alcuni dettagli delle riprese

Coerente alla metodologia BYOD, tramite una piattaforma di apprendimento basata sul gioco Kahoot[6], estremamente interessante e coinvolgente, è stato misurato lo stato di avanzamento del percorso di apprendimento. La verifica è stata somministrata sia a metà che a fine corso tramite un quiz interattivo composto da 28 domande sugli argomenti trattati. I report restituiti dalla piattaforma  hanno evidenziato in sintesi una media del 70% di risposte corrette e, in particolare, cinque alunni si sono distinti conseguendo una percentuale superiore al 90%.

Con l’introduzione della figura di Gianni Rodari è stato presentato il lavoro finale basato sul suo racconto dal titolo “La guerra delle campane”. La scelta è stata influenzata dalla necessità di riflettere sui recenti avvenimenti legati al conflitto tra Ucraina e Russia e la speranza di sensibilizzare le coscienze di tutti.

Il testo è tratto da un’edizione illustrata[7] del racconto che ha rappresentato un vero e proprio storyboard da seguire per raggiungere l’obiettivo di realizzare un cortometraggio animato de “La guerra delle campane”. Tutto il materiale e le varie presentazioni sul cinema di animazione sono state condivise con gli alunni tramite una Google classroom dedicata.

Un momento di verifica effettuata tramite Kahoot

Stabiliti e comunicati in modo chiaro l’obiettivo da raggiungere, le attività da implementare e i tempi di svolgimento, sono state fornite le spiegazioni richieste e i materiali necessari, inoltre sono stati assegnati ruoli e compiti per ciascuno in base alle attitudini dimostrate. Questa impostazione è stata necessaria per strutturare forme di interdipendenza positiva tra gli alunni e avviare concretamente un’efficace progetto cooperativo fondato sulla metodologia del learning by doing.

Mentre si è iniziato a lavorare sulle scenografie e la costruzione dei personaggi con la plastilina, la registrazione di tutte le tracce audio (voce narrante e dialoghi) ha permesso di valutare la durata delle varie scene. Nel frattempo ci si è occupati delle grafiche, delle luci, delle locandine, delle riprese per il backstage e di quanto fosse necessario per portare avanti le attività con un dialogo costante tra i gli alunni. Alcuni di loro si sono occupati della colonna sonora scegliendo i suoni e le musiche più adatte alle varie scene e registrando dal vivo con chitarra e tastiera un tema musicale originale utilizzato per i titoli di coda.

Varie attività di preparazione: registrazione voce, personaggi e scenografia, luci

L’emozione e il tipico suono del ciak ha dato avvio alle riprese. Ognuno ha potuto sperimentare vari mestieri del cinema e tra questi quello del regista in quanto, per ottimizzare i tempi, abbiamo deciso di registrare contemporaneamente più scene. Questo ha comportato la necessità di occupare differenti spazi della scuola, più o meno grandi, adattandoli alle necessità dettate dallo storyboard e alla creatività dei giovani registi nel mettere in scena la storia. I ragazzi hanno imparato che animare e registrare le scene non è affatto così scontato come può sembrare. È importante, ad esempio, scegliere la migliore inquadratura, l’uso della luce, il giusto equilibrio tra luci e ombre, i vari piani e campi di ripresa. Inoltre per animare una scena di qualche minuto in stop-motion sono necessari moltissimi fotogrammi!

Momenti di registrazione di scene in contemporanea

Dopo un primo momento di sconforto, l’incoraggiamento fornito dai docenti e l’entusiasmo nel vedere i risultati raggiunti di volta in volta hanno fatto da stimolo per riuscire a completare le riprese nei tempi previsti. Man mano che i video digitali venivano esportati su un computer è stato fatto il montaggio con la versione gratuita del software di video editing Hitfilm[8]. La scelta di utilizzare questo programma è dovuta al desiderio di avvicinare gli alunni a strumenti semi-professionali. Attraverso il software si è avviata la realizzazione del cortometraggio finale montando le scene in sequenza, effettuando tagli dove necessario per dare ritmo e continuità alla storia, aggiungendo le musiche e il sonoro per enfatizzare la narrazione ed equalizzare i volumi. Infine sono stati inseriti i titoli inziali e di coda, facendo attenzione a non dimenticare nessuno! In alcune parti dell’animazione è stato deciso di inserire degli effetti speciali intervenendo sui video registrati mediante l’uso di un tablet e l’applicazione Flipaclip[9].

La sala di montaggio, la lavorazione alle locandine e il fotogramma della scena iniziale

Un prodotto cinematografico ha senso in relazione al suo pubblico e ad un momento di presentazione. Così durante il montaggio del corto, mentre alcuni si sono occupati di scrivere una recensione, altri hanno creato una serie di locandine grafiche. Agli alunni è stato chiesto di immaginarsi nei panni del pubblico e di guardare il proprio lavoro “dall’esterno”.

Per l’anteprima abbiamo allestito una vera sala cinema, con biglietteria e pop corn. Abbiamo ripercorso e riflettuto sulle attività proposte e redatto un book del progetto da mostrare al pubblico che, prima di entrare in sala, ha attraversato una piccola esposizione di materiali, oggetti, disegni e scenografie realizzate per fare le riprese.

Il corto è stato presentato ad alcuni concorsi e festival dedicati al cinema nelle scuole, Premio Gianni Ciak e Sottodiciotto Film Festival, ottenendo un importante riconoscimento che ha valorizzato ancora di più tutto il lavoro svolto.

Momenti della proiezione in anteprima del cortometraggio

Tramite una rubrica di autovalutazione è stato chiesto ai partecipanti di esprimere un’opinione sul progetto e rispondere ad un breve sondaggio anonimo, realizzato tramite Google Moduli, per comunicare idee e suggerimenti. Le risposte ricevute hanno confermato le finalità del progetto, cioè di accrescere le conoscenze e la curiosità rispetto al linguaggio cinematografico e di aumentare la possibilità di incontrare e socializzare con nuovi amici.

Di seguito alcune risposte date alla seguente domanda: Immagina di dover raccontare la tua esperienza ai compagni di classe. Descrivi le tue aspettative, le emozioni che hai provato e prova a dare un giudizio sul tuo percorso svolto.

“Per me questo progetto è stato molto educativo e divertente, abbiamo collaborato e socializzato insieme ognuno accettando le idee degli altri facendone uscire un progetto bellissimo ed emozionante per ognuno di noi.”

“E’ stato bello perché ci siamo divertiti. A certi tratti è stato quasi meglio di quello dell’anno scorso. Inizialmente non sapevo cosa avremmo fatto di preciso, pensavo facessimo dei fotogrammi su tavoletta grafica che poi sarebbero diventati i film, ma comunque sono rimasto soddisfatto, anche perché ci ho messo del mio scrivendo ed eseguendo la colonna sonora del corto che poi sarebbe stata proposta nei titoli di coda. Se potessi lo rifarei ma purtroppo devo andarmene dalle medie perciò non credo che riuscirò di nuovo a fare una cosa simile.”

“Su questa esperienza avevo basse aspettative di imparare qualcosa invece mi sono ricreduto. Mano a mano che andavo avanti invece diventava sempre più coinvolgente ed in conclusione mi sono divertito moltissimo.”

“Per me è stato un progetto molto creativo, mi è piaciuto creare una storia e raccontarla in un modo nuovo. Il lavoro è venuto bene e il giudizio finale è ottimo.”

“Ho iniziato sapendo poco di quello che avremmo fatto, il prof. Ci ha coinvolto spiegando e facendoci subito provare a fare video. Divertentissimo!”

“È stato molto elettrizzante seguire tutti i passaggi per creare un cortometraggio in stop motion e soprattutto vedere il risultato finale e sapere che hai dato il contributo a creare un qualcosa di stupendo.”

“Inizialmente pensavo che il prodotto finale non sarebbe stato un cortometraggio registrato ma un film interpretato da noi nonostante questo, il pon ha superato le mie aspettative e durante tutti gli incontri ho imparato molte cose. Purtroppo non ho fatto subito amicizia con gli altri, ma quando finalmente ho trovato un gruppo accogliente il progetto è risultato ancora più divertente e interessante perché l’ho condiviso con altri . Il finale inoltre è stato davvero emozionante perché riuscivo a percepire l’agitazione e l’adrenalina come se fossimo veramente alla prima di un film di Hollywood. Sono stata molto sorpresa dal lavoro creato perché con pochissimi dispositivi siamo riusciti a creare un cortometraggio fantastico. Grazie mille a tutti.”

l gruppo ha partecipato al progetto durante la proiezione in anteprima del cortometraggio

Link alle risorse video:

Spot promozionale del progetto

https://drive.google.com/file/d/1f30oLJjTHouekRDFlr9XY6wUolyPzrqr/view?usp=sharing

Primi esperimenti di video in stop-motion

https://drive.google.com/file/d/150eLaDEjMM_gkpF9C-j4ZdKT4TdpCXOr/view?usp=sharing

Cortometraggio “La guerra delle campane”

https://drive.google.com/file/d/10OX-joZD-gV5UjHgYNFEFpbRNdcXpt6p/view?usp=sharing

Backstage del progetto

https://drive.google.com/file/d/12SQqzKA16X1gUZnrnoAa-yCQjQkqv30a/view?usp=sharing


[1]     Barry JC Purves (2015), Animazione Stop Motion, Logos Edizioni, Modena.

[2]     Beneventi P., Conati D. (2010), Nuova guida di animazione teatrale, Edizioni Sonda, Casale Monferrato.

[3]     Alcuni dei video mostrati sono tratti dal portale www.mediatecatoscana.it e dal ricco programma di educazione all’immagine e al linguaggio audiovisivo denominato Lanterne Magiche. https://www.mediatecatoscana.it/lanterne-magiche/materiali-didattici/propedeutica-video-manuali/conosciamo-il-cinema-volume-5-capire-il-film-il-cinema-di-animazione/

[4]     Giurlando D. (2017), Fantasmagoria. Un secolo (e oltre) di cinema d’animazione, Marsilio Editori, Venezia.

[5]     https://play.google.com/store/apps/details?id=com.cateater.stopmotionstudio&hl=it&gl=US&pli=1

[6]     https://kahoot.com/

[7]     Rodari G., illustrato da Pef (2011), La guerra delle campane, Edizioni EL, Trieste.

[8]     https://fxhome.com/product/hitfilm

[9]     https://play.google.com/store/apps/details?id=com.vblast.flipaclip&hl=it&gl=US

Simone Ursini Casalena.

Architetto e docente di arte, specializzato per le attività di sostegno didattico nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Dopo il diploma intermedio in chitarra classica e la laurea in architettura con il massimo dei voti, svolge attività di ricerca e frequenta diversi corsi di formazione tra cui un dottorato in composizione architettonica, un master in gestione dello sviluppo locale nei parchi e nelle aree naturali e un corso di aggiornamento professionale dal titolo “Child Friendly Architectures”. Dal 2015 svolge, assieme alla libera professione, attività di docenza presso istituzioni scolastiche di primo e secondo grado collaborando attivamente all’interno degli organi collegiali e proponendo diversi progetti e attività scolastiche tra le quali ARTutoring, L’Arte è favolosa, La città ideale, The Beautiful, Indossa la tua opera, My movies: Cinema a scuola, Disegno digitale, Cinema di animazione, My movies: Extracinema e L’arte della chitarra. Come docente è in continua formazione professionale su varie tematiche applicate alla didattica come l’uso delle nuove tecnologie, il cinema e l’educazione visiva, il teatro, l’intelligenza emotiva e la creatività, la plusdotazione, l’orientamento scolastico, l’inclusione e i BES, il podcasting e l’apprendimento in mobilità.