I progetti europei per i bibliotecari contemporanei. Biblio: boosting digital skills and librarians in Europe e il progetto ADELE: Advancing Digital Empowerment of Libraries in Europe.

A cura di Flavia Massara (ICCU)

A partire dagli ultimi anni l’ICCU ha aggiunto al novero dei progetti sulla digitalizzazione del patrimonio culturale di cui è partner anche dei progetti più strettamente legati alle competenze dei bibliotecari, i professionisti che l’Istituto rappresenta maggiormente nel panorama dei beni culturali. Primo di questi è stato Biblio: boosting digital skills and competences for librarians in Europe iniziato nel novembre 2019.

In cosa consiste il progetto Biblio?

Biblio: boosting digital skills and competences for librarians in Europe

Il progetto Biblio: boosting digital skills and compentences for librarians in Europe, finanziato dal programma Erasmus+ KA2: Cooperation for innovation and the exchange of good practices – Sector Skills Alliances pone al centro del suo interesse la figura del bibliotecario in un’epoca in cui questa professione viene spesso percepita come sorpassata, anacronistica. Il progetto Biblio, invece, iniziato poco prima dell’esplodere dell’emergenza pandemica, ha da subito posto i riflettori sull’importanza di questi professionisti e sulle loro competenze, estremamente utili per fronteggiare l’avanzata delle fake news e la trasformazione digitale che ci ha travolti. Il principale obiettivo di Biblio è quello di individuare le lacune professionali dei bibliotecari e fornire dei corsi di formazione per colmarle, arricchendo così la cassetta degli attrezzi dei professionisti del settore. Al progetto lavora un consorzio di 10 partner provenienti da 5 paesi diversi: oltre l’Italia, la Grecia, la Lettonia, la Bulgaria e il Belgio. I partner comprendono reti bibliotecarie nazionali, enti di formazione professionale con una consolidata esperienza nella formazione sulle competenze digitali e due reti europee. L’Università di Bari Aldo Moro coordina il progetto. Gli altri partner del progetto sono: European Grants International Academy (EGInA), Culture Information Systems Centre (KISC), Center for vocational training at University of Library Studies and Information Technologies (ULSIT), Global Libraries – Bulgaria Foundation (GLBF), SIA DMG – Data Media Group, Hellenic Open University (HOU), ALL DIGITAL, e Public Libraries 2030.

Da dove nasce l’idea del progetto?

Biblio trae ispirazione da un progetto analogo: MUSA: Museums Sector Alliance anch’esso rivolto al potenziamento delle competenze digitali e trasversali ma in ambito museale coordinato della Hellenic Open University di Patrasso, coinvolta anche nel progetto Biblio. Questo è un aspetto molto importante: capitalizzare l’esistente prodotto da altri progetti europei, farlo evolvere, avanzare.

Come sono state identificate le lacune professionali dei bibliotecari contemporanei?

Abbiamo iniziato con una desk research sullo stato della formazione e delle competenze richieste negli annunci di lavoro in ciascun Paese partner del progetto. È seguita una fase in cui sono stati coinvolti direttamente i professionisti delle biblioteche o gli aspiranti tali attraverso un questionario e delle interviste in profondità. Sono state inoltre ascoltate anche le voci di coloro che rappresentano alcuni esempi virtuosi della formazione nel settore.

Le principali competenze necessarie per i bibliotecari dai risultati della ricerca condotta dal progetto Biblio

Dai risultati della ricerca sono emerse delle lacune principalmente in termini di competenze digitali e trasversali. I bibliotecari che hanno risposto all’indagine in generale sono apparsi motivati e consapevoli della necessità di aggiornare le loro competenze (94% dei rispondenti) e hanno identificato diverse lacune formative sulla base dei compiti che sono chiamati a svolgere quotidianamente:

  • Comunicazione online e offline
  • Comunicazione e interazione con gli utenti
  • Saper creare contenuti digitali
  • Esplorare i cambiamenti tecnologici
  • Migliorare le proprie competenze in information, data e media literacy
  • Valutazione e facilitazione della comunità

Successivamente, sulla base di queste esigenze e del quadro di riferimento per le competenze digitali DigComp (Digital Competence Framework for Citizens) sono stati sviluppati due curricula di Istruzione e Formazione Professionale (IFP) di livello 5 dello European Qualification Framework:

–          Community Engagement and Communication Officer (CECO): è un profilo rivolto principalmente alle esigenze di comunicazione e di facilitazione della comunità, una figura che deve supportare i bibliotecari nell’analisi dei bisogni dell’utenza e nella delineazione di nuovi servizi.

–          Digital Transformation Facilitator (DIGY): è un profilo più orientato alle competenze tecniche, una figura professionale in grado di fornire supporto nei processi digitali e nell’attività di digitalizzazione in biblioteca.

La personificazione dei due profili professionali delineati: DIGY e CECO

Cosa offre il progetto ai bibliotecari?

Il progetto Biblio ha da poco concluso un corso MOOC, aperto a tutti, che ha coinvolto circa 400 bibliotecari o aspiranti tali da tutta Europa e si è focalizzato sulle competenze digitali e trasversali alla base dei due curricula delineati. Attualmente i partner sono impegnati nello step successivo, un corso di formazione specialistica che vuole essere un approfondimento di tali competenze. La formazione si concluderà con un periodo di project based learning, ovvero la possibilità per gli studenti del corso di specializzazione di dedicare parte del loro percorso formativo nell’ideazione e nella realizzazione di progetti digitali da realizzare nelle biblioteche partecipanti: una tipologia di formazione che non rimane soltanto teorica ma offre un’esperienza concreta da poter rivendere nel contesto lavorativo.

IL PROGETTO ADELE

In cosa consiste il progetto ADELE?

Il nuovo progetto ADELE: Advancing Digital Empowerment of Libraries in Europe di cui l’ICCU è partner, anch’esso finanziato col programma Erasmus Plus, è iniziato lo scorso 28 Febbraio e durerà due anni. L’obiettivo di ADELE è la creazione di uno strumento di autovalutazione delle competenze digitali del bibliotecario, in continuità con il lavoro avviato dal progetto BIBLIO. Come quest’ultimo che ha fatto propria la metodologia e gli obiettivi di un progetto precedente, anche ADELE ha come punto di partenza un prodotto già esistente finanziato dalla Commissione Europea e utilizzato in ambito scolastico per la valutazione delle competenze digitali nelle scuole: SELFIE tool.

Il progetto è coordinato da Local Government Management Agency insieme alla European Grants International Academy (EGInA), gli altri partner, oltre l’ICCU sono Public Libraries 2030 e Global Libraries – Bulgaria Foundation (GLBF).

Come si arriverà al tool per la misurazione delle competenze digitali dei bibliotecari?

Come già anticipato, l’obiettivo primario di ADELE è progettare e testare uno strumento di autovalutazione per aiutare le biblioteche (sia il personale che gli utenti) a riflettere su come utilizzano le tecnologie digitali e a valutare la loro disponibilità digitale adattando lo strumento SELFIE. A questo proposito, i partner si sono già messi a lavoro nel primo LTTA svoltosi a Bruxelles dal 21 al 24 marzo iniziando a riadattare il SELFIE tool al mondo delle biblioteche. Un primo feedback sul lavoro fin qui svolto si è ottenuto grazie al primo webinar che ha coinvolto numerose biblioteche pubbliche provenienti da ciascun Paese partner.

Il workflow del progetto ADELE che porterà alla creazione dell’ADELE tool

Cosa offrirà il progetto ai bibliotecari?

L’impatto previsto del progetto sarà quello di offrire formazione ai bibliotecari coinvolti, realizzare uno strumento testato in 100 biblioteche in Europa che potrà poi essere utilizzato da ulteriori istituti e creare una rete transnazionale di biblioteche pubbliche legate da questo obiettivo.

Il coinvolgimento delle biblioteche pubbliche si articolerà nelle seguenti attività:

  • Elaborazione e sperimentazione dei risultati del progetto
  • Coinvolgimento in attività di valutazione
  • Coinvolgimento approfondito nella validazione del questionario/focus group e nella compilazione degli strumenti ADELE
  • Partecipazione a incontri informativi con i partner del progetto a livello nazionale
  • Partecipazione ad eventi formativi (4 LTTA) + 4 webinar (organizzati da PL2030)
  • Coinvolgimento in attività di comunicazione e organizzazione di eventi locali dopo la mobilità internazionale

Attualmente il progetto è ancora in una fase iniziale, cosa è stato realizzato fino ad ora?

Sì, il progetto è iniziato a fine febbraio del 2022 ma nonostante questo i partner hanno già avuto modo di incontrarsi a Bruxelles dal 21 al 24 marzo per iniziare a lavorare sull’adeguamento del SELFIE tool al mondo delle biblioteche e dei bibliotecari. Nell’ultimo giorno dell’incontro, inoltre, è stato organizzato un webinar per coinvolgere già da subito le biblioteche e ricevere un loro feedback sul lavoro svolto, scelta motivata da un sentire comune tra i partner di realizzare un prodotto davvero utile per i professionisti di questo settore ed evitare uno scollamento dalla realtà. Attualmente i partner stanno lavorando alla selezione e al coinvolgimento delle 100 biblioteche che li aiuteranno a dare forma e sostanza al nuovo ADELE tool!

Referenze:

http://www.project-musa.eu/it/