Intervista a Micol Doria, studentessa del Liceo Sereni di Luino (Varese)

 

a cura di Isa Maggi

Stati Generali delle Donne

1. Com’è nata l’idea?

L’idea del progetto è nata dalla riflessione che “lotta alla violenza delle donne” significa non solo lotta al femminicidio, ma anche denuncia di tutte le forme di discriminazione e di violenza a cui sono sottoposte le donne nei vari paesi del mondo. E’ nata così l’idea di partire da alcuni scatti della mia professoressa per indagare la condizione femminile nel mondo, attraverso un viaggio sul vivere al femminile condizionato da leggi, abitudini e principi morali propri di civiltà tutte al maschile. Solo questa consapevolezza può determinare il “riscatto” di tutte le donne del mondo. La particolarità delle immagini sta nel fatto di essere autografe, scatti originali dell’insegnante e di qualcuna/o di noi che nei propri viaggi aveva ritratto qualcosa di attinente al tema; le didascalie relative alla condizione delle donne nei vari paesi sono derivate da approfondimenti bibliografici dei singoli ragazzi/e .

2. Che aiuto vi ha dato la scuola?

La scuola ci ha permesso di portare avanti questo progetto come percorso interdisciplinare di educazione civica che, come è noto, rappresenta una vera e propria materia curricolare di natura trasversale. Tramite fondi della scuola abbiamo prodotto volantini e inviti per divulgare la mostra e il giorno d’inaugurazione presso palazzo Verbania, Luino.

3. Avete collaborato anche con i ragazzi della vostra scuola?

La classe intera (5°B indirizzo scientifico) ha partecipato alla realizzazione e ognuno/a ha portato il suo contributo nella maniera che gli era più affine: chi ha realizzato il sito internet, chi ha curato le public relations, chi ha cercato gli sponsor, chi ha realizzato la parte grafica, chi ha ideato i pannelli; una classe del quinta del Liceo Linguistico del nostro Istituto ha curato la traduzione in tre lingue (inglese, francese e tedesco) dei contenuti teorici, che i visitatori possono ascoltare tramite l’attivazione del QR – Code o navigando attraverso il sito di riferimento.

4. Quale è il messaggio che volete trasmettere ?

Il messaggio che vorremmo trasmette è quello di denunciare la condizione di inferiorità nella quale molte donne sono costrette a vivere; ciò è possibile solamente attivando percorsi di consapevolezza personale e analizzando attentamente i casi specifici di donne che vivono in diverse parti del mondo.

5. Cosa vi piacerebbe fare adesso per continuare a trasmettere il vostro messaggio?

Ci piacerebbe lasciare in eredità il progetto ai futuri studenti/esse del liceo Sereni, trasmettere loro le emozioni provate durante la sua realizzazione e, perché no, far sì che illustrino la mostra, come ciceroni, in diversi spazi. Saremmo entusiaste se il progetto non rimanesse solamente qualcosa di “scolastico” perché i (ri)scatti nostri, ma soprattutto delle donne impegnate quotidianamente a conquistare diritti per noi scontati (come si vede nel pannello dedicato alle nostre foto, simbolo di libertà e gioventù non negate) possano essere visti da un numero maggiore di persone.