Le due Zone Rosse

Alessandro Blasetti

Abstract

Resilienza e nuovi strumenti digitali. Queste le soluzioni adottate dal Museo delle Scienze dell’Università di Camerino per affrontare le due emergenze che negli ultimi anni ne hanno profondamente influenzato l’attività, cioè il terremoto che ha colpito il Centro Italia nel 2016 e la pandemia da Covid19 tuttora in corso. Alla mancanza di una sede, perché inagibile, si è risposto con l’iniziale spostamento all’esterno delle attività espositive ed educative, seguite dalla realizzazione di due strutture temporanee nel cortile del Museo, per fornire alla popolazione cittadina un reale punto di aggregazione. Il lockdown e le ulteriori limitazioni imposte dalla pandemia ci hanno invece spinto verso l’adozione di linguaggi, metodologie di comunicazione e tecnologie che hanno permesso di ritrovare il nostro pubblico a distanza. Il successo delle soluzioni adottate contraddistingue ora le attività educative con le scuole e la formazione del corpo docente, che ha espresso il proprio gradimento verso tali scelte. Tutto questo con la consapevolezza che l’esperienza museale in presenza resta la modalità preferita, per impatto emozionale e capacità di trasmissione dei contenuti scientifici, nella speranza che la pandemia si arresti e si esca anche da quest’ultima “zona rossa”.

Parole chiave

Resilienza, multimedialità, patrimonio culturale scientifico, inclusione, comunicazione

Abstract

Resilience and the use of new digital tools are the solutions adopted by the Museum of Science of the Università di Camerino to overcome the two critical situations of the earthquake of central Italy in 2016 and the ongoing Covid19 pandemic. These crises have deeply impacted the museum’s functioning over the past few years. To make up for the absence of a permanent venue, which was made unusable by the earthquake, the exhibitions and educational activities were initially moved outdoors. This has been followed by the construction of two temporary structures in the museum’s courtyard, to offer a gathering point to the local population. The lockdown and the further restrictions imposed by the pandemic have pushed us to adopt new languages, communication methods and technologies that allowed us to connect with our public even from their homes. The success of the adopted solutions characterises at present the educational activities with schools and the training courses with the teaching staff, who have greatly appreciated this approach. These progresses have been achieved while being fully aware that the preferred modality of experiencing a museum is in person, due to its emotional impact and ability to convey scientific information. Hence we hope the pandemic will soon cease and we will be able to get out of this final “red zone”.

Keywords: resilience, multimedia, cultural scientific heritage, inclusion, communication


Due differenti emergenze, due Zone Rosse: il Museo delle Scienze dell’Università di Camerino continua a lavorare, da cinque anni a questa parte, a dispetto di due criticità difficili da fronteggiare e che ne hanno profondamente minato l’esistenza.

Nell’autunno del 2016 inizia la crisi sismica che danneggia gravemente l’intera città, il cui centro diventa una grande e deserta Zona Rossa, costringendo la maggior parte degli abitanti ad allontanarsi da Camerino.

Il Museo delle Scienze è da subito inagibile, a differenza dell’Orto botanico “Carmela Cortini” e di tutte le strutture universitarie che tornano, nel giro di una settimana, a lavorare a pieno regime (Magnoni et al, 2020).

Sono mesi di messa in sicurezza dei reperti, di esposizioni temporanee itineranti realizzate allo scopo di reperire fondi per l’acquisto di un Ducato trasformato in un “Museo in movimento”, di partecipazione a festival della scienza, attività educative “a domicilio” nelle scuole.

Poi, nel 2019, arriva il momento di recuperare almeno il cortile del nostro Museo e fornire ai cittadini un punto di aggregazione che manca da anni: due strutture temporanee vengono installate nel complesso San Domenico, un piccolo planetario ed una più grande cupola adibita a sede di esposizioni temporanee ed attività con le scuole ed il pubblico generico (Blasetti et al, 2020). Seguono giorni densi di esperienze e soddisfazioni, ma l’illusione dura poco: stavolta è il Covid a far piombare tutta la Nazione in Zona Rossa, in un isolamento che qui pesa ancora di più.

Mentre il resto d’Italia è chiuso in casa, affacciato alle finestre per sentire ancora quel senso di unione che manca a tutti, a Camerino gli abitanti si ritrovano all’interno delle loro SAE, le Soluzioni Abitative d’Emergenza, in un tessuto sociale sfilacciato e disunito.

Nasce in questo momento l’idea di comunicare con strumenti nuovi il patrimonio culturale, raggiungendo il nostro pubblico e una quota crescente di concittadini con la realizzazione dei video della serie “A casa col Museo”: vengono portati fuori dal’esposizione reperti che il pubblico ben ricorda, si intrattengono grandi e piccoli con storie di scienza, curiosità ed itinerari geologico-naturalistici da riscoprire quando le acque si saranno calmate. Quello che sembra un semplice esercizio di resilienza, che utilizza metodi e tecnologie multimediali ormai alla portata di tutti, si trasforma in un successo, apprezzato da chi già conosce il museo e da tanti altri che finora non hanno avuto a che fare con noi… Nell’ultimo rilievo di un paio di mesi fa questi video fanno registrare più di 70.000 visualizzazioni complessive sulla nostra pagina Facebook, un impatto considerevole, segno di un reale e concreto bisogno di comunicare e fruire contenuti scientifici e divulgativi, resi di nuovo accessibili nonostante le mille difficoltà.

Il Museo allora allarga i suoi orizzonti e, dopo le riaperture sempre più ampie, realizza nuovi video con il Museo Ittico “Capriotti” di San Benedetto del Tronto, un vero gioiello nato dall’intensa attività della marineria del luogo e palestra ideale per la diffusione della conoscenza delle sue peculiarità con strumenti multimediali.

Non basta: oggi siamo impegnati nella realizzazione di video, girati a Camerino, per la serie “Scienza anch’io”, nei quali studenti, docenti di scuole di ogni ordine e grado e semplici appassionati possono raccontare, con il nostro aiuto, storie di scienza.

Mentre il quadro pandemico muta in continuazione, anche le nostre attività educative vengono trasformate in interventi a distanza, che ci spingono a riformularle e riprogettarle per fare i conti con la DAD.

Grazie al progetto “Next 5.14” realizzato con l’Istao (Istituto Adriano Olivetti di Ancona), l’Impresa Sociale “Con i Bambini” e 7 Istituti scolastici della Provincia di Ascoli Piceno, ci costruiamo una buona esperienza in questo campo: dal mese di febbraio all’aprile del 2021 si svolgono 127 ore di incontri da remoto, cui partecipano 1342 studenti, suddivisi in 478 alunni di Scuola Primaria e 864 di Scuola Secondaria di Primo grado, con un totale di 65 classi coinvolte, 22 di Scuola Primaria e 43 di Scuola Secondaria.

Successivamente, laddove gli istituti scolastici ne fanno richiesta, vengono realizzate anche 46 ore di incontri in presenza, per un totale di 211 ore.

Forti di questo bagaglio, partecipiamo come docenti al corso del Piano Nazionale Formazione Docenti (PNFD) dedicato a percorsi formativi per le discipline STEM per la Scuola Primaria. 110 insegnanti seguono incontri a distanza e sessioni laboratoriali per poi collaborare, sulla piattaforma condivisa messa a disposizione dalla nostra Università, alla progettazione di percorsi laboratoriali e didattici originali con la nostra supervisione.

I docenti si dicono pienamente soddisfatti dell’utilizzo della piattaforma condivisa e partecipano al nuovo corso di formazione che ci vedrà impegnati con loro nei primi mesi del 2022. Altro segnale del bisogno di trovare nuove strade, nuove metodologie, nuove tecniche per condividere la cultura in tempi difficili.

Per uscire da qualsiasi Zona Rossa.

Bibliografia

Blasetti A. et al. (2020), Un nuovo ingresso al Museo delle Scienze di Camerino, Museologia Scientifica Memorie, 21, 88-90.

Magnoni M. et al. (2019), L’orto botanico UNICAM, per una piazza che non c’è, Museologia Scientifica Memorie, 20, 187-189.

Fotografie e video di Marco Montecchiari

Per i video, link al Canale del Sistema Museale di Ateneo – Università di Camerino: https://www.youtube.com/channel/UCSgbEOS8nA30fshLcR7kdUw


Bio

Alessandro Blasetti, romano, laureato in Scienze biologiche, vive a Macerata, è sposato e ha due figli. Dopo varie esperienze di ricerca, in campo etologico e biologico, e di insegnamento in Istituti Secondari Superiori, approda al Museo delle Scienze dell’Università di Camerino, dove presta servizio dal 1991.I suoi campi di interesse sono la divulgazione scientifica, la museologia, la museografia e la didattica.