PrimaryHack #NextGen

Entusiasmo ed energia palpabili nei giorni dedicati al Civic Hack nella Calabria dell’innovazione.

Di Silvia Mazzeo, Animatore Digitale

Il primo percorso nazionale di formazione sul modello didattico-innovativo dell’hackathon rivolto alle Scuole Primarie, ha preso forma con il CBL Training Camp “PRIMARY HACK #NextGen”.

Una sfida nella sfida: affrontare nella scuola, con un approccio metodologico innovativo, problemi emergenti connessi alle grandi sfide dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dando la parola ai piccoli cittadini di 10-11 anni.

Hanno partecipato alla sperimentazione 18 scuole provenienti da 14 province diverse con la finalità di dimostrare che un mondo più sostenibile e che un nuovo modo di fare scuola, più efficace ed inclusiva, è possibile.

Si è celebrata la bellezza e la creatività dei giovani, giovanissimi, hacker che hanno raccolto la sfida con tanta voglia di mettersi in gioco e riuscire nell’impresa proposta. Gruppi di studenti provenienti da più scuole d’Italia si sono incontrati una prima volta online e poi, al termine di un percorso lungo un anno, in presenza per ideare e co-progettare un mondo migliore.

PrimaryHack #NextGen: il primo esperimento di Hackathon per la scuola primaria che ha visto la partecipazione di diverse scuole del territorio nazionale, in un’esperienza di grande condivisione  di  metodologie innovative ed alternative e contenuti di spessore centrati sui temi della sostenibilità.

Tutto prende vita nell’ambito del Progetto RETE PITAGORA (Reti nazionali sulle metodologie didattiche innovative con l’utilizzo delle tecnologie digitali nell’ambito del PNSD, Avviso n. 26034 – 23.07.2020), per iniziativa e sotto il coordinamento dell’Istituto Comprensivo “Montalto Uffugo Taverna” (Cosenza), partner della rete.

Prende l’avvio come Challenge Based Learning Training Camp: il primo percorso nazionale di formazione sul modello didattico-innovativo dell’hackathon, specificatamente ideato e progettato per i docenti delle scuole primarie e connesso alle grandi sfide dell’Agenda 2030.

Ma cos’è l’Hackathon? Immaginiamo oltre 100 ragazzi e ragazze, delle scuole superiori, delle scuole medie o delle scuole primarie. Immaginiamoli tutti insieme, dentro la stessa stanza. Immaginiamo che siano tutti intorno a tavoli rotondi, ognuno con 6 o 8 persone intorno. Scopriamo che provengono da scuole, provincie e regioni diverse perché è sulla base di questa diversità che sono stati selezionati. Si sono appena conosciuti e sono pronti a lavorare insieme senza sosta per le successive 24 o 48 ore.

Ora immaginiamo che qualcuno parli loro presentando un tema preciso, un problema della nostra società a cui segue una sfida!

A questo punto le menti entrano in connessione fra loro e cominciano a prendere forma, in un turbinio di idee, delle proposte che diventano ipotesi e poi progetti implementabili in grado di dare una risposta concreta alla sfida posta.

Un “hackathon” (composizione da “hacking” + “marathon”) è, quindi, un’attività partecipativa di breve durata, in cui gli studenti si riuniscono per risolvere alcuni particolari problemi della vita reale (sfide), in una competizione amichevole e leale. Fornisce uno spazio e un tempo agli studenti per progredire sui problemi, ma anche un’opportunità per conoscere argomenti specifici.

A luglio del 2021, oltre 70 docenti di 45 scuole del territorio nazionale, dalle alpi alle isole, colgono la proposta e partecipano al ‘Training Camp’ virtuale con collegamenti online durante i quali, dopo una introduzione generale, teorica e storica all’approccio CBL nel campo della didattica innovativa, suddivisi in team di lavoro eterogenei per collocazione geografica e affinità ad aree disciplinari, si sfidano affinando la tecnica CBL che viene poi replicata nelle singole realtà scolastiche.

I giovani “Hacker”, ai quali è stato chiesto di immaginare, progettare, organizzare e implementare una soluzione innovativa ed economicamente sostenibile per migliorare la scuola o uno spazio del proprio territorio, hanno ben interpretato la sfida, individuando soluzioni sostenibili, risolutive, replicabili e adattabili a diversi contesti.

I ragazzi hanno risposto ideando, e in alcuni casi realizzando, progetti orientati alla salvaguardia dell’ambiente, all’abbellimento dei locali e dei cortili scolastici, alla progettazione di aule all’aperto, all’implementazione di app dedicate, alla preservazione del mare. Tante e differenti idee innovative per contribuire al miglioramento della qualità della vita di tutti.

La finale nazionale si è svolta con un evento blended, assolutamente innovativo, di tre giorni, dall’1 al 3 dicembre 2021. Gli studenti in collegamento dalle rispettive scuole, in una diretta streaming,  guidati dai loro docenti-tutor, hanno illustrato sapientemente attraverso infografiche, slide o presentazioni multimediali i progetti realizzati. Si è trattato di una grande convention virtuale durante la quale la condivisione di esperienze ha fatto emergere il potenziale creativo dei ragazzi, che hanno investito tutte le loro competenze sociali, culturali e di problem solving proponendo un’idea progettuale sostenibile e coerente con la sfida proposta; innovativa e capace di generare esternalità positive sulla società, valorizzando il bene comune e permettendo alla comunità di beneficiarne; frutto di un lavoro d’intesa e coesione nella squadra e infine presentata con completezza e chiarezza.

L’emozione più forte si è vissuta il 13 e il 14 maggio con la seconda edizione nazionale di PrimaryHack #NextGen, questa volta in presenza.

Che sfida!

Le sei squadre si sono messe a lavoro e ognuna di loro ha immaginato di costruire una micronazione stabilendo regole, individuando le priorità e i punti di forza di un contesto sociale democratico e sostenibile, immaginando anche le modalità di sostentamento: 6 micronazioni che potranno entrare a far parte dell’Atlante Planetario.

Grazie alla guida di quattro mentor Giulia, Gaia, Elisa e Giorgia capitanate da Lorenzo Micheli, esperto nazionale di Challenge Based Learning, i giovani delle sette scuole partecipanti hanno vissuto momenti ed esperienze di alta educazione civica. Finalmente in presenza!

Una competizione amichevole e leale per immaginare soluzioni innovative/creative a problemi reali.  Un “incontro” di esperienze per  condividere pensieri, idee ed opinioni su temi attuali, immaginando un mondo migliore.

è stata una maratona ibrida, tra digitale e analogico; una sfida partita da lontano che ha avuto varie fasi, che ha attraversato anche momenti di  perplessità e scetticismo, ma che poi si è rivelata agli occhi di tutti i partecipanti, adulti e ragazzi, una forza educativa e formativa.

una forza che poggia le sue basi sulla capacità di questa metodologia di connettere le persone, connettere le menti per creare il futuro.

E’ decisamente un nuovo modo di fare scuola, di stimolare e sensibilizzare tanti giovani verso le grandi sfide del nostro pianeta, ponendo al centro i temi della sostenibilità e la responsabilità delle “Next Generation”.

Abbiamo tutti una grande responsabilità: favorire la connessione delle menti a partire da nuovi modi di stare insieme, per generare valore e innovazione; favorire la ricerca del collegamento tra la dimensione globale e la dimensione locale; investire in nuove idee, nuovi processi e costruire un rapporto forte di fiducia verso la definizione di un nuovo stile di vita sostenibile.

Finale: 1,2 e 3 dicembre 2021 in modalità blended

Finale 13 e 14 maggio 2022 in presenza

Silvia Mazzeo

Laurea in lingue e letterature straniere, insegna nella Scuola Primaria dal 1995; Animatore Digitale dal 2015, collabora attivamente con lo staff del dirigente nell’attuazione del Piano Nazionale della Scuola Digitale nell’istituto in cui opera e per reti scolastiche locali e nazionali.

Fortemente impegnata nella realizzazione di progetti di innovazione degli ambienti di apprendimento e nel coordinamento di attività didattiche per la promozione del coding, STEAM, pensiero computazionale e della sostenibilità ambientale, che hanno avuto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale (STEAMonEDU – Best Practices).

Ha esperienze da formatrice e relatrice in seminari, (D.G.O. del MIUR e Comitato Scientifico Nazionale per le Indicazioni Nazionali 2012, All-Digital-Summit), su temi  legati all’innovazione didattico-metodologica, l’uso delle risorse digitali e l’introduzione al pensiero computazionale nel primo ciclo d’istruzione, parità di genere e empowerment di donne e ragazze, nuova cittadinanza (Piano Nazionale Rigenerazione Scuola).