Introduzione al numero 7

Anche questo ultimo numero di Culture Digitali del 2022, il settimo, che chiude il secondo anno dall’avvio della rivista, è incredibilmente ricco di approfondimenti e suggestioni che ci indicano la strada e ci sostengono e ci confortano nelle scelte delle attività. Un numero, come il precedente, ricco di riferimenti al New European Bauhaus (NEB) che ci indica la direzione dell’agire con rilevanti riflessioni per la promozione di concrete azioni che pongono la “Cultura” al centro del “Progetto d’Europa” nel suo essere “bene comune” e dispositivo fondamentale di coesione sociale, legate alla Ricerca, all’Alta formazione e all’Educazione scolastica.

In quest’ottica i rilevanti approfondimenti presenti in questo numero della rivista, tra cui le interviste al direttore generale del Joint Research Centre e responsabile del NEB, Stephen Quest sul nuovo Bauhaus europeo e al Direttore Generale dell’Istituto nazionale per la digitalizzazione del patrimonio culturale del MiC, Laura Moro, assumono un significato ancor più rilevante, quasi utopico: concentrare l’attenzione per re-immaginare un futuro sostenibile, bello, inclusivo in Europa nella strutturazione della nuova Cultura Digitale per innovare nell’educazione al e con il patrimonio.

Un numero questo della nostra rivista che mette in evidenza il forte senso di appartenenza dei molti autori che vi hanno contribuito a renderlo davvero “speciale”, a cui va uno speciale e sentito ringraziamento. Un numero speciale che ci conforta sul piano progettuale e programmatico, che mette in evidenza il messaggio guida che #DiCultHer ha intercettato in questi ultimi anni e nelle cui istanze si è identificata: “Ripartire dalla cultura come bene comune e come condivisione”. Non uno slogan, ma un presupposto indispensabile per la crescita sociale, culturale ed economica sostenibile che #DiCultHer ha ripreso e rilanciato anche in Europa, per ridisegnare la prospettiva di interventi in direzione del rafforzamento dell’identità europea e del suo sviluppo sociale nella vita, nel lavoro, nella condivisione dei valori comuni.

Se le indicazioni che ci provengono dal Nuovo Bauhaus europeo sono alla base della programmazione delle attività di #DiCultHer per questo anno scolastico, la nostra rivista Culture Digitali, grazie ai tanti autorevoli autori, sta rappresentando il momento degli approfondimenti, delle visioni, della condivisione delle esperienze, fondamentali per rinnovarsi sia negli approcci, sia nei metodi e nelle prospettive per “agire” nelle prospettive delineate dal NEB e del Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND) del MiC e che danno corpo e senso all’agire tra DiCultHer e le Organizzazioni culturali italiane con le quali #DiCultHer condivide una “visione comune”. Visione comune che ha sempre mirato a consolidare la collaborazione tra le parti basata su valori condivisi e obiettivi di cambiamento correlati alle fasi del processo di trasformazione digitale che stiamo vivendo sia nella quotidianità, sia nella visione politica della conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio, da cui scaturiscono opportunità per l’intero ecosistema culturale. considera l’ambiente digitale un elemento abilitante per creare nuovi percorsi di senso del patrimonio culturale attraverso l’elaborazione, anche simbolica, dell’informazione, lavorando su diversi piani di approccio, come per esempio sul piano della contestualizzazione degli “oggetti” culturali, ma anche sopperendo ai limiti intrinseci degli spazi espositivi tradizionali, dove il digitale ne “aumenta” gli spazi di connessione e la ricostruzione del contesto storico-culturale, critico e sociale diventa infatti uno degli elementi salienti del patrimonio digitale

Questo numero, sempre nella visione dell’Europa, ha in allegato un pamphlet dal titolo “Donne d’Europa. Radici femminili per l’Europa che verrà” per far conoscere, soprattutto nelle scuole, le vite, il pensiero politico e i progetti di donne spesso invisibili e sicuramente non presenti nei libri scolastici. Il Pamphlet ci offre l’occasione per approfondire la conoscenza delle figure femminili che hanno contribuito alla costruzione dell’Europa e, soprattutto per l’avvio di un nuovo percorso didattico all’interno delle attività DiCultHer per questo a.s. Lo faremo, come costume di #DiCultHer, attraverso un coinvolgimento diretto delle scuole, attraverso una Sfida, la 15a[1], di #HackCultura2023, non solo per far conoscere tali figure femminili, ma anche e soprattutto per approfondire l’evoluzione stessa della condizione femminile nella contemporaneità, ma anche di come il movimento sul femminismo sia entrato in Europa, contribuendo a migliorare la stessa condizione femminile nella modernità, in più contesti. 

Esempio e testimonianza di cui troviamo segno da parte di tutti gli autori, in questo rinnovato appuntamento culturale della nostra rivista.

Grazie a tutte/i

Carmine Marinucci

Giovanni Piscolla


[1] https://www.diculther.it/donne-deuropa-radici-femminili-per-leuropa-che-verra/